Il
20 maggio 1887 a
Racalmuto è nato Ottorino Maggiore; chi lo conosce? In questo paese non c’è
niente che ci conduca a lui. Volendo approfondire la ricerca su Ottorino,
andiamo a sbattere in un mondo fatto di massoneria buona, cattiva, garibaldina di buona fede e
non. Andiamo ad incontrare un periodo storico nel quale il paese, Racalmuto,
pullulava di preti e notai.
I
primi scampavano, per la maggior parte, la fame. I secondi gestivano l’immenso
patrimonio immobiliare che si spostava in continuazione da un padrone all’altro. Il latifondo che si andava
sminuzzando e le partecipazioni minerarie che si moltiplicavano.
Era
il tempo in cui la mania dello zolfo vide proliferare gabelle di ogni genere;
erano queste autorizzazioni allo sfruttamento del sottosuolo concesse da
privati a privati quando il diritto sulla proprietà si estendeva anche al
sottosuolo, fin dove si poteva arrivare. L’Eldorado dei paesi del sud: “lo
zolfo”.
Ottorino
nasce a Racalmuto e cresce con sotto gli occhi un paesaggio cangiante, ad ogni
ora del giorno, ammaliante, che, a volte, stordisce anche. La valle, i piccoli
monti, promontori incastonati in una natura incantevole, le acque sorgive alle
fontane trasmettevano il senso della vita. Un uomo modesto come lui ha tutto il
tempo per assaporare il gusto della vita che dalla terra emana.
Fu
massone, a viso aperto, osservante a pieno titolo delle logiche
massonico-filantropiche. Corse a Messina nel 1908, aiutò i terremotati e si
ammalò di tifo, contagiò la madre, Giuseppina Mannone che ne morì. Volle
partecipare alla prima guerra d’indipendenza, in prima linea ed assunse il
grado di colonnello e nel pieno periodo fascista, fuggendo senza nascondersi,
fece la sua parte nel compimento della storia d’Italia.
Di
lui scrive, a ricordo, Virgilio Gaito che lascia trapelare con coscienza
l’amore ed il rispetto per un uomo dal tenace concetto, figlio d’altri tempi,
di questa terra di Racalmuto.
Carmelo Mulè
Ottorino Maggiore, esempio di come dovrebbero essere gli uomini, altruisti, votati al prossimo senza tornaconti. Mi rende orgogliosa la sua nascita a Racalmuto.
RispondiEliminaDaniela-
Questa tendenza attuale a rivalorizzare la Massoneria un poco mi preoccupa; come mi preoccupa oggi che Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, appoggi caldamente il governo Monti. Ho l'impressione che il cercare di ricostruire un nuovo ordine, attraverso le società più o meno segrete, mai nella storia, sia stato fatto a scopo umanitario, ma solamente per costruire delle forti oligarchie in grado di governare il mondo e concentrare la ricchezza in mano di pochi. Si può essere altruisti e votati al prossimo anche rimanendo confinati nel rispetto totale dello Stato di Diritto e della Sovranità Popolare: è un'utopia che vale la pena di perseguire.
RispondiEliminaPenso che nel post vengano descritte le qualità morali di Ottorino Maggiore, indipendentemente dall'appartenenza alla massoneria, che viene citata per dovere di cronaca.
EliminaAngelo
Questi sono gli uomini che fanno onore al paese. Persone che, senza platealismi, mettono a disposizione anche la propria vita per aiutare il prossimo. Una lezione che dovrebbe servire a chi, in paese, ha perso la rotta, negli ultimi anni.
RispondiEliminaAlfonso
Credo sia meritorio riappropriarci del passato, del nostro passato collettivo, a 360 gradi, ed è altrettanto giusto e intellettualmente corretto operare i distinguo. Poi c'è la terza via di quelli che vorrebbero propinare, con presunto diritto di esclusiva, un numero chiuso di personaggi, e non importa se amorali laici o santi e santucoli, a cui biascicare sempre le stesse giaculatorie guidati da inamovibili officianti.
RispondiEliminaLe argute osservazioni di Candido non sono del tutto fuori luogo. La questione, NUOVO ORDINE MONDIALE, esiste (problema-reazione-soluzione). Il dibattito è aperto : abbiamo sentito pronunciare queste tre parole da Reagan al papa a tutti i più grandi capi di stato. Conferenze su: poteri economici, massoneria, illuminati, biochip, ne sono state fatte a dozzine; le cose che dicono sono interessanti e inquietanti, ma il problema è ”quanto c’è di vero”? Per quanto riguarda il nostro Ottorino Maggiore, credo si tratti di tutt’altro. La Massoneria a cui apparteneva era molto diversa da quella odierna, come la mafia di allora e quella di oggi.
RispondiEliminaLa Massoneria, in generale, non penso possa trarre giovamento da questo scritto.
RispondiEliminaDaltronde è forse una novità che i governi del mondo, di solito, nascono da appartenenti a logge massoniche?
E' forse una novità che molte università, distribuite nel mondo, sono i vivai per le logge di massoneria?
Quando si parla di Nuovo Ordine Mondiale il riferimento è preciso; la realtà è questa. Se poi, i grandi del mondo, cioè quelli che detengono i capitali, ai popoli del globo regalano un poco di democrazia ben venga. Il popolo sovrano non conta oggi come non contava ieri; nella sua globalità.
Caro Candido e caro Roberto in america c'è "La società del teschio e delle ossa" e da li che sono transitati quasi tutti i presidenti degli stati uniti.
C'è la storia del dollaro con la piramide massonica, c'è la scritta in latino(Ordo ab Caos)cosa c'entra il latino con l'america?
In questo blog, ho voluto comunicare, che nel passato di Racalmuto c'è anche Ottorino Maggiore, che nacque in via fontana n.1 e che giocò prima di noi per le strade del paese. Poi prese la sua strada universitaria e divenne un brillante avvocato, nonostante ciò, da massone professò attività filantropiche.Niente di più.
Carmelo Mulè
Consultando delle opere di vari scrittori, risulta che la massoneria non approdò in Sicilia con Garibaldi, ma con l'arrivo a Palermo nel 1806 di Re Ferdinando,in fuga da Napoli,quando si accentuarono le persecuzioni contro i diffusori delle idee liberali e l'indipendenza della Sicilia da Napoli.
RispondiEliminaAbbiamo ricevuto un commento da un certo "Lupus in Fabula". Non per motivi censori, ne per l'anonimato, ma per i contenuti che vogliono ricondurre, a tutti i costi, il dialogo in scontro e che mirano ad attaccare personalmente l'autore dell'articolo, abbiamo deciso di non pubblicare il commento. Ricordiamo a tutti che questo blog è motivo di dialogo e confronto civile. Invitiamo "Lupus in Fabula" a rivolgersi personalmente e privatamente all'autore dell'articolo per esternargli quanto scritto.
RispondiEliminaGrazie
Salvatore Alfano - Racalmutese Fiero
Demolire è la cosa più semplice da fare; il problema è costruire, qualsiasi cosa si voglia costruire!
RispondiEliminaCi sono persone, nel mondo, protese alla demolizione.
Lo fanno con una disinvoltura sconvolgente, magari danno solamente sfogo alla loro, intrinseca, incapacità a costruire; qualsiasi cosa, persino un ragionamento. E Racalmuto che, per definizione sciasciana,è un minicosmo non è esente da ciò. Si tratta di legittima difesa; forse!
Se dovesse nascere e crescere un luogo ideale, come Salvatore accenna da persona intelligente,ove si possano vivere incontri edificanti,il "lupus in fabula" sarebbe costretto a rimanere in "fabula". Relegato in una anonima esistenza, solamente per la sua incapacità a vivere fuori dalla sua favola. Allora è meglio creare macerie, anonimamente, e poter, cosi facendo, tirar altri dentro il suo modo di esistere, dentro il suo mondo, dal quale non esce o è incapace di uscire. Io comunque, nella mia vita, dico sempre quello che penso, con la consapevolezza che spesso il dire suscita antipatie. La cosa, cioè l'essere antipatico ai più, mi lascia indifferente, mi basta l'essere simpatico a pochi.