Che il palazzo
comunale sia, nella concezione generale, la casa di tutti, è un dato certo. Che
i racalmutesi abbiano questa sensazione, pensando al comune e identifichino
l’edificio e le istituzioni come parte integrante della vita collettiva, può
far sorgere delle perplessità. Ma estendere tale concetto oltre il genere
umano, ignari di quello che succede fuori e dentro gli uffici, nei corridoi , per le
scale e nei vari accessi al palazzo, ci sembra veramente troppo! Una muta di
cani randagi, che ormai da tempo staziona nei pressi dell’ufficio postale e che ha scelto questo luogo come bivacco per la notte,
attraversa l’edificio comunale utilizzando le due uscite – l’ingresso
principale, di fronte la posta e quello superiore - per recarsi in largo
Monte. Vucumprà si recano indisturbati
negli uffici per vendere le loro mercanzie. Zingari penetrano agevolmente nei
locali comunali alla ricerca di qualche spicciolo generosamente offerto dagli
impiegati. Tante persone, che non avrebbero motivo di sostare nei corridoi e
sulle scale, godono del bel fresco in questo periodo di elevata calura. Come in
tutti gli uffici al pubblico che si rispettino, anche il comune di Racalmuto
dovrebbe avvalersi degli uscieri, che fungono da filtro e da smistamento per la cittadinanza e per gli impiegati,
evitando l’ingresso a persone che non hanno motivo di recarsi al comune
ed impedendo ai cani randagi l’utilizzo dell’edificio come luogo per
defecare o come scorciatoia. Se tutto ciò è reputato normale o di scarso
rilievo, allora consigliamo chi di
dovere di munire i cani di apposito tesserino, almeno permetteremo loro una regolare timbratura in entrata e in uscita.
Racalmutese Fiero – Salvatore Alfano
Quanto descritto nel post lascia a bocca aperta.
RispondiEliminaLa legalità dovrebbe partire anche da un'organizzazione appropriata
RispondiEliminaA volte siamo concentrati nelle cose che noi riteniamo importanti e non ci accorgiamo di ciò che succede sotto il nostro naso
RispondiEliminaRacalmuto è un paese originale, quasi sopra le righe. Genio o incoscenza?
RispondiEliminaLuciana
scommettiamo che appena si metterà un minimo controllo molti si lamenteranno?
RispondiEliminaQuando si fanno le cose giuste, il rischio è di accontentare qualcuno e scontentare altri. Ma val la pena correrlo
EliminaGrazie per il commento, saluti
Salvatore
In ogni comunità, per vivere bene, ci vogliono regole.
RispondiEliminaArticolo molto interessante.
RispondiEliminaSi spera per il bene di tutti.
Lillo
Mancu a li cani; Murì lu cani; Cani e ruffiani quannu su viecchi muorinu di fami;Lu lassaru sulu comu un cani; Si comu lu cani di l'urtulanu ne mangi e mancu fa mangiari; Su comi li cani; cani ca nu canusci patruni; rispetta lu cani pi lu patruni. Come vedi sono diversi i detti popolari che hanno come protagonista il cane. La vita e la natura del cane come metafora delle vicende umane.
RispondiEliminaA Racalmuto situazioni che opotrebbero essere accostate al mondo cinofilo ce ne sono, ad esempio violenze fatte al paese tradendo le aspettative del popolo, come a dire che è stata fatta violenza al cane mancando di rispetto al padrone.
O negando lo sviluppo per le potenzialità che ha il paese: si comu lu cani di l'urtulanu ne mangi e mancu fa mangiari.