venerdì 29 giugno 2012

LA CASA DI TUTTI


Che il palazzo comunale sia, nella concezione generale, la casa di tutti, è un dato certo. Che i racalmutesi abbiano questa sensazione, pensando al comune e identifichino l’edificio e le istituzioni come parte integrante della vita collettiva, può far sorgere delle perplessità. Ma estendere tale concetto oltre il genere umano,  ignari  di quello che succede fuori  e dentro gli uffici, nei corridoi , per le scale e nei vari accessi al palazzo, ci sembra veramente troppo! Una muta di cani randagi, che ormai da tempo staziona nei pressi dell’ufficio postale e che ha scelto questo luogo come bivacco per la notte, attraversa l’edificio comunale utilizzando le due uscite – l’ingresso principale, di fronte la posta e quello superiore - per recarsi in largo Monte.  Vucumprà si recano indisturbati negli uffici per vendere le loro mercanzie. Zingari penetrano agevolmente nei locali comunali alla ricerca di qualche spicciolo generosamente offerto dagli impiegati. Tante persone, che non avrebbero motivo di sostare nei corridoi e sulle scale, godono del bel fresco in questo periodo di elevata calura. Come in tutti gli uffici al pubblico che si rispettino, anche il comune di Racalmuto dovrebbe avvalersi degli uscieri, che fungono da filtro e da smistamento  per la cittadinanza e per gli impiegati, evitando l’ingresso a persone che non hanno motivo di recarsi  al comune  ed impedendo ai cani randagi l’utilizzo dell’edificio come luogo per defecare o come  scorciatoia.  Se tutto ciò è reputato normale o di scarso rilievo,  allora consigliamo chi di dovere di munire i cani di apposito tesserino, almeno permetteremo loro una  regolare timbratura in entrata e in uscita.

Racalmutese Fiero – Salvatore Alfano
Stampa il post

9 commenti:

  1. Quanto descritto nel post lascia a bocca aperta.

    RispondiElimina
  2. La legalità dovrebbe partire anche da un'organizzazione appropriata

    RispondiElimina
  3. A volte siamo concentrati nelle cose che noi riteniamo importanti e non ci accorgiamo di ciò che succede sotto il nostro naso

    RispondiElimina
  4. Racalmuto è un paese originale, quasi sopra le righe. Genio o incoscenza?
    Luciana

    RispondiElimina
  5. scommettiamo che appena si metterà un minimo controllo molti si lamenteranno?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando si fanno le cose giuste, il rischio è di accontentare qualcuno e scontentare altri. Ma val la pena correrlo
      Grazie per il commento, saluti
      Salvatore

      Elimina
  6. In ogni comunità, per vivere bene, ci vogliono regole.

    RispondiElimina
  7. Articolo molto interessante.
    Si spera per il bene di tutti.
    Lillo

    RispondiElimina
  8. Mancu a li cani; Murì lu cani; Cani e ruffiani quannu su viecchi muorinu di fami;Lu lassaru sulu comu un cani; Si comu lu cani di l'urtulanu ne mangi e mancu fa mangiari; Su comi li cani; cani ca nu canusci patruni; rispetta lu cani pi lu patruni. Come vedi sono diversi i detti popolari che hanno come protagonista il cane. La vita e la natura del cane come metafora delle vicende umane.
    A Racalmuto situazioni che opotrebbero essere accostate al mondo cinofilo ce ne sono, ad esempio violenze fatte al paese tradendo le aspettative del popolo, come a dire che è stata fatta violenza al cane mancando di rispetto al padrone.
    O negando lo sviluppo per le potenzialità che ha il paese: si comu lu cani di l'urtulanu ne mangi e mancu fa mangiari.

    RispondiElimina