anche questa sua lettera ha aperto nella mia mente celle di
memoria piene di ricordi.
Finita la scuola, con grande disapprovazione da parte
mia madre, la quale temeva che io potessi appassionarmi ai lavori di campagna e
quindi diventare un contadino, andavo con grande piacere e divertimento ad
aiutare mio fratello Giuseppe in campagna.
Alle prime luci dell’alba era
affascinante vedergli costruire un grande cerchio per terra, così perfetto che
mi chiedevo come facesse.
Lui certo non sapeva niente di raggi, circonferenze,
diametri, Pi greco e 3,14. Eppure i suoi cerchi sembravano disegnati da un
ingegnere.
Poi la terra dentro il cerchio veniva bagnata, in modo che
asciugando diventasse dura, successivamente si trasportavano all’interno dell’area
del cerchio le fascine di fave.
Quando tutte le fascine erano ben sparpagliate
dentro l’area, si facevano entrare, nel nostro caso, i cavalli e si cominciava
a farli girare sopra le fascine.
Aspettavo con ansia questo momento, perchè per
me era un gran divertimento guidare i cavalli dentro l’area, mi sembrava di
essere come” Benur” al circo massimo. Ricordo, come fosse ora, che mentre
facevo girare i cavalli nell’aria, mio fratello mi gridava a squarciagola “ NON FARE IL NIDO, NON FARE IL NIDO”. Aveva ragione, se si facevano girare le
bestie in forma circolare si otteneva come un grande nido di uccello.
Per
evitare questo problema bisognava quindi far girare i cavalli in piccoli cerchi
concentrici , la cui circonferenza passasse per il centro del grande cerchio
dell’area di lavoro, solo così tutta la superficie sarebbe stata calpestata
dagli zoccoli dei cavalli. Successivamente quando le sterpaglie erano ben
triturate, si aspettava il vento per spagliare.
Non so cosa darei per rivivere
ancora una sola volta quell’esperienza.
Roberto Salvo
I ricordi di Roberdo sono teneramente struggenti
RispondiEliminaSalvo
La memoria rappresenta la misura del tempo passato. Tornare indietro significa riappropriarsi della propria giovinezza.
RispondiEliminaComplimenti Roberto
Antonio
Opportuna integrazione oltreché una bella testimonianza personale.
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