“Qualunque sport si pone come obiettivo la crescita
armonica non solo del fisico, ma anche della personalità dell’individuo, della
sua sfera emotiva e sociale”. Praticare uno sport offre l’opportunità
di socializzare con altri, insegna a ‘lavorare’ insieme per un progetto comune
e a rispettare le regole del gioco. Ma insegna anche ad aver rispetto per sé
stessi e per gli altri, non sentirsi invincibili di fronte ai compagni solo
perché si riesce bene nella pratica sportiva e a non sentirsi degli sconfitti solo
perché si è più lenti degli altri”.
Il palazzetto dello Sport ,
lo stadio, la partita di calcio, diventano occasioni di aggregazione ed
incontro e nelle quali diventa importante essere presenti con un messaggio
volto a promuovere appunto la cultura della legalità, della competizione leale,
dei valori , della tolleranza.
Oggi si apprende che una
delle tante attrezzature sportive del paese, ancora non collaudata e perciò non
in uso, pertanto abbandonata al degrado, è stata sfregiata dall’ ennesimo atto
vandalico. Racalmuto è piena di infrastrutture sportive e di svago regolarmente
abbandonate e devastate dal vandalismo. Forse i giovani racalmutesi non essendo
stati educati allo sport ed abbandonati a se stessi non avvertono quel
sentimento di rispetto verso quelle strutture anche esse abbandonate a se
stesse. Una struttura sportiva dove non si pratica lo Sport è un qualche cosa
privato dall’anima. Appunto un' anima morta. Un' infrastruttura abbandonata, che
non è usata per il fine per cui è stata realizzata, è un' opera dissacrata. Moravia: “tutto ciò che è dissacrato
automaticamente viene violentato”. Pertanto quando c’è una caduta dei
valori tutto è in pericolo, financo la vita stessa è in pericolo quando questa
è stata dissacrata. Ed allora è colpa dei giovani se non praticano lo Sport? E’
colpa dei giovani se sfogano la loro apatia e lo stato di abbandono con il
vandalismo? O dobbiamo adoperarci per educali allo sport alle regole ed
affinché possano capire che c’è lo sport e ci può essere anche un “Terzo Tempo” fatto di regole e di legalità.
Rivolgendomi all’amico
Gaetano Savatteri, per la sensibilità che lo contraddistingue e per
l’affettuosa attenzione che ha sempre riservato al paese di Racalmuto, gli
prospetto l’idea di poter affidare la gestione delle strutture sportive ad una
associazione al fine di preservarle dall’abbandono e dall’incuria e con il
compito di promuovere lo sport di qualsiasi disciplina.
L’attuale abbandono delle
strutture sportive può avere due spiegazioni, o per semplice negligenza o un’
incuria voluta al fine di sfasciarli per poi ricostruirli con nuovi appalti. La
seconda ipotesi mi fa venire in mente l’aneddoto del Mastro Muratore Racalmutese
,mezza cazzola, una buona forchetta e buon bevitore di vino, che si arrangiava
a fare piccoli lavori in famiglie benestanti. Questi quando era chiamato per
riparare una “Vuttera” sapeva già dove mettere le mani, si perché la Vuttera
ovvero il foro nel canale (tegola) lo aveva preparato lui e tappato con un po’
di gesso, alle prime acque il gesso si scioglieva e penetrava l’acqua nel
soffitto.(la Vuttera).
Il Mastro Muratore tappava
il foro del canale con il gesso e lo spostava in un'altra parte del tetto in
attesa della prossima pioggia. Un giorno è stato chiamato per riparare
l’ennesima e benedetta
“Vuttera” ma il Mastro
muratore stava male ed allora mandò per la riparazione il figlio. Il ragazzo
appena visionò il tetto e si accorse che c’era una tegola forata si meravigliò
e si chiese come mai il padre non se ne fosse accorto prima. Tolse la tegola
forata, la sostituì ed il problema si risolse definitivamente, per il
proprietario ovviamente. Al ritorno a casa il ragazzo raccontò il tutto al
padre e quando questi apprese che il figlio aveva tolto il canale forato
esclamò: “Scimunitu, finisti di mangiari pisci”.
Ignazio Scimè
Hai detto bene, ciò che è abbandonato, dà l'autorizzazione ad essere distrutto. E dire che con le strutture, lo sport, si potrebbero impegnare e recuperare tanti giovani. Signori Commissari, le leggete queste cose? E se si che aspettate?
RispondiEliminaInsegnare ai giovani la lealtà e i giusti comportamenti. La scuola, i genitori, la Chiesa. Bisogna seminare per tempo e bene, per raccogliere domani.
RispondiEliminaGiovanni
Bello l'articolo Ignazio. Ma non si dice Guttera e non Vuttera?
RispondiEliminaChe rabbia non conoscere le lingue!
Non capirò mai il gusto di sfasciare le cose pubbliche che, a pensarci, sono anche,soprattutto nostre. Questa è cattiva educazione da ricercare nella società in cui i vandali sono integrati.
RispondiEliminaLuigi
O "Guttera" o "Vuttera" il Mastro Muratore resta un furbo che come tutti i furbi sono fregati dalla lealtà, in questo caso dalla lealtà e dalla correttezza del figlio. Ritengo,in fine, che la furbizia è un vizio dell'intelligenza e non la sua accentuazione. Basta vedere che fine hanno fatto alcuni politici nostrani o che fine si apprestano a fare.
RispondiEliminaCordialità Ignazio Scimè