Non spetta a me parlare dei
dipinti del piccolo Giovanni, per questo
ci sono altri che , con competenza, si
sono espressi. Posso dire che a me, i quadri di questo giovane artista
piacciono. Forse perché, non essendo un esperto di pittura, li trovo
riconoscibili, forse perché leggo la rappresentazione
della realtà vista dal piccolo Giovanni. Conosco il
padre, Angelo, fin da quando era bambino, un ragazzino vispo, che giocava spensierato nelle
giornate assolate, alla Noce. Ho rivisto i genitori di Giovanni Domenico, dopo
una lunga pausa, circa un mese fa. Avvolti nel loro dolore, mi ha colpito la
compostezza, la semplicità e la dignità. Ammirevole il loro impegno di
ricordare con tante iniziative Giovanni,
che mi piace immaginare intento a dipingere, da lassù, i volti sereni e
sorridenti dei suoi genitori. Così li vede, così li vorrebbe. Sabato, alle 17,30, al Castello Chiaramontano,
ci sarà la chiusura della mostra dedicata
al talento artistico di Giovanni Domenico Marchese che culminerà con la
premiazione del II° Concorso “Il piccolo Giotto”. Non mancate.
Racalmutese Fiero
Hai accarezzato con delicatezza il piccolo Giovanni e i suoi genitori
RispondiEliminaParole dolci e commoventi. Non dimenticheremo mai Giovanni.
RispondiEliminaDaniela
I racalmutesi vogliono bene alla famiglia Marchese e ricorderanno sempre Giovanni Domenico
RispondiEliminaMi è capitato di incontrare la mamma di Giovanni, triste perchè comprensibile il suo dolore.Vorrei che riacquistasse la serenità e che ricordasse il figlio con tenerezza e col sorriso
RispondiEliminaMaria
Ho letto del vostro Giovanni. Sono una mamma che, come voi, ha perso il figlio.
RispondiEliminaAscoltate le parole di Sant'Agostino, per me sono state illuminanti:
La morte non è niente.
Sono solamente passato dall'altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.
Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto.Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!