lunedì 26 novembre 2012

SAREBBE BASTATO UN MICROSCOPIO


Una sera di qualche anno fa ero a cena dal mio amico Gaetano, tra gli ospiti c’era un collega della moglie, Giovanni, un simpatico medico. Durante la cena Giovanni mi chiese quale fosse  il mio paese d’origine, gli risposi che ero di Racalmuto , lui mi disse che conosceva Racalmuto per via del grande Marcantonio Alaimo.


Rimasi sbalordito, di solito il paese viene associato a Sciascia.  Marcantonio Alaimo mi richiamava solo la stradina dissestata che percorrevo per andare a casa dell’amico Carmelo Mulè, nient’altro.  Giovanni invece,  nato e cresciuto a Bollate vicino Milano, sapeva bene chi era, ne parlava con grande riverenza, diceva che era stato un grandissimo scienziato, che si era laureato in medicina a vent’anni, che aveva avuto grandi riconoscimenti nel campo della medicina ed era stato anche docente universitario.

Giovanni raccontava che il Vicerè gli diede l’incarico di occuparsi del flagello della peste,  Marcantonio per primo capì che le uniche armi a disposizione dei medici, per contrastare la malattia erano l’igiene e il fuoco. Ma la cosa più sbalorditiva, aggiunse il mio amico, fu  la geniale intuizione in merito alla segala cornuta. 

Mi sentivo come anestetizzato, come era possibile che fossi totalmente e vergognosamente ignorante su un personaggio così importante del mio paese?  Marcantonio Alaimo, continuò  a raccontare Giovanni, registrò che nella sua Racalmuto vi erano moltissimi casi di pazzia e, che quasi tutti i casi interessavano la popolazione meno abbiente. I dati statistici erano chiari , a Racalmuto c’erano molti più casi che nelle zone limitrofe, quindi pensò che il problema dovesse essere di natura locale. 

Indirizzò i suoi studi verso le abitudini alimentari e,  poiché quella dei poveri era costituita prevalentemente da farinacei,  indirizzò  la sua ricerca verso la coltivazione del grano.  I risultati delle sue ricerche evidenziarono la presenza di molta segala spontanea nei campi coltivati a grano e che questa veniva attaccata da un fungo parassita , dalle protuberanze di colore nero che sembravano delle corna, sospettò si trattasse di un fungo tossico che con la macina finiva nella farina usata per la panificazione e quindi se ingerita causava effetti devastanti al sistema nervoso.

Oggi sappiamo che questo fungo contiene alcaloidi derivati dall’acido lisergico, in parole povere una droga identica alla LSD.  Marcantonio Alaimo non aveva a disposizione laboratori con la tecnologia necessaria per dimostrarlo, come invece ha potuto fare, nel 1993 il prof. Albert Hofman.

Chiedo a tutti gli amici lettori del blog di fare qualcosa perché i nostri ragazzi sappiano di questo illustre loro compaesano.  Sarebbe utile fare una petizione, per esempio, chiedere di intitolare una piazza di Racalmuto a  MARCANTONIO ALAIMO (Medico e scienziato Racalmutese).

                                                                                                       Roberto Salvo
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6 commenti:

  1. Sapevo di Marcantonio Alaimo, ma non sapevo tutte queste notizie. Complimenti concordo con la proposta della piazza.

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  2. perché intitolargli una piazza dato che da secoli la via dove è probabilmente nato porta ancora il suo nome?

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    1. Sono convinto che Marcantonio Alaimo meriti qualcosa di più di una via. Come trovo una vergogna la strada dedicata a Pirandello nella città di Agrigento. Roberto Salvo

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  3. Qui a Racalmuto siamo tutti sciasciani, fondazione, statua, ecc. Gli altri contano poco o niente.

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  4. Io il mio dovere penso di averlo fatto, dopo cena ho riletto assieme a mio figlio il suo articolo. Mio figlio ora sa chi era Marcantonio Alaimo.

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  5. E' una storia interessante, ne parlerò ai miei studenti, credo sia importante che sappiano di questo loro compaesano illustre.

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