Ricordate il film di
Tornatore, con Marcello Mastroianni, “Stanno tutti bene” Un padre che decide di andare a trovare i
figli, sparsi per l’Italia, che sa ricchi e felici; questa è la realtà
propinata da loro al vecchio padre, che si accorge, purtroppo, di persona,
quanto sia lontana la verità da quello
che i figli hanno voluto fargli credere. Sì,
stanno tutti bene…
E’ un
meccanismo di protezione che può
a volte funzionare per singoli
individui, ma di sicuro è dannoso per la società nel suo complesso, in quanto imprigiona energie potenziali di benefico rinnovamento.
Convincersi di qualcosa, chiudere gli occhi per non vedere, rappresenta
una forma di cecità mentale, come accade
per altre forme di pregiudizio. Se scrivo questo è perché, in verità,
temo che tale meccanismo rischia,
a volte, di contagiare anche me, limitando l’esternazione del mio reale
pensiero, ed è difficile
comprendere su quali mie idee opera.
A volte, cercando di
mettere in guardia chi legge, si rischia di non essere capaci di
mettere in guardia se stessi; la
speranza è che si possa essere così bravi da
sgomberare la mente dalle
falsificazioni non ancora riconosciute. Quando si leggono notizie, stati d’animo,
opinioni ripetutamente divulgate, bisognerebbe pensare che quello che serve è solo un gruppo di persone capaci di pensare,
programmare e agire, incurante di tutto ciò
e proiettato esclusivamente verso un dovere sociale, espresso nella capacità di
azione e di servizio.
Il discorso in realtà è molto più ampio e generico e
certe distorsioni trovano la loro base in una caratteristica tipica dell'essere
umano, ossia quella di considerare vere le proprie intuizioni e le proprie idee
prima ancora di sottoporle ad un'analisi razionale. Un simile egocentrismo è
alla base delle assurdità e delle storture di gran parte della storia di una
comunità: per prima cosa si assume per
vera la propria intuizione, la propria visione generalizzata e le
proprie affermazioni, dopo si cerca di utilizzare qualsiasi sorta di
giustificazione fino ai ragionamenti poggiati su basi
inconsistenti, travisandola dai
ragionamenti se non dalle dimostrazioni. Un ragionamento logico, in sostanza, che parte
da una visione propria, giusta o sbagliata che sia, per arrivare alla fine solamente a delle ipotesi. E’ purtroppo tipico del nostro modo di essere
e del nostro modo di pensare.
D'altronde
un simile modo di procedere a volte porta persino a dei risultati positivi per
se stessi, in quanto alcuni atteggiamenti prevenuti, alcuni preconcetti, ci
portano ad avere delle intuizioni che a volte risultano vantaggiose . Peccato che spesso
tali intuizioni si rivelino semplicemente errate, fuorvianti, peccato che non tutti
abbiamo la pazienza e l'onestà di passare le nostre intuizioni, le nostre azioni al vaglio della ragione.
Racalmutese Fiero
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