Ho appreso da
locali fonti di stampa – Malgradotuttoweb.it
- che non è esclusa per il Comune di
Racalmuto la dichiarazione di dissesto.
Sembrerebbe,
infatti, che sul tavolo di lavoro dei Commissari ci sia l’ipotesi del
cosiddetto “dissesto controllato”.
Ipotesi che il
Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali di cui al Decreto Legislativo
18.08.2000, n. 267
e s.m.i. non disciplina e che cercherò di chiarire ai cittadini di Racalmuto.
Importante definire
la
differenza tra Dissesto controllato e Dissesto finanziario considerando le
conseguenze negative a carico non solo dei dipendenti del Comune ma, anche e
soprattutto, per i cittadini. Ciò perché
sarà, ancora una volta, inevitabile, l’intervento
sulle tasse ed imposte comunali.
Il Comune di
Racalmuto si trova in gravi difficoltà finanziarie. La crisi economica aggrava
la situazione.
E’, pertanto, necessario, rafforzare la responsabilità
delle figure interne, (i cosiddetti “responsabili di servizio”) ed innovare il
sistema dei controlli con particolare riferimento alla verifica dei risultati
da parte del nucleo di valutazione.
Il Dissesto
controllato è una sorta di procedura di pre
– dissesto per gli enti che si trovano in una situazione di squilibrio
finanziario.
Per questo è
necessario pensare a strumenti di risanamento per evitare la dichiarazione di
dissesto che comporta per il paese servizi meno efficienti ed aumenti di
tariffe.
Come dichiarato dal
Ministro Cancellieri, occorre amplificare la responsabilità in capo
agli enti in fatto di trasparenza sulla gestione finanziaria e ciò soprattutto
nei confronti dei cittadini affinché questi possano esercitare forme di
“controllo sociale”.
Un ruolo importante
in merito ai controlli è svolto da segretari comunali, revisori contabili e dirigenti dei settori economici finanziari.
In caso di problemi
finanziari gravissimi solo oggi la normativa offre alle amministrazioni
comunali lo strumento del cosiddetto “dissesto
controllato” a cura della Corte dei
Conti la quale, quando incontra falle irreparabili nei conti, può spingersi
fino a condurre l’ente verso il default.
Questa procedura
che ha già interessato alcuni comuni –
Foggia, Napoli, Reggio Calabria - pur
garantendo un controllo più stringente sui casi di disordine contabile,
presenta il difetto di tempi lunghi.
E’ opportuno evidenziare che si ha stato di dissesto
finanziario nei casi in cui l’ente non è in grado di garantire l’assolvimento delle funzioni e
dei servizi indispensabili ossia di quei servizi che rappresentano le
condizioni minime di organizzazione di servizi pubblici locali. Servizi dei
quali non si può assolutamente fare a meno.
In caso di dissesto
i Commissari sono tenuti a deliberare imposte e tasse locali, ad eccezione
della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, aliquote e tariffe di
base nella misura massima consentita. La
delibera ha efficacia per cinque anni.
Diversamente
avviene per la TARSU in relazione alla
quale gli enti che hanno dichiarato il dissesto devono applicare misure
tariffarie che assicurino complessivamente la copertura integrale dei costi di
gestione del servizio.
E’ opportuno
riepilogare le pesantissime conseguenze
del dissesto:
·
Aumento di imposte,
tasse e tariffe con gravame sui cittadini e sugli utenti;
·
Divieto di
indebitamento
· Rideterminazione
della dotazione organica e dichiarazione di eccedenza del personale in
soprannumero
·
Congelamento dei
crediti vantati dai fornitori.
Considerando
improrogabile un’azione correttiva, auspico che i Commissari adempiano ai
compiti assegnati dalla legge affinché vengano adottate tutte le iniziative
finalizzate al recupero degli squilibri finanziari per evitare il dissesto. Ciò sicuramente con una politica
finanziaria di riduzione delle spese correnti che, inevitabilmente, porrà rimedio ad alcune
situazioni create negli anni passati.
Giuseppe Cardillo
Almeno ne sappiamo di più
RispondiEliminaA quanto ho capito, quindi, il dissesto controllato è un preludio al dissesto finanziario. questo non mi fa ben sperare
RispondiEliminaDissesto, dissesto controllato, ma non diciamo fesserie, qui non si vede nessun dissesto, tutto è, come sempre è stato. Smettetela di seminare pessimismo senza motivo, bisogna essere ottimisti e sicuri che tutto va bene.
RispondiEliminaCaro anonimo, sono sussurri all'inteno del comune, in piazza. Ne hanno parlato le principali TV locali. Ne ha parlato Malgradotutto. Lei, in quale paese vive?
EliminaGentile anonimo,
RispondiEliminaci auguriamo tutti, in spirito ottimistico, che le Sue parole possano essere..."Somme" e foriere di positività per il nostro amato paese e per tutti i cittadini.
Sarebbe opportuno che i Commissari indicessero un'assemblea pubblica per dicutere sull'argomento magari presente anche il Responsabile del Servizio Finanziario. Da notare che il Ragioniere era Responsabile del Servizio Finanziario delle passate Amministrazioni.
RispondiEliminaCon il lampione in mano girava tutto il paese, era il suo lavoro, si fermava e gridava: "è mezzanotte e tutto va bene", poi si spostava di cinqucento metri e gridava: " sono le dodici e dieci e tutto va bene", così tutta la notte per tutto il paese, era il suo lavoro.
RispondiEliminaSe tutto quello che si dice in queste ore fosse vero, e prurtroppo temo lo sia, bisognerebbe fare i nomi di tutti quei “SIGNORI” che ci hanno portato a questo disastro. Credo che Racalmuto dovrebbe essere governata per i prossimi venti anni da commissari, mantenendo lontano dal comune la politica e politicanti che non voglio definire e qualificare per non farmi cestinare il post, li invito soltanto a guardarsi allo specchio e provvedere da soli.Grazie.
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