domenica 11 novembre 2012

OBESITA’ INFANTILE E DISLIPIDEMIA


È ormai certo che l’obesità, già nel bambino e nell’adolescente, determina una serie di problemi medici e psicologici che, se non diagnosticati e trattati, possono portare a malattie anche gravi nelle età successive.

Una delle malattie legate spesso all’obesità pediatrica è la “dislipidemia” cioè una variazione di fuori dei valori normali di una o più delle frazioni di lipidi (grassi) nel sangue del bambino: possono aumentare il colesterolo totale, quello cosiddetto cattivo (LDL), così come i trigliceridi, oppure può scendere il libello del cosiddetto “colesterolo buono” (HDL).

Una delle conseguenze della dislipidemia è la “cardiovasculopatia aterosclerotica”, che, nell’adulto, è la principale causa di morte e di una cattiva qualità di vita in tutti i Paesi Industrializzati.

Purtroppo è ormai accertato che la cardiovasculopatia aterosclerotica ha inizio già in età pediatrica. Il suo inizio precoce è favorito dalla presenza nel bambino di dislipidemia, o di obesità, o della tanto temuta “sindrome metabolica”, che è l’unione delle prime due malattie con diabete o pressione alta.

Le dislipidemie non sono dovute solo all’obesità: ce ne sono di quelle genetiche, o di quelle secondarie ad altre malattie o a farmaci, oppure anche al diabete. Negli ultimi anni purtroppo il diabete sta comparendo come complicanza dell’obesità anche fra i bambini; nel bambino con eccesso di peso, infatti, l’eccesso di grasso causa un aumento dell’insulina nel sangue che, tuttavia, nonostante l’aumento, non riesce a svolgere al meglio la sua funzione, che è quella di far entrare il glucosio – lo zucchero del sangue – nelle cellule (questa incapacità di svolgere quella funzione si chiama insulino-resistenza), mentre l’eccesso in circolo di insulina favorisce la formazione di accumuli di colesterolo nelle arterie.

Come si può prevenire l’aterosclerosi?

Innanzitutto è importante mantenere un peso adeguato rispettando i fabbisogni di calorie e nutrienti per età e sesso, e qualora vi sia già un eccesso di peso cercare di ritornare al peso ideale (o nel caso del bambino al giusto rapporto tra peso ed altezza) utilizzando una dieta ipocalorica bilanciata. Ma già anche nelle prime età della vita è possibile intervenire, favorendo l’allattamento al seno, che ha un’azione di prevenzione sia nei confronti dell’obesità che dell’aumento dei lipidi ematici. Poco più oltre, durante il periodo del divezzamento, sarà opportuno evitare l’eccesso di calorie, ma anche quello di proteine e zuccheri semplici. È poi una buona norma generale dell’alimentazione, ma soprattutto valida in questo caso, quella di utilizzare solo – o comunque preferibilmente – l’olio extravergine di oliva, evitando invece i grassi idrogenati, o quelli definiti solo “grassi vegetali” senza specifica, come quelli spesso presenti nei prodotti da forno, che spesso nascondono olio di cocco e/o di palma ricchi di grassi saturi che predispongono fortemente allo sviluppo di dislipidemia. Aiuta anche consumare adeguate quantità di pesce fresco o surgelato (almeno 4 volte a settimana); privilegiare le proteine vegetali (i legumi, anche questi 4 volte a settimana) rispetto a quelle animali (per cui la carne non andrebbe consumata più di 3 volte a settimana), e comunque tra le carni scegliere quelle più magre; assumere le giuste quantità di fibre (che sono nei legumi, nei cereali integrali, ma soprattutto nella frutta e nella verdura). E per il latte, da sempre considerato un alimento fondamentale, soprattutto in età infantile? A partire dal 3° anno è bene che il latte o lo yogurt siano assunti ancora almeno 1 volta al giorno, ma nel tipo “parzialmente scremati”; sempre da quest’epoca è bene anche preferire i formaggi a minor contenuto di grassi (in genere quelli freschi rispetto a quelli stagionati) e consumarli non più di 1-2 volte a settimana, così come i salumi, che vanno utilizzati con parsimonia (anche questi 1-2 volte a settimana, e meglio prosciutto crudo privato del grasso visibile o bresaola rispetto a salame e mortadella). Insomma… dobbiamo cercare di riappropriarci di qualcosa che fa parte da sempre della nostra cultura: la Dieta Mediterranea!

Ma non dobbiamo dimenticare che anche ridurre la sedentarietà ha una forte influenza sia sui grassi del sangue che sul peso.

Quindi: non più di 2 ore davanti agli schermi di qualsiasi genere, e far sì che il bambino passi il tempo libero a fare giochi di movimento, meglio (se possibile) all’aria aperta. L’attività fisica “organizzata” è sicuramente importante, bene sarebbe se ci fosse almeno 2-3 volte a settimana per 1 ora (vera!) per volta, ma non dimentichiamo mai che 3 ore di sport a settimana poco possono contro le 4-5-6 o più ore al giorno a guardare la TV o giocare al computer!


Dott.ssa Assunta Martina Caiazzo
Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione
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