venerdì 16 novembre 2012

DISSESTO CONTROLLATO – DISSESTO FINANZIARIO. CONSEGUENZE


Ho appreso da locali fonti di stampa – Malgradotuttoweb.it -  che non è esclusa per il Comune di Racalmuto la dichiarazione di dissesto.

Sembrerebbe, infatti, che sul tavolo di lavoro dei Commissari ci sia l’ipotesi del cosiddetto “dissesto controllato”.
Ipotesi che il Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali di cui al Decreto Legislativo
18.08.2000, n. 267 e s.m.i. non disciplina e che cercherò di chiarire ai cittadini di Racalmuto.
Importante definire  la differenza tra Dissesto controllato e Dissesto finanziario considerando le conseguenze negative  a carico  non solo dei dipendenti del Comune ma, anche e soprattutto, per i cittadini.  Ciò perché sarà, ancora una volta,  inevitabile, l’intervento sulle tasse ed imposte comunali.
Il Comune di Racalmuto si trova in gravi difficoltà finanziarie. La crisi economica aggrava la situazione.
E’,  pertanto, necessario, rafforzare la responsabilità delle figure interne, (i cosiddetti “responsabili di servizio”) ed innovare il sistema dei controlli con particolare riferimento alla verifica dei risultati da parte del nucleo di valutazione.

Il Dissesto controllato è una sorta di procedura di pre – dissesto per gli enti che si trovano in una situazione di squilibrio finanziario.
Per questo è necessario pensare a strumenti di risanamento per evitare la dichiarazione di dissesto che comporta per il paese servizi meno efficienti ed aumenti di tariffe.
Come dichiarato dal Ministro Cancellieri,  occorre amplificare la responsabilità in capo agli enti in fatto di trasparenza sulla gestione finanziaria e ciò soprattutto nei confronti dei cittadini affinché questi possano esercitare forme di “controllo sociale”.
Un ruolo importante in merito ai controlli è svolto da segretari comunali,  revisori contabili e  dirigenti dei settori economici finanziari.
In caso di problemi finanziari gravissimi solo oggi la normativa offre alle amministrazioni comunali lo strumento del cosiddetto “dissesto controllato” a cura  della Corte dei Conti la quale, quando incontra falle irreparabili nei conti, può spingersi fino a condurre  l’ente verso il default.
Questa procedura che ha già interessato alcuni comuni Foggia, Napoli, Reggio Calabria - pur garantendo un controllo più stringente sui casi di disordine contabile, presenta il difetto di tempi lunghi.

E’ opportuno evidenziare che si ha stato di dissesto finanziario nei casi in cui l’ente non è in grado  di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ossia di quei servizi che rappresentano le condizioni minime di organizzazione di servizi pubblici locali. Servizi dei quali non si può assolutamente fare a meno.

In caso di dissesto i Commissari sono tenuti a deliberare imposte e tasse locali, ad eccezione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, aliquote e tariffe di base nella misura massima consentita. La delibera ha efficacia per cinque anni.
Diversamente avviene per  la TARSU in relazione alla quale gli enti che hanno dichiarato il dissesto devono applicare misure tariffarie che assicurino complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio.

E’ opportuno riepilogare  le pesantissime conseguenze del dissesto:

·        Aumento di imposte, tasse e tariffe con gravame sui cittadini e sugli utenti;

·        Divieto di indebitamento

·   Rideterminazione della dotazione organica e dichiarazione di eccedenza del personale in soprannumero

·        Congelamento dei crediti vantati dai fornitori. 

Considerando improrogabile un’azione correttiva, auspico che i Commissari adempiano ai compiti assegnati dalla legge affinché vengano adottate tutte le iniziative finalizzate al recupero degli squilibri finanziari per evitare il  dissesto. Ciò sicuramente con una politica finanziaria di riduzione delle spese correnti che,  inevitabilmente, porrà rimedio ad alcune situazioni create negli anni passati.

                                                                                                              Giuseppe Cardillo 
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8 commenti:

  1. Almeno ne sappiamo di più

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  2. A quanto ho capito, quindi, il dissesto controllato è un preludio al dissesto finanziario. questo non mi fa ben sperare

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  3. Dissesto, dissesto controllato, ma non diciamo fesserie, qui non si vede nessun dissesto, tutto è, come sempre è stato. Smettetela di seminare pessimismo senza motivo, bisogna essere ottimisti e sicuri che tutto va bene.

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    1. Caro anonimo, sono sussurri all'inteno del comune, in piazza. Ne hanno parlato le principali TV locali. Ne ha parlato Malgradotutto. Lei, in quale paese vive?

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  4. Gentile anonimo,
    ci auguriamo tutti, in spirito ottimistico, che le Sue parole possano essere..."Somme" e foriere di positività per il nostro amato paese e per tutti i cittadini.

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  5. Sarebbe opportuno che i Commissari indicessero un'assemblea pubblica per dicutere sull'argomento magari presente anche il Responsabile del Servizio Finanziario. Da notare che il Ragioniere era Responsabile del Servizio Finanziario delle passate Amministrazioni.

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  6. Con il lampione in mano girava tutto il paese, era il suo lavoro, si fermava e gridava: "è mezzanotte e tutto va bene", poi si spostava di cinqucento metri e gridava: " sono le dodici e dieci e tutto va bene", così tutta la notte per tutto il paese, era il suo lavoro.

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  7. Se tutto quello che si dice in queste ore fosse vero, e prurtroppo temo lo sia, bisognerebbe fare i nomi di tutti quei “SIGNORI” che ci hanno portato a questo disastro. Credo che Racalmuto dovrebbe essere governata per i prossimi venti anni da commissari, mantenendo lontano dal comune la politica e politicanti che non voglio definire e qualificare per non farmi cestinare il post, li invito soltanto a guardarsi allo specchio e provvedere da soli.Grazie.

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