Sabato mattina, mi trovo
a Racalmuto, il paese è in fermento, le ultime notizie, ormai note,
dello scioglimento del consiglio comunale, rimbalzano da punto a
punto.Nelle bacheche, in piazza e lungo il corso, si legge: “Grazie
Racalmuto, avrei voluto......ma...”, accennando, infine, un
appuntamento rinviato tra diciotto mesi.Quasi al centro, un altro
avviso: “Acquistate Malgrado Tutto”.Incuriosito mi reco in
piazzetta, e in edicola compro la rivista.Leggo gli articoli di
Felice Cavallaro, Francesco La Licata, Gaetano Savatteri; finalmente
sappiamo le motivazioni per le quali il comune è stato
sciolto.Parlano di mafia, di situazioni sensibili e che la
criminalità organizzata a Racalmuto c'è sempre stata. Da fonti da cui attingo
notizie riservatissime, non posso svelarne,ovviamente, le origini,
vengo a sapere che cosa nostra, molto probabilmente, avrebbe
presentato un esposto alla Magistratura, ove si dice che
vorrebbe denunciare per calunnia tutti coloro che definiscono
collusi, avvicinati, contagiati, indirettamente o direttamente, gli
appartenenti al consiglio comunale. Se situazioni sensibili ci sono
state, sono da ricercare nella dabbenaggine (forse esiste un sinonimo più appropriato) di ognuno dei consiglieri
e assessori.Colpevoli, quindi, di indolenza, menefreghismo,
trascuratezza, qualcuno mi suggerisce anche ignoranza.In prima pagina
leggo, anche, la prossima visita, a Racalmuto, del Ministro
dell'Interno Anna Maria Cancellieri.Lo stato c'è! Ma io lo aspettavo
anche prima, quando avrebbe dovuto favorire posti di lavoro per i
giovani, quando avrebbe dovuto proporre soluzioni per gli annosi
problemi.Racalmuto ha sempre partorito menti eccelse, alcune sono
rimaste, altre sono fuoriuscite. Tali intelligenze, sono meno
colpevoli di chi si è esposto sbagliando, magari rincorrendo
l'illusione di un facile guadagno? Dovremmo capire tutti che non
possiamo tenere un paese nell'abbandono e favorire la fuga dei
giovani. Quale futuro ha una civiltà senza risorse giovani? Adesso
arriverà la Triade Capitolina, riprendendo un appellativo caro al
dott Taverna. Spero che non svolgano freddamente ed esclusivamente
attività di tipo burocratico, ma che si facciano partecipi dei
problemi del paese.Abbiamo una Fondazione, se non si è in grado di
gestirla, di organizzare eventi e favorire la partecipazione della
cittadinanza, si cambi.Abbiamo il Teatro, chiuso per inagibilità;
manca un corridoio tra le poltrone e le uscite di sicurezza non
confluiscono in locali atti al deflusso delle persone ma aprono
direttamente all'esterno.I fuoriusciti, rappresentativi del panorama
culturale italiano che vivono in città e a contatto con i centri di
potere, si adoperino per far sì che, a Racalmuto, si possano attuare
le normative, le leggi e quant'altro con sveltezza amministrativa e
burocratica.Altrimenti, Racalmuto, sarà sempre il paese delle
OCCASIONI PERSE!
Racalmutese Fiero
Carissimo Racalmutese Fiero,
RispondiEliminanobile il suo dire (ed anche elegante, che non guasta), fervido il suo sperare, etico l suo giudicare. Come ben sa, vi sono dissonanze con il mio avere in gran dispito il "governo nazionale";parafrasando il Gattopardo anch'io dico che non mi aspetto niente di buono da Roma, come niente di buono ci venne dai Savoia. Pensi un pò, mi sento cittadino del mondo nato a Racalmuto. La mia patria , nel piccolo (dimensione che molto mi si confà) è solo RACALMUTO; per lo "spazio vitale" mi basta il mondo intero: quello quaggiù, l'altro lo lascio a chi lo vuole.
Dalla Triade Capitolina mi aspetto solo rachitismo burocratico, assenze esasperanti, incultura umiliante, moralismo becero, dissennata delega ad impiegatucci furbetti. Dopo un anno sabatico, avremo un biennio di aridità amministrativa. E tutto questo perché? mi creda per un sortilegio dei professionisti dell'antimafia.
Calogero Taverna