venerdì 6 aprile 2012

ICI A SPIOVERE A RACALMUTO


Il signor commissario, a fine mandato, in data 23 /3/2012 annota a matita “al dr. Lauricella per tutti gli adempimenti necessari”. L’annotazione è in calce ad un foglio dell’Agenzia del territorio – ufficio provinciale di Agrigento. Burocraticamente perfetta la nota: prot. N. 2174, datata 16/3/2012, risulta inviata al Sindaco del Comune di Racalmuto. Un augurio di buone feste, direste? E no, cari concittadini: una bella mazzata per quasi tutto il paese. Si tratta della ATTRIBUZIONE DI RENDITA PRESUNTA AI FABBRICATI NON DICHIARATI IN CATASTO, LIQUIDAZIONE DI ONERI E IRROGAZIONE SANZIONI. PUBBLICAZIONE DEGLI AVVISI DI ACCERTAMENTO.
Il burocratese è quello che è, ma il senso è un subisso di tasse per quasi tutti i racalmutesi. Povero Lauricella ne avrà da suonar serenate per addormentare l’ira funesta – previdibilissima - dei suoi esasperati e massacrati concittadini.
Il commissario – per le pastoie insite in un mucchio di altre carte di quella Agenzia del Territorio, come dire il catasto – può cavarsela facendo pubblicare il tutto il 3 di aprile di quest’anno, a ridosso delle sante feste e andandosene prima dei canti del venerdì santo, una volta tanto bene gridati dalle nostre non immacolate prefiche. A Lauricella la patata bollente; ai tre nuovi commissari il non indulgente applicare tributi, sanzioni, ricalcoli faraonici di rendite catastali per edifici divenuti ad un tratto da pertinenze di aziende agricole (invero inesistenti) smisurati fabbricati urbani.
Ho consultato gli elenchi nominativi, che non posso qui pubblicare per paura della legge sulla privacy: sono una cinquantina di tabulati. Non bravo in aritmetica, ho fatto i calcoli su quella immane evasione, specie se si fa l’accertamento quinquennale, e siano nell’ordine di quattro o cinque milioni di euro di entrate scrivibili in bilancio del comune. Potremo continuare a pagare orde di impiegati comunali, a carico, lsu, ed iscritti a ruolo. Potremo anche fare la festa del Monte, che diversamente i nuovi commissari non sarebbero stati disposti a finanziare con casse comunali esauste. Con la Santa Chiesa saremo sempre rispettosi: ma non so come faranno i nuovi commissari a bonificare tutte quelle evasioni fiscali che risultano allibrate al nome della CHIESA MADRE e di altre religiosissime appendici. E non si dovrebbe trattare di luoghi destinati al culto, per quello che vedo. Gongolo nel vedere alti nomi grottesi, dichiarati evasori fiscali racalmutesi. Purtroppo mi pare di riscontrare qualche amministratore comunale che cadrebbe, per tanto, in conflitto di interesse con il comune che amministrava. Certi aspiranti politici locali, mi pare che ci stiano pure. Chi vuol curiosare vada a consultare l’ALBO PRETORIO aprendo una delibera del commissario del 3 aprile 2012. Non è facile occorrendo computer e perizia di navigazione.
Sarei beffardo se augurassi buona fortuna. Una piccola soddisfazione: quando sbeffeggiavo sull’ICI di Racalmuto in un post dell’ottobre scorso, prima che fossi censurato da REGALPETRA LIBERA, avevo qualche ragione. Altro che visionarietà da albatro, inteso più come corbezzolo che come uccello alatissimo ma senza arti per camminare sulla terra.
 Calogero Taverna  
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