Il signor
commissario, a fine mandato, in data 23 /3/2012 annota a matita “al dr.
Lauricella per tutti gli adempimenti necessari”. L’annotazione è in calce ad un
foglio dell’Agenzia del territorio – ufficio provinciale di Agrigento.
Burocraticamente perfetta la nota: prot. N. 2174, datata 16/3/2012, risulta
inviata al Sindaco del Comune di Racalmuto. Un augurio di buone feste, direste?
E no, cari concittadini: una bella mazzata per quasi tutto il paese. Si tratta
della ATTRIBUZIONE DI RENDITA PRESUNTA AI FABBRICATI NON DICHIARATI IN CATASTO,
LIQUIDAZIONE DI ONERI E IRROGAZIONE SANZIONI. PUBBLICAZIONE DEGLI AVVISI DI
ACCERTAMENTO.
Il burocratese è quello che è, ma il senso è un subisso di
tasse per quasi tutti i racalmutesi. Povero Lauricella ne avrà da suonar
serenate per addormentare l’ira funesta – previdibilissima - dei suoi
esasperati e massacrati concittadini.
Il commissario – per le pastoie insite in un mucchio di
altre carte di quella Agenzia del Territorio, come dire il catasto – può
cavarsela facendo pubblicare il tutto il 3 di aprile di quest’anno, a ridosso
delle sante feste e andandosene prima dei canti del venerdì santo, una volta
tanto bene gridati dalle nostre non immacolate prefiche. A Lauricella la patata
bollente; ai tre nuovi commissari il non indulgente applicare tributi,
sanzioni, ricalcoli faraonici di rendite catastali per edifici divenuti ad un
tratto da pertinenze di aziende agricole (invero inesistenti) smisurati
fabbricati urbani.
Ho consultato gli elenchi nominativi, che non posso qui
pubblicare per paura della legge sulla privacy: sono una cinquantina di
tabulati. Non bravo in aritmetica, ho fatto i calcoli su quella immane
evasione, specie se si fa l’accertamento quinquennale, e siano nell’ordine di
quattro o cinque milioni di euro di entrate scrivibili in bilancio del comune.
Potremo continuare a pagare orde di impiegati comunali, a carico, lsu, ed
iscritti a ruolo. Potremo anche fare la festa del Monte, che diversamente i
nuovi commissari non sarebbero stati disposti a finanziare con casse comunali
esauste. Con la Santa
Chiesa saremo sempre rispettosi: ma non so come faranno i
nuovi commissari a bonificare tutte quelle evasioni fiscali che risultano
allibrate al nome della CHIESA MADRE e di altre religiosissime appendici. E non
si dovrebbe trattare di luoghi destinati al culto, per quello che vedo. Gongolo
nel vedere alti nomi grottesi, dichiarati evasori fiscali racalmutesi.
Purtroppo mi pare di riscontrare qualche amministratore comunale che cadrebbe,
per tanto, in conflitto di interesse con il comune che amministrava. Certi
aspiranti politici locali, mi pare che ci stiano pure. Chi vuol curiosare vada
a consultare l’ALBO PRETORIO aprendo una delibera del commissario del 3 aprile
2012. Non è facile occorrendo computer e perizia di navigazione.
Sarei beffardo se augurassi buona fortuna. Una piccola
soddisfazione: quando sbeffeggiavo sull’ICI di Racalmuto in un post
dell’ottobre scorso, prima che fossi censurato da REGALPETRA LIBERA, avevo
qualche ragione. Altro che visionarietà da albatro, inteso più come corbezzolo
che come uccello alatissimo ma senza arti per camminare sulla terra.
Calogero Taverna
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