Totò
(Antonio de Curtis)
Attore, comico,
sceneggiatore e poeta italiano
Napoli 1898 - Roma
1967
Spesso siamo infastiditi da
persone che vorrebbero sottometterci al loro volere, senza rendersi conto che
il miglior modo per onorare il nostro prossimo è quello di mostrare disponibilità e gentilezza d’animo. Molti vogliono imporsi con cattiveria, non rendendosi conto dei loro errori ma reputando
i propri simili ad un livello inferiore. In questo caso assistiamo a veri
eccessi di tracotanza che ci disturbano e ci mettono nella condizione di porre
una debita distanza tra noi e la persona arrogante. Può capitare, però, che
nonostante mostriamo signorilità, garbo e non prestiamo fianco alle continue
insolenze altrui, la persona superba oltre ogni limite, continui ad
infastidirci.Cito, di seguito, alcune frasi di autorevoli personaggi che
definiscono con meticolosa precisione questi fastidiosi individui:
L’arrogante, mentre crede di
imporsi con la forza, in realtà è schiavo di se stesso e non ha intelligenza
per valutarsi e definirsi.(Domenico Sigalini)
L’uom superbo si pone sopra gli
altri, e crede che gli si debba ogni cosa; gli altri, per lo contrario, lo
mettono nell’ultimo grado, né gli concedono nulla. (Confucio)
Cosa fare in tal caso, direte
voi?
A me piace, oltre le citazioni
precedenti, riprendere più modestamente, forse, ma in maniera senz’altro più
efficace, una battuta del grande Totò, al secolo Antonio De Curtis, da usare
nel caso ci si imbattesse in questi arroganti, presuntuosi, tracotanti
individui:
“ Lei è un cretino, s'informi ! ”
Racalmutese Fiero
LUIGI IANNELLO: alcune volte l'ignoranza e la mafiosità culturale dev'essere affrontata con arroganza e superiorità, mettersi al loro pari, considerato che non c'è ragionamento possibile da effettuarsi. Cito un'altra massima dei tempi antichi e quando in Europa c'era il paganesimo, giove diceva sempre che l'uomo porta due bisacce una davanti e una alle spalle e l'uomo riesce a vedere solo quella davanti che è dei pregi e non quella dietro che è dei difetti.
RispondiEliminaCaro amico Racalmutese fiero tu mi hai provocato ed io ti .... scriverò.
RispondiEliminaPer adesso faccio un breve commento, di carattere generale ovvia-mente, circa le condizioni del dialogo. Mi capita spesso assistere o parteipare a dei dialoghi, che se non fossi certo della spontaneità e dell'immediatezza degli inerlocutori mi verrebbe da considerarli 'nsalanuti. I Greci infatti pensavano che chi aveva perso il senno l'ho avesse mandato sulla luna o Selene - da quì 'nsalanuto termine siculo - in selene privo di senno o stralunato - lunatico. Spesso capita, stando nella Piazza di Racalmuto, di sentire delle discussioni dove gli inerlocutori a voce alta, accavallandosi nel parlare, gesticolando animatamente sembrano in un evidente contraddittorio, ma alla fine, sfiancati dalle grida, si capisce che volevano dire la stessa cosa. Bastava che uno parlava ed un altro stasse muto e dire alla fine sono daccordo e tutto si sarebbe chiuso in pochi istanti. I Siciliani siamo fatti così, abbondiamo in tutto, anche se parliamo di un cavolo lo inondiamo di un fiume di parole. Come a dire "quanto olio per un caolo" ed anche se è un buon cavolo sempre cavolo è.
Le condizioni del dialogo presuppongono la predisposizione degli interlocutori a modificare, integrare o estinguere la propria opinione. Gli arroganti ed i presuntuosi con la loro violenza verbale e le loro presunte certezze respingono le condizioni del dialogo per paura di perdere la loro limitata opinione e ritrovarsi con un altra che non sono capaci d gestire.
Aldifuori di ogni ragionevole dubbio, tutti siamo per il dialogo segno di intelligenza e civiltà
Mi sono informato per sapere se sono un cretino e mi hanno detto che non lo sono più, sono diventato un diversamente intelligente. Non ci ho capito niente? Ma niente completamente? Ma!!!
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