"Che cos'è mai il patriottismo,
se non la vostra convinzione che un paese è superiore a tutti gli altri per il
semplice fatto che ci siete nati?"
Georges
Bernard Shaw
Questo è un commento ricevuto ad un mio recente post. Sarebbe quasi
scontato, visto il prestigioso autore, essere concordi. Ma quello che dice
Bernard Shaw non mi trova d’accordo. Il
patriottismo, secondo me, non identifica un paese migliore, o meglio la convinzione
che lo sia, rispetto ad un altro per il fatto di esservi nati. Il patriottismo
identifica la volontà di difendere un territorio di appartenenza; una volta
anche a costo della vita, ai nostri tempi con l’impegno civile dal quale deve
scaturire disinteresse, spirito di sacrificio e trasparenza.
“Usare” un paese, una comunità, per scopi personali rappresenta l’antitesi al patriottismo, ancor
di più se spendiamo parole cariche di sentimenti per questi luoghi che non trovano poi, attuazione
nella realtà. Quindi patriottismo come servizio per un paese, per una comunità.
Venerdì mattina, trovandomi a Racalmuto, decidevo di goderne la vista alle
prime luci dell’alba. Ho attraversato il paese dalla Guardia, san Pasquale, la
piazzetta, il collegio, lu chianu
castieddu, la fontana. Le strade, appena lucide dall’umido notturno, rispecchiavano un cielo terso che prometteva ancora una
giornata calda. Il bar di Tommy, appena aperto, invitava ad una sosta per un
caffè, finalmente per me, decente.
Tutto sommato ho ritrovato quei luoghi più puliti rispetto al mio ultimo
soggiorno. Racalmuto era ancora addormentato, pochissime le persone per strada,
il corso vuoto, dava la sensazione come se, durante la notte, il paese si fosse ripulito da tutte le storture, le brutture
che lo affliggono durante il giorno e che, inevitabilmente, rimandano una
visione ancora lontana da quello che tutti ci auguriamo. L’immagine era pulita,
chiara, la luce così tenue rendeva un ritratto quasi delicato, come ad invitare
tutti ad avere riguardo, cura, rispetto.
Camminando per quelle strade, sotto quella luce ancora incerta, ho pensato
che un paese così non può e non deve attrarre quanti non hanno nel cuore quel
sentimento di “patriottismo”, identificabile nell’amore, nell’orgoglio, nella
voglia di fare bene che ci rende saldati alle nostre origini e unici come
comunità, evitando di percorrere la strada dell’interesse proprio, del
clientelismo, della demagogia, della calunnia, delle strategie oscure e mai
chiare, dell’immobilismo e dei silenzi di tutti, come se fosse questo paese ad
appartenerci e non fossimo, noi stessi, parte di esso.
Racalmuto quel giorno, con quella luce, mi è apparso come un vecchio padre
che vuole dire la sua, che ama i suoi figli e ne reclama ancora il rispetto. E
ho pensato che non possono stare qui persone spinte da altre voglie se non quelle della
trasparenza e del riscatto morale.
Racalmutese Fiero
Hai dipinto una figura dai contorni nitidi. Il paese è così, andrebbe vissuto solo la notte.
RispondiEliminadovrebbe essere in questo modo, ma la gente non si cura dei sentimenti. certa gente vuole solamente fare quello che ha fatto da sempre
RispondiEliminalo chiameremo il paese del silenzio
RispondiEliminaSono d'accordo con l'anonimo delle 16,41, non ci resta che pregare, sperando che con la preghiera si possa cambiare:
RispondiEliminaAve Maria
"Ave Maria, stella mattutina,
sicura guida nella lunga sera,
del cielo e fra le donne sei regina,
rifugio di chi implora e di chi spera.
Rimani, Madre Santa, a noi vicina,
sei Tu la nostra fulgida bandiera;
vegli su tutti la grazia divina,
così nei cuori regna primavera.
Per la bontà dei Tuo amato seno,
volgi lo sguardo sul nostro Paese
che fiducioso le mani protende.
Ritorni a casa d'allegrezza pieno
chi vuole porre fine alle contese
ch'han deviato le umane vicende.
P.S. mi scuso degli errori,sono un credente non praticante!