“Ci sono stati uomini che si sono fatti massacrare per
avere il diritto al voto, ci sono state donne che hanno sbalordito il mondo chiedendo
di avere il diritto al voto. Ci sono
ancora oggi uomini e donne che lottano per ottenere il diritto al voto. E’ questo diritto che eleva alla dignità di
cittadino, invece che di suddito. Come si può pensare di rinunciarvi?”
In questi giorni, nei
blog, su facebook, non si legge altro se non proclami all’insurrezione, istigazioni a far sì che le
persone non vadano a votare – diverso e apprezzabile, a mio giudizio, è il concetto espresso dall’amico Gigi Scimè, che parla di
candidati che avrebbero stretto alleanze con schieramenti passati, già
squalificati ed etichettati da un provvedimento del ministero degli interni. –
Come si può, mi
chiedo, combattere tutto il marcio che nelle pagine virtuali si denunciano,
parlo del marcio della politica o meglio, della politica passata che faceva uso
del clientelismo, del nepotismo, della corruzione e della concussione. Ripeto,
come si può non esprimere il proprio voto di dissenso, di protesta o di
condivisione e pretendere di cambiare le cose? Il non voto significherebbe
favorire proprio quei politici corrotti che hanno tutto l’interesse di
continuare i loro loschi intrallazzi.
Abbiamo tutti compreso
che oggi la crisi della politica è rappresentata, maggiormente, dalla scarsa
fiducia che le persone hanno dei partiti. C’è di fatto una pessima
considerazione delle formazioni politiche, più che della politica in senso
assoluto. Abbiamo assistito a una corruzione dilagante che, indipendentemente
dagli schieramenti, ha portato a tale sfiducia i cittadini tutti. Adesso si
prospetta un modo per tentare di
cambiare le cose ed evitare di favorire, con l’astensione al voto, vecchie
forme di politica non certo limpida.
Tra qualche tempo, a
Racalmuto, si andrà a votare; i cittadini saranno chiamati ad esprimere col
voto una preferenza verso questo o quel candidato. Non andare a votare sarebbe
la forma migliore per ripristinare nuovamente il mal governo, con inevitabili
ripercussioni per il paese e l’intera comunità.
Sono certo, però, che
quando i racalmutesi saranno chiamati ad eleggere la persona che dovrebbe
guidarli con accortezza, capacità e trasparenza, tutti quelli che oggi si
stanno adoperando per istigare i cittadini al non voto, saranno i primi a
prodigarsi perché la gente vada alle urne ed esprima la propria preferenza,
magari proprio verso coloro i quali, adesso, sono per l’astensionismo. Non sarà
questo un modo come un altro per fare intendere, a chi deve, la propria
eventuale disponibilità volendo far percepire il peso della propria astensione?
E’ anche per questo e
non solo per un dovere civile sancito dalla costituzione, per un principio di
libertà e di democrazia che io invito tutti ad esprimere ogni dissenso verso la
vecchia politica corrotta e a manifestare col voto la preferenza verso candidati nuovi, giovani, che
esprimano capacità, idee, programmi e soluzioni con assoluta trasparenza e
onestà. Ecco perché io VADO A VOTARE.
Racalmutese Fiero
La politica oggi si è assestata ai livelli più bassi in assoluto. Andare a votare significa esprimere la propria preferenza almeno verso il candidato meno peggiore. Non votare significa consegnare una nazione, una regione, una provincia, un comune a quei politici che saranno eletti proprio perchè l'astensionismo rappresenterà un alleato più che un avversario
RispondiEliminanon andare a votare significa delegare la gestione della cosa pubblica proprio agli affaristi della politica!
RispondiEliminaE SE LA GENTE VA A VOTARE SCHEDA BIANCA O NULLA, COSA SUCCEDE?
RispondiEliminaEgregio anonimo,
Eliminanel segreto dell'urna, ognuno vota secondo propria coscienza. Ma vota
perchè esiste (IL SEGRETO DELL'URNE)
EliminaA mio parere il non voto rientra tra i leggittimi diritti di ogni cittadino così come leggittimo mi sembra che ognuno incoraggi gli elettori all'astensionismo come preciso ed estemporaneo messaggio politico.
RispondiEliminaLa legge non consente ciò solo ai pubblici funzionari.
Chi mi ha preceduto nei commenti non può non prendere atto che oggi quello dell'astensionismo è il primo "partito" Italiano.
Parliamo di milioni di persone che meritano rispetto, specie in considerazione del fatto che i veri responsabili di questo fenomeno (che io reputo negativo se abbusato ) sono proprio i politicanti da stapazzo che governano questo Paese:
Sarebbe opportuno che la politica e ognuno di noi si chieda cosa bisognerebbe fare, cosa bisognerebbe dire per riavvicinare la gente alla politica, alle Istituzioni?
Forse sarebbe il caso di iniziare un'azione popolare per chiedere vera libertà e segretezza del voto specie a livello locale proponendo schede separate (Sindaco - Consiglieri) e l'abolizione delle sezioni elettorali ( vero strumento di controllo del voto di massa)
Sarebbe poi opportuno rendere incompatibile a chiunque la possibilità di ricoprire più di un incarico o carica pubblica ( componenti di giunte e consigli comunali e provinciali, deputati regionali e nazionali, dirigenti e funzionari di pubbliche amministrazioni).
E' lapalissiano il conflitto di interessi che ne deriva; origine di tanti quasti della politica.
Ridimensionamento vero e sostanziale del costo della politica e di coloro che di politica, anche indirettamente, vivono.
Ammettere una volta per tutte che il clientelismo politico non è altro che un sistematico ed esteso voto di scambio ed in quanto tale reato penale punito con l'arresto e l'interdizione dai pubblici uffici.
Chi si propone, nuovo o vecchio che sia, inizi a prendere impegni in merito a queste ed altre importanti tematiche se si vuole ridare credibilità alla politica e di conseguenza ai partiti; che ribadisco per l'ennesima volta sono insostituibili in una società democratica.
G. Guagliano
COMMENTO (I) VOLUTAMENTE ANONIMO
RispondiEliminaCondivido anche l'eccellente analisi sviluppata da GigI Scimè che sapientemente ha evitato di incorrere nell'insidioso errore dell'istigazione o incoraggiamento, come dice Guagliano, al non voto ( per vero, azione vietata ad una pluralità di categorie diverse,oltre ai pubblici funzionari); - analisi che condivido seppure parziale poichè focalizza soltanto uno dei 90 candidati pertanto, se solo uno imbarca ciò che non dovrebbe imbarcare, sulla carta ci sono altre 89 opzioni di scelta non appesantite da coloro i quali per Scimè, e ha ragione, sono un peso eccessivo che quel candidato ne avrebbe potuto fare benissimo a meno.
Basta questo semplice conto, si direbbe a la fimminina, per dimostrare ancora di più quanto è errata,insensata ed incivile l'azione d'incoraggiamento al non voto.
Diventa ancora più insensata ed illogica se quell'invito al non voto proviene da chi in un modo o nell'altro è ed è stato operatore della politica e addirittura in passato sostenitore di qualche ricandidato giovane politico e del suo leader in auge, entrambi oggi adoperati come giustificazione primordiale del non voto. Il tutto oltre ad essere insensato ed illogico risulta pure incoerente.
Ma ancora platealmente e sfacciatamente incoerente senza alcun tema di smentita è quell' "incoraggiamento" al non voto che proviene da chi promuove un comitato che nella propria "ragione sociale" richiama l'art. 1 della costituzione; credo necessario rievocare il contenuto che così recita: "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Basta leggere e capire per constatare che l'incoraggiamento al non voto non è altro che un incoraggiamento a non esercitare quel diritto che appartiene al popolo nelle forme della costituzione, diritto che si concretizza con il voto. Strettamente collegato all'art 1 vi è l'art 48, sempre della Costituzione laddove recita: "Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. IL SUO ESERCIZIO E' DOVERE CIVICO". Ecco che si spiega il termine, seppur forte, che connota d'inciviltà, non la scelta personale, ma l'incoraggiamento al non voto; altro che il non voto rientra tra i legittimi diritti del cittadino!
Caro Peppe nota che la Costituzione parla di DOVERE CIVICO e fare il contrario non è previsto tra i "legittimi" diritti e doveri, almeno secondo la Costituzione Italiana, che parla chiaramente, evidentemente consulti un'altra Costituzione che annovera diritti che in quella Italiana non ci sono.
Forse Ha ragione Racalmutese Fiero, può anche darsi che la probabile futura astensione, certamente non dovuta ai proclami dei soggetti locali, potrebbe servire per STRUMENTALIZZARE ed intestarsi un malcontento, connotandolo di un peso politico che di fatto e realmente non c'è, ma se così fosse si dovrebbe inserire, nella lista stilata da Guagliano, la causa di incompatibilità a ricoprire cariche pubbliche anche per chi pratica soventemente la politica con metodi strumentali dannosi tanto quanto il clientelismo.
COMMENTO (II) VOLUTAMENTE ANONIMO
RispondiEliminaChi dice di amare il paese, avrebbe dovuto ricercare compagine e migliore candidato sulla base dei programmi, e nel caso di ricandidato, valutare l'attività parlamentare svolta, perchè mi pare assai ingeneroso non valorizzare chi sul campo ha portato avanti battaglie sociali di una certa rilevanza che, ognuno con la propria parte, sono l'esatto contrario dei farabutti e disonesti che CON IL VOTO meritano la bocciatura.
Non ANDANDO A VOTARE ne beneficieranno soltanto quelli che hanno seminato malcontento e sfiducia nel popolo, a danno di chi invece senza populismi e demagogie hanno lavorato diligentemente con coscienza e rispetto del mandato ricevuto.
Ovvio che se per qualcuno i parametri decisionali sono dettati, non dico dal raccolto, ma da elementi quali populismo con elevate capacità di strumentalizzazione, la decisione è per davvero difficile, perchè è notorio che chi strumentalizza non produce ed in tal caso l'imbarazzo della scelta di candidati improduttivi è enorme vista la moltitudine dei politici improduttivi, ed è ovvio che chi è affascinato da questo modo di praticare la politica inevitabilmente non può che portare all'invito al non voto, per non scontentare nessuno, non riuscendo a fare cadere l'occhio neanche in quei candidati nuovissimi e sconosciuti al grande pubblico candidatisi solo come forma di protesta, contro il sistema, presenze in liste che tolgono l'alibi a coloro i quali professano il non voto come strumentale culto dell'ultim'ora non lasciando loro alcuna ragione che giustifichi l'astensione.
Valutare compagine e candidato per chi ama davvero il proprio paese e per chi dice di volere far parte del cambiamento non presuppone necessariamente votare chi deve vincere, con il voto si sposa un idea non una vittoria, tanto che una sconfitta non presuppone la morte dell'idea o di un progetto; con il non voto invece si sancisce la morte delle idee contravvenendo ad un dovere civico.
Il resto è tutta strumentalizzazione pura, anche elencare i nominativi dei probabili vincitori poichè si può fare politica dal di fuori,anche da perdenti,ma a pieno diritto e titolo dopo avere esercitato il proprio dovere civico; pretendere di fare il contrario è davvero singolare e particolare agli occhi di chi agisce in armonia con la Costituzione e non secondo logiche populiste e strumentali.
ad maiora
VOLUTAMENTE ANONIMO
RispondiEliminaCaro Racalmutese Fiero per le regionali il voto è controllato, la gente viene ricattata, quelli che si aggirano attorno alla politica dentro i partiti sono soggetti pericolosi. Impongono alla povera gente a chi votare e come votare. Le persone non esprimono in modo libero la propria scelta ma sono condizionate. Rispetto il tuo ragionamento, se vuoi spendi qualche parolina in questo senso. I soliti "baroni" della politica sono già in azione. Con affetto.
Oggi lo slogan "vissi e mi contraddissi" è diventato così diffuso da autorizzare chiunque a cambiare opinione ogni qual volta se ne presenta il bisogno, "quasi quotidianamente", visto che il web ha bruciato quei tempi morti in passato legati alla diffusione dei pensieri attraverso la parola, l'epistole o la stampa su carta. Addirittura qualcuno esclama "non sono coerente quando la coerenza mi porta al marcio", come se il marcio non fosse visibile ormai da anni anche agli occhi degli spettatori meno arguti, e come se per scoprirlo ci si debba per forza immergersi. Facendo la giusta premessa che tutta la politica oggi è intrisa di sporcizia, ci sono alcuni partiti che portano il primato storico della corruzione - ciò dovrebbe indurre automaticamente ad essere sospettosi su coloro che ne fanno parte in modo attivo ed in particolare occupano posizioni di leader nell'ambito del partito stesso -. Ma le cose non sono così semplici essendo la politica di oggi fatta più di alleanze che di idee.
RispondiEliminaLa domanda che io mi pongo quindi è la seguente: chi oggi, in prossimità delle prossime regionali pensa che non si debba andare a votare, continuerà a pensarlo in prossimità delle prossime elezioni amministrative racalmutesi?????
Si, a meno chè non mi candido a sindaco.
Elimina... tra qualche giorno consegnerò una busta chiusa con dentro i nomi dei candidati che saranno eletti alle regionali per la provincia di Agrigento. IL VOTO NON VALE NULLA con questo sistema. Le liste sono costruite a misura da quelle stesse persone che detengono i partiti. Questa non è democrazia, tu lo sai benissimo.
RispondiEliminaDOMANDA:Che significa eleggere un presidente con il 25%...?
Se togliamo quelli che non andranno a votare (e saranno in tanti) il presidente eletto non è assolutamente rappresentativo dei siciliani. In democrazia per governare ci vuole la maggioranza 50+ 1. Con il non voto si esprime la massima indignazione verso la politica e le istituzioni che ci rappresentano.
IO NON ANDRO' A VOTARE.
(blogger Regalpetra libera)
Sign. Blogger Regalpetra, mi scusi, ma credo che Lei inconsapevolmente confonde gli aventi diritto con i votanti. A parte che quelli che non votano sono come gli assenti, hanno sempre torto, ma la percentuale, forse le sfugge, si calcola in base ai votanti e non in base agli aventi diritto. Ipoteticamente se Lei riuscisse a non fare votare il 90% degli aventi diritto, il presidente della regione verrebbe eletto dai restanti 10% che in quanto votanti rappresenterebbero il 100% dei voti. Poiché sono convinto che Lei queste cose fa finta di non saperle, altrimenti sarebbe veramente grave, le chiedo: Che ne pensa di dire ai cittadini Racalmutesi cosa le passa realmente per la testa e quale è il vero motivo di questa sua assurda posizione? Mi permetto di chiudere dicendole che colui che parla chiaro, ha chiaro l’animo suo, che quelli che scrivono con chiarezza hanno dei lettori, mentre quelli che scrivono in modo ambiguo hanno dei commentatori. Cordiali saluti
RispondiEliminaIl Presidente della Regione viene eletto dai votanti, la legge regionale prevede che il candidato PIU' VOTATO diventa presidente anche con meno del 50% di consenso. In conclusione il blogger di Regalpetra non condivide l'attuale sistema elettorale assolutamente non democratico, il presidente dovrebbe essere rappresentativo di almeno il 50%+1 dei votanti. In Sicilia questo non avviene. Invito l'autore di Catsrum a spiegare il sistema elettorale in vigore in Sicilia onde evitare interpretazioni errate.
EliminaInvito Sergio Scime' a spiegare lui il sistema elettorale in Sicilia. Chi meglio potrebbe farlo di chi ha fatto da sempre politica ed è' a conoscenza dei meccanismi e delle regole? Questo eviterà' ogni libera interpretazione, magari errata
Eliminaconcordo con l'anonimo dell 15.15, Scimè certamente non sa neanche, prima ne avevo il dubbio ora la certezza, che le percentuali si calcolano in base al numero dei votanti e non degli aventi diritto.
EliminaSe tutti gli aventi diritto la pensassero come Scimè,non andando a votare, con qualsiasi sistema elettorale non ci sarebbe mai il 50 + 1.
E comunque io la penso come castrum racalmuto, quello che fa la propaganda è Scimè e quindi sta a lui spiegare il sistema elettorale vigente.
Se ho capito bene, l'ermetico blogger di Regalpetra, contesta la legge elettorale. A tale proposito proporrei un nuovo sistema per scegliere il presidente; fare tra i vari candidati un duello tipo mezzogiorno di fuoco. I candidati potrebbero affrontarsi con le colt alla coscia in piazza Politeama.
EliminaTesto della Legge Regionale 20 Marzo 1951, n. 29, aggiornato con le modifiche
RispondiEliminaintrodotte dalla L.R. 3 Giugno 2005, n. 7 e dalla L.R. 5 dicembre 2007, n. 5. Art.1 Bis
10. Viene proclamato eletto alle cariche di Presidente della Regione e
di deputato regionale il capolista della lista regionale che consegue il maggior numero di voti validi in ambito regionale.
11. Viene altresì proclamato eletto deputato regionale il capolista della
lista regionale che ottiene una cifra di voti validi immediatamente inferiore a quella conseguita dalla lista regionale risultata più votata.
Quindi il non voto non serve a niente e stai perdendo soltanto tempo. L'unica cosa che puoi fare è un comitato Art.2, per abbolire la legge elettorale. Buona fortuna
Eliminail commento delle 21.21 è subdolo
EliminaMAI QUANTO LA SUA INCOSTITUZIONALE PROPAGANDA, GENTE CON SENSO PATRIOTTICO E'MORTA PER AVERE QUESTO SACROSANTO DIRITTO E LEI PER SCOPIAZZARE QUALCHE PERSONAGGIO CHE LEGGE NEI GIORNALI COSA FA? INVITA LA GENTE A NON VOTARE.
EliminaCHI HA VOGLIA DI FARE POLITICA DEVE LOTTARE E PORTARE AVANTI BATTAGLIE ANCHE CONTRO I COLOSSI DELLA POLITICA E CONTRO IL SISTEMA SE QUESTO E' MALATO, IL TUTTO SE SI HA A CUORE IL BENE DELLA COLLETTIVITA'.
SONO VALORI INNATI, O SI HANNO O NON SI HANNO E LEI CON QUEST'ULTIMA PROPAGANDA HA DIMOSTRATO DI ESSERE POLITICAMENTE COSTRUITO, ARTEFATTO, AVENDO COME SUO UNICO OBIETTIVO IL PROTAGONISMO DELLA SINDACATURA.
I SUOI NON VALORI POLITICI SONO EMERSI TUTTI, NESSUNO ESCLUSO. INVITARE LA GENTE A NON VOTARE E' DAVVERO TROPPO.
CHE NON SI PRENDANO COME INSULTO LE MIE PAROLE, ESPRIMO IDEE DETTATE DALLA COSTITUZIONE CHE MIEI ANTENATI CON LA LORO MORTE HANNO CONTRIBUITO A FAR SI' CHE IL NOSTRO PAESE FOSSE LIBERO; QUANDO LE COSE NON VANNO SI LOTTA CON IL VOTO, CON LE IDEE, CON TUTTI QUEGLI STRUMENTI CHE OGGI USUFRUIAMO GRAZIE LE LOTTE ANCHE FISICHE DI UOMINI CERTAMENTE DI ALTRO TEMPO.
In linea di principio concordo con quanti sostengono che il diritto universale al voto è una conquista troppo importante per essere messa in discussione.
RispondiEliminaTuttavia non si può negare che attraverso continue modifiche,accorgimenti e trucchetti vari, a volte subdoli, si sono costruiti sistemi elettorali che sembrano vestiti su misura funzionali a certi potentati economico-politici.
E' patologica una politica in cui gli eletti una volta entrati nella stanza dei bottoni ne escono solo in posizione orizontale o con le manette.
Una politica specchio della società, e una società alla sua mercede.
Oggi la vera domanda che la gente si pone e a cui non riesce a dare risposta non è se andare a votare o no, se votare sceda bianca o nulla.
La domanda è per chi e per cosa votare?
Se ci potesse essere un modo per convincere il "partito" dell'astensione a votare dei candidati alternativi ai soliti noti forse le cose potrebbero realmente cambiare.
Purtroppo mi sembra un'ipotesi utopistica canalizzare il dissenso che proviene da tanti rivoli ideologici che si ingrossano sempre più.
L'unica cosa che a mio parere si può fare è quella di tentare di governare il crescente dissenso per costringere la politica ad imboccare una stada diversa, che preveda ampi margini di cambiamento specie culturale.
Il bigottismo di coloro che fanno finta di non rendersi conto di questo fenomeno è il pricipale alleato di questo stato di cose che a parole ,molti dicono di non volere più, salvo poi alimentare nel "segreto?" dell'urna.
Non sarà questo il motivo che spinge qualcuno a propagandare il voto ad ogni costo?
G.Guagliano
Inviterei Guagliano e Scimè, così come conoscono la legge elettorale regionale a dire, e CREDO CHE sarebbe opportuno,quali sono le storture,ciò che va modificato, se ci sono, riguardo la legge elettorale nuova con la quale si voterà per le prossime amministrative; lavorate ad una lista civica?
EliminaSarebbe opportuno che anzichè propagandare il non voto,perchè sicuramente non accolti o non graditi da nessun partito, vedi movimento 5 stelle,diceste fin da ora perchè la gente non deve votare per le regionali e perchè invece dovrebbe andarci per le prossime amministrative; forse perchè ci sarete voi in persona a fare politica?
Vi credete così diversi dai ribaltonisti, da chi cade nell'incoerenza, da chi propaganda fumo alla gente, da chi cambia casacca con molta surreale ed imbarazzante disinvoltura, da chi non fa propria l' attività politica trasparente?
Criticate un sistema regionale di voto però sono sicuro che per le amministrative voi stessi addirittura sarete promotori di liste o candidati; ma Racalmuto fa parte della regione sicilia, non è in un altro mondo!
Sarebbe giusto chiarirlo con onestà e trasparenza, una volta tanto,perchè il web è depositario delle illogiche propagandate di questi giorni che benissimo potranno essere adoperate al momento opportuno delle vostre candidature o attività politiche che lasciano a desiderare tanto quanto quelle che voi oggi criticate. IO in voi guarderei la mia gobba anzichè quella degli altri, perchè forse non avendola mai guardata vi stupirete voi stessi della ingombrante curvatura evidente parimenti a quella di chi oggi ne criticate il modo di fare politica.
Ragionando come voi,ciò è motivo di non voto se la "gobba" riguarda gli altri, siccome anche riguarda voi, allora tutto diventa normale,per le vostre convinzioni!
E poi mi chiedo, 5 ANNI FA nelle ultime lezioni con questa legge in vigore risalente al 2005, così come ci informa Scimè, si potrebbe capire chi avete votato? Non le notavate le candidature da elezione scontata?
le avanzavate le medesime odierne lamentele?
o anche voi avete fatto parte di quel pezzo di popolo che votava per interesse?
Sarebbe ancora più assurdo se a lamentare ciò magari in passato ha votato che so, un candidato con baffo e riporto accoppiato all'ordine di scuderia di votare qualche giovane rampollo uscito dal casale!
Per favore un decoroso silenzio! Prima di criticare gli stessi che avete contribuito a fare eleggere e gli stessi che fino a mesi fa vantavate d'avere amicizia addirittura personale, dimostrate di essere diversi, almeno per avere credibilità, iniziando ad essere trasparenti integralmente nella vostra azione politica, magari per capire se si tratta di vera gobba o di riempimento temporaneo.
ad maiora
VOLUTAMENTE ANONIMO
Con questa tua ultima affermazione, Guagliano, ti contraddici di netto con tutta la tua storia politica. ogni qual volta hai visto cose che non andavano, hai lottato lasciando anche poltrone, pur di essere libero nelle tue battaglie; oggi invece che fai con il non voto? NON LOTTI,ti abdichi. sfido chiunque a dire che questa non è contraddizione .
RispondiEliminaNon ci credo che non vai a votare per questa ragioni, impossibile, non avresti dovuto votare da sempre; ammogliala diversamente, chissà cosa c'è dietro.