domenica 19 agosto 2012

Il coraggio dell’onestà.

Riceviamo e pubblichiamo

In una piacevole conversazione pubblica svoltasi in una sera d’estate dello scorso anno, in “compagnia” della statua di Sciascia, e di molte personalità della Sicilia bene, il giornalista Felice Cavallaro affermò che l’Italia, e la Sicilia
( io aggiungo Racalmuto ), hanno un credito nei confronti della verità.
Restava e resta da capire chi erano e chi sono i debitori.
Dopo il dibattito, ai più, è sembrato che l’entità del credito e del debito siano, sostanzialmente, rimasti invariati.
Gli illustri ospiti, hanno detto alcune verità, altre parziali, e omesso di dire quelle scomode che in qualche modo potevano metterli in imbarazzo.
A Racalmuto chi sono i debitori e i creditori della verità?
-Il Sindaco che per quasi tre legislature ha governato questo paese?
-I Consiglieri Comunali (sciolti per mafia) con in testa il Presidente, tutti arroccati nel “fortino” del Comune contro la volontà del Popolo finchè è stato loro permesso?
I “liberi” professionisti, i faccendieri, i disoccupati, gli show man, i diversamente intelligenti, tutti chiamati a vario titolo o senza titolo a ricoprire incarichi o cariche assessoriali?
O piuttosto la società civile; ovvero gli “intellettuali”, gli imprenditori, e gli stessi mafiosi?
Di un intero paese, in definitiva con le dovute distinzioni, si può dire che tutti erano e sono creditori e debitori allo stesso tempo.
Diceva Gaetano Savatteri su Malgrado Tutto < i mafiosi in questo Paese hanno ammazzato, fatto affari, si sono arricchiti, coperto latitanze >. Ma anche altri (apparentemente più rispettabili) hanno fatto affari, si sono arricchiti, coperto latitanze e attentato allo stato di diritto.
A differenza dei mafiosi conclamati però, questi non hanno mai avuto il pur minimo cedimento morale che potesse spingerli al pentimento.
Questo è potuto succedere per il persistere di un sub strato culturale, (più esteso di quanto possa sembrare) fatto di complicità, omertà, pavoneggiamenti e condivisione di un certo modo di essere e di vivere ad ogni livello.
Tuttavia, anche se con una certa ambiguità, alcuni mafiosi collaborando con lo Stato in qualche modo hanno iniziato a pagare il loro debito con la verità e la giustizia anche al cospetto della comunità a cui appartengono.
E i “rispettabili”? E quelli che hanno governato questo Paese dove erano e dove sono?
Non hanno visto? Non hanno sentito? Non sanno?
Di certo dormivano e continuano a dormire! Di un sonno innaturale; quello del coraggio e della ragione.
Ai Racalmutesi non basta, assolutamente, che questi abbiano detto: - noi non c’entriamo niente con la mafia - siamo persone per bene-. (lasciando, vigliaccamente, ad intendere che altri, erano e sono i responsabili).
Sta di fatto che:
-Il debito non diminuiva quando il Consiglio Comunale, senza alcuna defezione, decideva di restare in carica per fare col Commissario (dott. Petralia) quello che non aveva mai voluto e/o potuto fare col Sindaco; ovvero l’azione di controllo, di proposta, d’indirizzo e di denuncia politica.
-Non diminuiva quando, sempre quel Consiglio, si rifiutava di discutere, fatti e atti importanti riguardanti il Paese, e un certo “modus operandi” di chi avrebbe dovuto governare la Città nell’interesse generale e non lo ha fatto.
-Non diminuiva quando la maggioranza dei consiglieri sentenziava il fallimento politico-amministrativo del Sindaco chiedendogli le dimissioni; e quando questi ne prendeva atto, loro restavano, spudoratamente, a tenere viva la fiammella del loro stesso fallimento, trascinando un’intera comunità nel baratro.
-Non diminuiva quando i consiglieri che sostenevano politicamente il Sindaco, dopo le dimissioni di quest’ultimo; non sentivano l’esigenza di spendere una sola parola in sua difesa e/o degli assessori da loro stessi indicati.
-L’omertoso silenzio, l’apatica indifferenza, il velato coinvolgimento e il non volersi, ostinatamente, assumere qualsiasi responsabilità , sono comportamenti equiparabili alla menzogna e forse a qualcosa di più grave.
In questa storia risulta incredibile che professionisti affermati, componenti di quell’Assise, possano aver mostrato e continuato a farlo, tanta cinica indifferenza e nessun segno di “pentimento” per uno sconquassamento istituzionale e sociale che è sotto gli occhi di tutti.
La gente pone e si pone una domanda semplice ma fondamentale a cui qualcuno prima o poi dovrà dare una risposta:
< Di tutto quello che è successo; per quello che viene relazionato dagli ispettori ministeriali, per i danni materiali e immateriali che il paese ha subito ci sarà mai qualcuno giuridicamente responsabile? >
Ai Racalmutesi, certamente non basta e non può bastare, una proposta blanda, di incandidabilità ancora da definire e che, inopinatamente, riguarda solo alcuni amministratori invece che tutti!
Oggi, a distanza di un anno da quella conversazione; con l’arrivo, nel frattempo, dei tre Commissari dello Stato; il credito che il paese vanta sulla verità è diminuito?
Si ha l’impressione che anche questi ultimi, inizino ad accumulare debito al suo cospetto!
E intanto, inesorabilmente, la fiducia e la credibilità che lo Stato avrebbe dovuto e potuto rinvigorire, ad ogni costo, a beneficio della Regalpetra di Sciasciana memoria; rischia di scemare del tutto.

Racalmuto 13/07/2011 --- 13/08/2012

Giuseppe Guagliano



Stampa il post

2 commenti:

  1. Non ho grande simpatia ( a pelle ) per il sig. Guagliano, ma devo dire, onestamente, che è uno dei pochi che nelle valutazioni politiche va dritto al punto senza troppi giri di parole.
    Coloro, vicini e lontani, che si cimentano in discussioni più o meno concrete, in questo o altri blog, dovrebbero iniziare, a mio parere, ad analizzare alcune problematiche chiaramente riscontrabili nella nota.
    -Lo stato della verità e della giustizia a Racalmuto
    -Le responsabilità sociali e della politica;
    in particolare di certi personaggi che l'hanno praticata nell'ultimo ventennio.
    -Il rapporto mafia-politica-affari nel nostro paese.
    -Chi dovrà farsi carico del peso politico e giuridico del commissariamento delle istituzioni nel nostro paese.
    -E' leggittimo chiedersi se l'azione dei Commissari sta colmando o meno il vuoto di credibilità e fiducia che i cittadini hanno nei confronti delle Istituzioni.
    Mi aspettavo e mi aspetto un serio dibattito su questi punti, altrimenti tutte queste dicussioni rischiano di diventare un inutile spreco di energie mentali.

    RispondiElimina
  2. Peccato che un commento così interessante sia orfano di paternità certa. Quello che dice Alberto”?” , è sacrosanto, chi è a conoscenza di fatti e misfatti parli, informi i cittadini ignari che in un prossimo futuro dovranno scegliere chi li dovrà governare. Lanciare il sasso solo per vedere le onde concentriche che causa è solo estetica, ma questo paese ha fortemente bisogno di sostanza. Se invece pensiamo che a parlare devono essere sempre gli altri, che a fare devono essere gli altri, mentre noi li guardiamo da lontano; temo che non faremo molta strada e soprattutto non ne farà il paese.

    RispondiElimina