E' difficile interpretare questo paese, dove tutto scorre su due linee immaginarie e la realtà non è mai uguale per tutti, ma viene interpretata da ognuno, secondo una convinzione di presunta verità. Su una linea scorre la Fondazione, il Teatro, il Comune, sull'altra vi è adagiata la popolazione. E mentre assistiamo a una ambiziosa scalata fatta di presidenze, cariche consiliari, rappresentative, consulenze, il popolo, sempre più disinteressato da tutto ciò, subisce l'onta del degrado, della crisi e dell'impossibilità a realizzare un minimo sogno o programma futuro. Tra le due linee, poi, assistiamo a un annidarsi di mediocri personaggi che aspettano di poter raccogliere promesse di briciole o, peggio ancora, possiedono chimeriche pretese. Al di la di scritti criptici che, a seconda dell'occasione, possono essere interpretati a proprio uso, rivolgendoli ora a favore, ora contro questo o quello, di pensieri personali, di inaspettati tradimenti, di alleanze inverosimili, di siti "masanielli", di giornali più belli di Sicilia, tutto insomma, che allontana da una inequivoca rotta, che dovrebbe essere intrapresa da tutti per uscire da una situazione che rende il paese in una posizione di stallo, le due linee scorrono vorticosamente verso speranzosi successi e verso povertà magari occultate o dignitosamente tenute celate, avvicinandosi a una meta che le porterà a divergere sempre più, allontanandosi da una speranzosa, quanto più improbabile convergenza intelligente. Il commissariamento del Comune di Racalmuto non sarà a vita. La funzione dei commissari è quella di traghettare la comunità, attraverso le regole, verso la civile vita amministrativa. Il paese deve imparare, in questi mesi, a camminare con le proprie gambe e a prepararsi a quella che sarà la scelta libera dei propri amministratori che, raccogliendo anche dall'attività commissariale, possano amministrare in perfetta sintonia con i cittadini nel rispetto della legalità. Nonostante piccoli, ma ancora esigui segnali di percezione, questo non sembra ancora un concetto che si stia radicando nella mente dei racalmutesi. Complice anche una mentalità tendente a giustificare e a mettere tempo per "l'abitudine alla legalità", adducendo motivi che andrebbero ricercati in un passato fatto di regole per alcuni e permissivismo per altri. Troppa distanza corre tra due linee immaginarie e poco gli intellettuali, i politici, hanno capito che anche le loro ambizioni passano obbligatoriamente attraverso le regole e attraverso la convergenza delle due rette. Se questa avverrà, potranno attuarsi in questo paese, per certi versi straordinario, le umane ambizioni di alcuni e lo sviluppo sociale, culturale, economico di tanti.
Racalmutese Fiero
Don Catone finalmente, sei o quasi riuscito a capire il misterioso popolo RACALMUTESE. ANGELINO
RispondiEliminaHo letto le cose interessanti scritte da Roberto; ho letto quanto scritto da Piero, interessante anche questo; leggo ora le rette divergenti e traggo il mio
RispondiEliminala mia conclusione. Ho commentato su fb l'articolo del Sig. Cavallaro come offensivo per un'intera popolazione, a parte i ragazzi di malgrado tutto, naturalmente. A me, onestamente, sembra di vivere altrove, ma una cosa è certa che questa battaglia civile non può essere interrotta, malgrado tutto e malgrado tutti.
Vaglielo a raccontare al padre di famiglia se il teatro e' aperto o chiuso
RispondiEliminaQuali prospettive per un paese che ora non e' capace di coordinarsi? Quando andranno via i commissari, tutto ritornera' come prima, peggio di prima.
RispondiEliminaIl fanatismo antimafia, indotto dai poteri forti, cresciuti tra i rifiuti e l’acqua, ha prodotto questa terribile aberrazione, questa cocente impostura! Del resto, proprio il sottoscritto, nella qualità, oltre che di cittadino, anche di Sindaco che non ce la faceva più a sopportare lo schifo dei rifiuti e dell’acqua privatizzata, aveva denunciato, un anno e mezzo prima dello scioglimento per mafia del Comune, alla Procura della Repubblica di Agrigento, alcune palesi illegalità.
RispondiEliminaLa mia denuncia penale riguarda degli affidamenti diretti, senza gara, di oltre trecentomilioni di euro per dei costosissimi e pessimi servizi, nel settore dei rifiuti ed un contratto illegale per trent’anni, relativo alla gestione dei servizi idrici, nell’intera provincia di Agrigento.
Quest’ultimo è un altro un affare per niente chiaro, di qualche miliardo di euro, sponsorizzato dal Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, da suo fratello Angelo e da qualche altro personaggio più o meno politico.
Ma qualche professionista dell’antimafia si è messo di traverso e cerca di frenare queste complesse indagini, scaturite dalla mia denuncia. Si fa sovente intervistare alla presenza dei vertici della Procura della Repubblica di Agrigento. Mi riferisco al super protetto, vice-presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro.
Condivido pienamente la sintesi che fai in questo post. Avrei voluto commentarlo più ampiamente ma non posso perchè mi è venuto in mente Noberto Bobbio: “quando il consenso arriva come un fiume in piena arrivano pure le carcasse e le carogne”. Sicuro del tuo equilibrio e senso della misura , della tua passione sincera ed immediata per il paese, della tua perspicacia e senzo del giudizio, ti auguro di far navigare questo Blog sempre in acque quiete e limpide.
RispondiEliminaVolevo firmarmi, come ho fatto sempre, per questa volta consentimi di ritornare ad essere “Cantu e Cuntu pi nu perdiri lu cuntu”.
All’Amico Totò
Fraterni Abbracci
Sig. Petrotto, mentre si batteva contro questi signori, non poteva amministrare anche Racalmuto? Come mai il sindaco di Racalmuto non si è unito al gruppo di sindaci che non hanno ceduto le reti idriche e fognarie? Come mai non ha mai, seriamente, affrontato il caos della zona industriale? Come mai non ha mai fatto una programmazione seria in quindici anni di sindacatura? Come mai ha avuto bisogno di un ventennio per partorire un piano di recupero di un quartiere del centro storico, del quale nessuno sa niente? ecc. ecc. ecc. ecc.
RispondiEliminaFeci Quod Potui Faciant Meliora Potentes! Per la traduzione, ne siamo certi, Carmelo Mulé non ne ha bisogno!
RispondiEliminaLa puzza si sente e si vede. Il mio amico fraterno aveva capito.
RispondiEliminaCaro Petrotto senza volerlo hai palesato il vero problema che ti ha portato all'emarginazione politica.
RispondiEliminaParli un linguaggio che la gente comune non capisce più e non può capire!
E non mi riferisco solo al latino.
I Racalmutesi, pultroppo, debbono farsene una raggione; il Petrotto di una volta non esiste più.
In passato prima facevi le battaglie e poi leggittimamente raccoglievi i meriti politici.
Oggi tenti, con parole fuori tempo, di accaparrarti meriti per battaglie che non hai mai fatto.
Dopo tutto quello che hai combinato nell'ultimo mandato ogni tuo tentativo di ritornare alle origini ti fa scivolare nel ridicolo.
A proposito dai una risposta seria al Sig. Mulè e ai cittadini curiosi di sapere la verità.
Un'ultima cosa:
Faresti una grande cortesia al paese, che dici di amare e a te stesso, se togliessi dal tuo profilo la fotografia che ti ritrae con il presidente della Repubblica e la fascia Tricolore da sindaco,comincia onestamente a dare un po di fastidio, tu stesso a posizioni invertite avresti manifestato, magari ironicamente, il tuo dissenso.
Inizia da subito ad avere un po più di rispetto per le Istituzioni e i cittadini di questo paese.
Chi vivrà, Vedrà!
RispondiEliminaSpero vivamente che il Signor C. Macaluso possa ricredersi!
Del resto non sarebbe la prima volta! (Non mi riferisco soltanto a Lui, Ovviamente!)
Ciò che conta è IL CIELO STELLATO SOPRA DI NOI E LA LEGGE MORALE DENTRO DI NOI.
Per il resto lascio volentieri il posto a chi, da sempre, ha sguazzato nella VANITAS VANITATIS delle vuote chiacchere, tra affezioni sciasciane e camilleriane, rigurgiti fascisti e deliri stalinisti!
IN MEDIO STAT VIRTUS!
Riguardo ai toni ed alle risposte da dare, credo che un bagno di umiltà farebbe bene a Tutti, anche a coloro i quali parlano, scrivono e si occupano dell'universo mondo, dall'alto dei loro scranni di depositari delle verità politiche e non solo.
E comunque il piano di recupero del centro storico è pubblicato nel sito del Comune di Racalmuto da più di un anno ed è pienamente operativo. Per il resto basterebbe guardare al paese degli inizi degli anni Novanta ed a quello di oggi, per accorgersi che prima non c'era un palazzetto dello sport ed oggi c'è. Prima c'era un Teatro chiuso da quarant'anni ed oggi è funzionante dal 2003 (malgrado la recente farsa nel corso dei commissariamenti, della chiusura momentanea e della riapertura). Prima non esisteva un autodromo ed oggi c'è ed l'unico attivo in Sicilia ed uno dei pochi del Mezzogiorno d'Italia. Prima c'era un Castello Chiaramontano diroccato ed abbandonato ed oggi è aperto, fruibile e sede di numerosi eventi artistico-culturali. La nuova sede della Fondazione Leonardo Sciascia o il recupero dell'ex ospedale del Carmelo sono anch'essi una realtà! Una miriade di parchi giochi e campetti, oggi ancora utilizzati, seppure semi abbandonati, prima non c'erano ed oggi ci sono. Centinaia di persone hanno trovato risposte più o meno adeguate, se non altro per sopravvivere, attraverso lavori socialmente utili e comunque di pubblica utilità. Non apro il capitolo degli eventi culturali e degli spettacoli. Anche in quel settore tutto è stato semplicemente magnifico, fino a due anni fa, se considerate le presenze dei maggiori attori italiani, da Ottavia Piccolo a Ugo Pagliai e Paola Gassmann od il compianto Mario Scaccia, Orso Maria Guerrini e Sebastiano Somma, Gianfranco D'Angelo, Nicoletta Braschi, Eleonora Giorgi, Debora Caprioglio, Marina Suma, Sebastiano Aronica, Katia Ricciraelli e centinaia di eventi musicali e di teatro con gruppi anche stranieri, provenienti anche dal lontano Giappone. E poi le Opere Liriche e l'Operetta, Max Pezzali ed Antonella Ruggiero. Tutto questo e tanto altro ancora, soltanto sino allo scorso anno, nel giro di poco più di tre anni.
I servizi sociale che, grazie ai lavoratori socialmente utili ed alle borse lavoro, funzionavano quasi alla perfezione. Una concomitante frenetica attività, fatta di cantieri di lavoro e le ricadute, in termini, sempre di lavoro e di servizi (affitti di case e ristorazione) dei lavori per il raddoppio della strada statale Agrigento Caltanissetta, hanno fatto il resto.
Queste sono le vere risposte. Il resto sono chiacchiere, chiacchiere, vuote chiacchiere.
Vedo con dispiacere che il prof. Petrotto continua a non voler capire.
RispondiEliminaContinua a parlare un linguaggio che la gente non vuole più sentire.
Continua con quest'elencazione, forviante, di opere pubbliche della cui realizzazione spesso si prende, ancora una volta, meriti che non gli appartengono.
L'unica cosa che avrebbe potuto e dovuto fare, in questi venti anni, e non ha fatto è quella di portare a termine le tante opere che sia lui che i suoi predecessori hanno iniziato e mai terminato; e organizzare seriamente la gestione di quelle finite per preservarne l'integrità e la funzionalità a beneficio della pubblica fruizione.
Cosa che non ha mai voluto o potuto fare nonostante la notevole disponibilità finanziaria di cui ha beneficiato, e i 180 precari che ha inopinatamente consentito di inserire nei ranghi del comune.
Il risultato è il degrado morale e materiale più assoluto; e l'enerme sperpero di denaro pubblico.
Qualche esempio tra i tanti?
-Spieghi ai cittadini il significato e l'utilità del parco F. Villa e la scelta di realizzarvi all'interno una piscina che distruggendo il campetto polivalente in precedenza realizzato che ha di fatto reso inutilizzabile tutto il complesso.
(costo dello spreco più di un milione di €)
-Provi a spiegare lo scandalo del depuratore che finito non poteva funzionare perchè privo del collettore.
Dopo diversi anni fu costruito il collettore a cui, stranamente, fu imposto un tragitto assurdo e doppio rispetto a quello naturale che attraversava i giardini di famiglia.
Nel frattempo era venuto meno il depuratore in quanto, nella totale indifferenza dell'Amministrazione presieduta da Petrotto, era stato completamente vandalizzato. ( bastava incaricare della vigilanza qualcuno dei 180 precari per evitare un danno economico e ambientale enorme.
( costo dello spreco più di due milioni di €)
Ma oltre al danno pure la beffa:
In quegli anni ai Racalmutesi veniva fatta pagare la tassa di depurazione, che io ritengo arbitraria ma che comungue avrebbe dovuto incamerare il comune per mettere in funzione il depuratore.
In realtà per più di 10 anni i 70 mila € sono stati riscossi e non restituiti al comune dall'Eas. (soldi rubati ai Racalmutesi circa un milione di €)
E se vuole il prof. Petrotto, si potrebbe continuare; l'elenco è veramente lungo.
A proposito rinnovo l'appello a un maggior rispetto delle istituzioni.
Tolga la foto con Napolitano e la fscia di sindaco.
I cittadini di Racalmuto glielo chiedono per favore!
Mi preoccupa questa ostina volontà nostalgica del prof. Petrotto.
Bisogna andare avanti nella vita.
Si possono fare tante altre cose.
E a Totò non mancano certo le capacità e l'intelligenza per rendersene conto.
C. Macaluso
Per il depuratore, da quattro anni a questa parte, ed esattamente da quando mi sono insediato, la gestione è passata a Girgenti Acque, con tutti gli oneri. Per quanto attiene la piscina, è stata realizzata durante l'Amministrazione Restivo e non la mia. Per quanto riguarda la tassa di depurazione, sono stato io personalmente a presentare ricorso ed a vincerlo; tant'è che i cittadini di Racalmuto, a partire dell'entrata in vigore della sentenza della Corte Costituzionale, risalente a qualche anno fa, non pagano più la tassa di depurazione. Prima di quella sentenza, la Legge Galli prevedeva tali ingiusti pagamenti che abbiamo puntualmente bloccato. Informati con qualche esperto in materia o presso il Comune di Racalmuto. A Racalmuto, a differenza della città di Agrigento, laddove invece, malgrado siano tutti quanti immersi in mezzo alle feci, nel mare di San Leone, perché non hanno impianto di depurazione, ad oggi continuano a pagare ugualmente la tassa di depurazione! E questo lo so perchè sia mio fratello che mia sorella che vivono e risiedono ad Agrigento, pagano ancora oggi la tassa di depurazione, malgrado dall'entrata in vigore della sentenza della Corte Costituzionale tale pagamento è illegale. Ad Agrigento è la vergogna, non a Racalmuto. E poi ripeto, se i 5 anni con Restivo non contano nulla, va bene, ne teniamo conto per capire che si vuole a tutti i costi scaricare solo su di me, inefficienze che, peraltro non ci sono, se ci riferiamo al depuratore. Anzi tutt'altro. E poi non capisco perché ce l'hai con 180 tuoi concittadini che lavorano, molti di loro senza alcun contratto. Perché no glielo spieghi a loro che non li sopporti. Peraltro rendono dei servizi assai utili e ricevono dalla Regione e non dal Comune di Racalmuto, la metà di loro soltanto 500 euro al mese. L'altra metà, quelli con il contratto, qualcosa in più. Ma, lo ripeto, il Comune ne ha usufruito, nel caso dei settanta senza contratto, pagando per tutti e settanta soltanto 16 mila euro di assicurazione. Mentre per quelli con il contratto, gli altri settanta, negli ultimi anni ha pagato soltanto il 10% di quanto percepiscono e cioé meno di 100 mila euro. Facendo un po' i conti, con poco più di 100 mila euro l'anno, il comune ha usufruito di 140 persone che hanno assicurato svariati servizi, negli uffici, all'Asilo Nido, al Teatro, al Castello, per la manutenzione del verde pubblico e nei servizi sociali. Se questo significa fare un danno al Comune, sfido chiunque ad assicurare pressocché a costo zero tutti questi servizi, senza che tu cittadino ci metti un centesimo! Adesso invece si vogliono esternalizzare tali servizi, ed allora Ti costerà qualche milione di euro assicurarli, a Te cittadino Racalmutese. Ceduti alle ditte il patrimonio ed anche i servizi comunali, finirà come con l'ATO rifiuti che, nel giro di un anno, ci hanno fatto triplicare i costi dei servizi e le bollette che paghiamo. Finiamola di raccontare frotte, per cortesia. Grazie e scusa se non replicherò più alle tue affermazioni che sono, e lo saranno sicuramente anche le altre, tutte quante confutabili.
RispondiEliminaQualsiasi cosa si possa dire e qualsiasi responsabilità gli si possa attribuire all'ex Sindaco Petrotto questi avrà sempre il coraggio (ammirevole) di negare e raggirare tutto.
RispondiEliminaLa colpa è sempre di qualche altro.
Lui, da Sindaco, ha fatto solo cose positive!!!
Quanto di negativo è potuto succedere è da attribuire ad altri.
Mai un'autocritica, mai un po di umiltà neanche davanti all'evidenza dei fatti.
E se qualcuno lo inchioda alle sue responsabilità, fugge via.
Ritengo inutile continuare una discussione su questi presupposti.
Ti chiedo a nome dei Cittadini di Racalmuto, e per l'ennesima volta, se puoi togliere quella foto che ti ritrae con il Presidente della Repubblica e la fascia di Sindaco che ti ricordo non ricopri più.
Non puoi continuare a trascinare, idealmente, queste istituzioni nelle tue poco edificanti e credibili autodifese ad oltranza.
Hai l'obbligo morale di rispondere ai cittadini in merito a quest'ultima richiesta.
In caso contrario ogni altro tuo discorso risulterebbe dissociato dalla realtà.
P.s.
Caro Petrotto ti chiedi perchè, oggi, tanti tuoi ex amici ed ex elettori hanno un così negativo giudizio sul tuo operato specie in quest'ultima leggislatura?
Sicuramente la colpa sarà degli amici e degli elettori!
C. Macaluso