leggo
il Suo articolo su Malgrado Tutto (www.malgradotuttoweb.it)
“Con il cuore e con la ragione” che riprende quanto scritto da Ignazio Scimè su
questo blog. In linea di massima , mi trovo d’accordo con quanto scrive;
Racalmuto ha bisogno sì, di dibattiti accesi, fatti anche di idee e proposte
divergenti, ma che siano indirizzati verso un unico fine: il bene del paese. Mi
permetto di dissentire, quando parla di astio, rancori e ripicche personali. Il
sottoscritto ha “fondato” questo blog spinto esclusivamente dalla passione per
Racalmuto, ostinandosi a mantenere una
forma civilmente democratica, libera da influenze partitiche e indirizzando
tutte le pubblicazioni verso temi di interesse collettivo, evitando
scrupolosamente di rivolgere attacchi
riguardanti la sfera personale. Mi chiedo e Le chiedo: quale astio
potrei provare e verso chi dovrei rivolgere tale sentimento? Come sa, non
risiedo a Racalmuto e neanche in Sicilia. Prima che scrivessi sul blog,
pochissimi sapevano della mia esistenza. Molti sono stati e continuano ad
essere gli scettici, pensando e, forse, misurando col proprio metro, quanto,
per costoro, sia impossibile scrivere, battersi, proporre, animati
esclusivamente da amore verso le proprie radici. Sono fermamente convinto che
il nostro paese abbia bisogno di fiducia, operosità ma, soprattutto, di CUORE. Quel CUORE che fa rivolgere la nostra attenzione non verso ciò che di
personale possa intravedersi in un progetto, ma che induca ad operare verso il
bene comune. Il Teatro, la Fondazione, sono patrimonio dei racalmutesi e vanno amministrati con capacità e coscienza, al fine di evitare il ripetersi di accadimenti del recente passato. L'amministrazione comunale e la comunità racalmutese tutta, dovranno vigilare affinchè questo avvenga e dimostrare di essere responsabili evitando di commettere errori di superficialità e spregiudicatezza che hanno caratterizzato le passate formazioni politiche comunali. Saremo al fianco di tutti i racalmutesi affinchè si possa, finalmente, affermare con consapevolezza ed orgoglio, senza aver aggrovigliato il nome di Leonardo Sciascia alle corde vocali: "siamo un popolo che ha lottato ma che è riuscito ad affermare i principi di legalità per il bene comune". Sono sempre pronto a rivedere le mie posizioni – solo gli
imbecilli non lo fanno – se, chiunque in futuro amministrerà il paese e gestirà
tutte le strutture di contorno ad esso, sappia farlo con onestà, dimostrando
alla comunità intera che, rappresentando il nuovo e non il deja vu, mira all’esclusivo bene di Racalmuto e sia
capace di risollevare le sorti di un paese che per troppo tempo è stato illuso
e disilluso.
Cordialmente
Salvatore
Alfano
Malgradotuttoweb: Savatteri non risponde alle giuste osservazioni di Alfano e raccoglie il salvagente lanciatogli da Salvo
RispondiEliminaDopo i commenti falsi, non vorrei ci fossero i salvagente falsi. Chi è questo Salvo? Forse ti sei confuso con Scimè? Saluti
EliminaA conferma di quanto scrive Salvatore Alfano, basta andare a guardare carte, bilanci e pezze di' appoggio mancanti della passata gestione del Teatro. Un invito che, sono sicuro, i commissari sapranno cogliere e valutare
RispondiEliminaVoglio ufficialmente chiedere a Piero Carbone ( da ex assessore) di spiegare ai Racalmutesi in quali condizioni si trova e si trovava La Fondazione Teatro. (di cui l'ex Commissario Petralia a me personalmente disse che Giuridicamente non esisteva e non esiste tutt'ora quindi neanche al tempo di Piero, amministratore con delega alla cultura,).
RispondiEliminaA cominciare da quella delibera promossa da Gigi Restivo Sindaco, e approvata dai commissari sostitutivi del Consiglio, con cui si concesse alla Fondazione l'immobile Teatro per 99 anni.Per continuare con il suo tentativo di riprendere in mano le fila aggrovigliate del riconoscimento, in verità mai chiesto.
Arrivando ai giorni nostri, viene da chiedersi e sicuramente anche Piero si chiederà, comme possa avere operato la Fondazione con un Consiglio di Amministrazione e un Direttore Artistico scaduti da più di un anno?
Come possono aver deliberato, e organizzato le iniziative artistiche?
Per non parlare poi dell'aspetto della sicurezza e delle autorizzazioni ad essa propedeutiche, mancanti da quando il teatro è stato riaperto (2003)
Piero sono sicuro saprà elaborare un quadro esaustivo e chiaro della telenovela teatro. (Quel contributo al ripristino della verità da più parti auspicato a cui Piero sono sicuro non vorrà sottrarsi comè suo costume)
P.S. Cosa pensano, Piero e i freguentatori del web della proposta di abbandonare l'ipotesi Fondazione e ripercorrere quella dell'Ente Teatro Comunale?
Io sono d'accordo, si sistemerebbero tante cose.
G. Guagliano