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giovedì 19 luglio 2012
In nome del POPOLO SOVRANO
Ieri ho ricevuto la
telefonata del mio amico Ignazio; ogni
tanto amiamo confrontarci su ampi
scenari e complicate problematiche. Non tanto per dipanarne il groviglio,
quanto per capire. Naturalmente la nostra discussione, come ormai spesso
accade, verteva su Racalmuto e su fatti chiari o ancora sapientemente
occultati. Si parlava di future prospettive e si concordava che oltre l’umana
ambizione e la voglia di emergere per ricavarne benefici personali, occorre
attualmente, a Racalmuto, l’iniziativa congiunta che operi per il bene
collettivo e non per quello singolo. La gestione di determinati spazi o punti
strategici, non deve abbagliare e far
perdere di vista l’obiettivo comune e cioè il rilancio di tutti gli strati
sociali del paese e non solo di alcuni a scapito di altri. Noi siamo convinti
che la Commissione Prefettizia, che amministra ormai Racalmuto da qualche mese, operi in
irreprensibile autonomia, libera da ogni condizionamento, suggerimento o
consiglio alcuno. Siamo certi di questo, vogliamo esserlo! E poi, diciamoci la
verità: nessuno, residente e non, è detentore del Verbo, dell’univoca verità.
Nessuno , tra i residenti e non, possiede la panacea per tutti i mali, capace
di risolvere i problemi collettivi di un paese che versa nell’abbandono,
nell’incuria e nella crisi politica, sociale, ed economica . Sarebbe un grave
errore, in questo momento, avere mire personali. Significherebbe non avere a
cuore il paese. Tutto, le nostre
proposte, le nostre aspirazioni, dovrebbero passare attraverso un organo
imprescindibile, incorruttibile: il POPOLO SOVRANO. Senza questo “avallo”, operando per vie sotterranee, rincorrendo
ambizioni personali privi di credenziali
fondamentali, concesse da un ampio volere popolare, non avremo mai la necessaria
condivisione. E tutto quello che forzatamente metteremo in atto,
rappresenterebbe un ennesimo, irreparabile danno per Racalmuto. Per questo, come dicevamo, siamo convinti che
i Commissari lavorino con la giusta serenità e non subiscano influenze che
sarebbero, ove ipoteticamente vi fossero, deleterie per tutta la comunità.
Chi mistifica e chi demistifica. Tutto qui. Poi c'è il corteo degli ingannati e degli interessati. A parte, il club dei residenti e non residenti sedicenti sciasciani, di lucrante professione sciascista, che, secondo l'insegnamento del Maestro, dovrebbero intendere cultura e politica come etica, "fare opposizione", ragionare, contraddirsi senza convenienze, schierarsi con il giusto e non con il potente, testimoniare coerenza sapendosi mettere da parte, non essere proni con i forti e altezzosi con i deboli, non rifugiarsi dietro le etichette, non nascondersi nel gruppo, non omettere, non censurare, non tacere quando c'è da parlare e viceversa, non scambiare il momentaneo successo per sempiterna onnipotenza, in una parola: dovrebbero demistificare, dovrebbero disinteressatamente testimoniare. Oggi come non mai, in questo frangente storico. E invece... Grazie, Racalmutese fiero. Resta un problema: riconoscere ad ognuno il ruolo per quello che dimostra di saper fare e farglielo esercitare per la crescita culturale, colturale, economica, sportiva, artistica, civile, religiosa, politica, della collettività.
Intanto complimenti e grazie per esserti espresso al plurale. Mi verrebbe da dire Racalmutese Fiero +1. Domani forse saremo più due, più tre e ancora tanti di più a sostenere le ragioni del Popolo Sovrano. Oggi noi del Popolo stiamo a guardare i Sig. Commissari Governativi sperando che stabiliscano a Racalmuto Lo Stato di Diritto, a cui sono sottoposti anche le Loro Eccellenze, e di cui il paese a tanto bisogno. Con l'auspicio che il paese di questo momento politico ne possa trarre benefici di carattere generale e che siano arginati gli ineteressi di natura specifica e financo persosonale e gli sciacalli ed avvoltoi pronti ad approfittare del terremoto politico avvenuto a Racalmuto. Certo il sisma nostrano non a fatto crollare palazzi, anzi qualcuno si è consolidato, è crollato solo qualche testa... di ponte che in ventanni non è riuscita a garantire nessun traghettamento, anzi si sono mangiati pure il traghetto. Che teste! Che Pancie! Fraterni Abbraci Ignazio Scimè
c'è un limite a tutto. quando le cose possono essere sfruttate per interesse proprio e quando, osservando un paese devastato, dovrebbe far nascere la repulsione verso i propri interessi e suscitare la voglia di aiutare a risollevare. Se no, che uomini si è? Francesco
Centro!
RispondiEliminaUno dei migliori post di racalmutese fiero
RispondiEliminaUn quadro preciso di quello che sta accadendo. Complimenti
RispondiEliminaChi mistifica e chi demistifica. Tutto qui. Poi c'è il corteo degli ingannati e degli interessati. A parte, il club dei residenti e non residenti sedicenti sciasciani, di lucrante professione sciascista, che, secondo l'insegnamento del Maestro, dovrebbero intendere cultura e politica come etica, "fare opposizione", ragionare, contraddirsi senza convenienze, schierarsi con il giusto e non con il potente, testimoniare coerenza sapendosi mettere da parte, non essere proni con i forti e altezzosi con i deboli, non rifugiarsi dietro le etichette, non nascondersi nel gruppo, non omettere, non censurare, non tacere quando c'è da parlare e viceversa, non scambiare il momentaneo successo per sempiterna onnipotenza, in una parola: dovrebbero demistificare, dovrebbero disinteressatamente testimoniare. Oggi come non mai, in questo frangente storico. E invece...
RispondiEliminaGrazie, Racalmutese fiero.
Resta un problema: riconoscere ad ognuno il ruolo per quello che dimostra di saper fare e farglielo esercitare per la crescita culturale, colturale, economica, sportiva, artistica, civile, religiosa, politica, della collettività.
Intanto complimenti e grazie per esserti espresso al plurale.
RispondiEliminaMi verrebbe da dire Racalmutese Fiero +1. Domani forse saremo più due, più tre e ancora tanti di più a sostenere le ragioni del Popolo Sovrano. Oggi noi del Popolo stiamo a guardare i Sig. Commissari Governativi sperando che stabiliscano a Racalmuto Lo Stato di Diritto, a cui sono sottoposti anche le Loro Eccellenze, e di cui il paese a tanto bisogno. Con l'auspicio che il paese di questo momento politico ne possa trarre benefici di carattere generale e che siano arginati gli ineteressi di natura specifica e financo persosonale e gli sciacalli ed avvoltoi pronti ad approfittare del terremoto politico avvenuto a Racalmuto. Certo il sisma nostrano non a fatto crollare palazzi, anzi qualcuno si è consolidato, è crollato solo qualche testa... di ponte che in ventanni non è riuscita a garantire nessun traghettamento, anzi si sono mangiati pure il traghetto. Che teste! Che Pancie!
Fraterni Abbraci
Ignazio Scimè
c'è un limite a tutto. quando le cose possono essere sfruttate per interesse proprio e quando, osservando un paese devastato, dovrebbe far nascere la repulsione verso i propri interessi e suscitare la voglia di aiutare a risollevare. Se no, che uomini si è?
RispondiEliminaFrancesco