Ieri ho ricevuto la
telefonata del mio amico Ignazio; ogni
tanto amiamo confrontarci su ampi
scenari e complicate problematiche. Non tanto per dipanarne il groviglio,
quanto per capire. Naturalmente la nostra discussione, come ormai spesso
accade, verteva su Racalmuto e su fatti chiari o ancora sapientemente
occultati. Si parlava di future prospettive e si concordava che oltre l’umana
ambizione e la voglia di emergere per ricavarne benefici personali, occorre
attualmente, a Racalmuto, l’iniziativa congiunta che operi per il bene
collettivo e non per quello singolo. La gestione di determinati spazi o punti
strategici, non deve abbagliare e far
perdere di vista l’obiettivo comune e cioè il rilancio di tutti gli strati
sociali del paese e non solo di alcuni a scapito di altri. Noi siamo convinti
che la Commissione Prefettizia, che amministra ormai Racalmuto da qualche mese, operi in
irreprensibile autonomia, libera da ogni condizionamento, suggerimento o
consiglio alcuno. Siamo certi di questo, vogliamo esserlo! E poi, diciamoci la
verità: nessuno, residente e non, è detentore del Verbo, dell’univoca verità.
Nessuno , tra i residenti e non, possiede la panacea per tutti i mali, capace
di risolvere i problemi collettivi di un paese che versa nell’abbandono,
nell’incuria e nella crisi politica, sociale, ed economica . Sarebbe un grave
errore, in questo momento, avere mire personali. Significherebbe non avere a
cuore il paese. Tutto, le nostre
proposte, le nostre aspirazioni, dovrebbero passare attraverso un organo
imprescindibile, incorruttibile: il POPOLO SOVRANO. Senza questo “avallo”, operando per vie sotterranee, rincorrendo
ambizioni personali privi di credenziali
fondamentali, concesse da un ampio volere popolare, non avremo mai la necessaria
condivisione. E tutto quello che forzatamente metteremo in atto,
rappresenterebbe un ennesimo, irreparabile danno per Racalmuto. Per questo, come dicevamo, siamo convinti che
i Commissari lavorino con la giusta serenità e non subiscano influenze che
sarebbero, ove ipoteticamente vi fossero, deleterie per tutta la comunità.
Racalmutese Fiero
Centro!
RispondiEliminaUno dei migliori post di racalmutese fiero
RispondiEliminaUn quadro preciso di quello che sta accadendo. Complimenti
RispondiEliminaChi mistifica e chi demistifica. Tutto qui. Poi c'è il corteo degli ingannati e degli interessati. A parte, il club dei residenti e non residenti sedicenti sciasciani, di lucrante professione sciascista, che, secondo l'insegnamento del Maestro, dovrebbero intendere cultura e politica come etica, "fare opposizione", ragionare, contraddirsi senza convenienze, schierarsi con il giusto e non con il potente, testimoniare coerenza sapendosi mettere da parte, non essere proni con i forti e altezzosi con i deboli, non rifugiarsi dietro le etichette, non nascondersi nel gruppo, non omettere, non censurare, non tacere quando c'è da parlare e viceversa, non scambiare il momentaneo successo per sempiterna onnipotenza, in una parola: dovrebbero demistificare, dovrebbero disinteressatamente testimoniare. Oggi come non mai, in questo frangente storico. E invece...
RispondiEliminaGrazie, Racalmutese fiero.
Resta un problema: riconoscere ad ognuno il ruolo per quello che dimostra di saper fare e farglielo esercitare per la crescita culturale, colturale, economica, sportiva, artistica, civile, religiosa, politica, della collettività.
Intanto complimenti e grazie per esserti espresso al plurale.
RispondiEliminaMi verrebbe da dire Racalmutese Fiero +1. Domani forse saremo più due, più tre e ancora tanti di più a sostenere le ragioni del Popolo Sovrano. Oggi noi del Popolo stiamo a guardare i Sig. Commissari Governativi sperando che stabiliscano a Racalmuto Lo Stato di Diritto, a cui sono sottoposti anche le Loro Eccellenze, e di cui il paese a tanto bisogno. Con l'auspicio che il paese di questo momento politico ne possa trarre benefici di carattere generale e che siano arginati gli ineteressi di natura specifica e financo persosonale e gli sciacalli ed avvoltoi pronti ad approfittare del terremoto politico avvenuto a Racalmuto. Certo il sisma nostrano non a fatto crollare palazzi, anzi qualcuno si è consolidato, è crollato solo qualche testa... di ponte che in ventanni non è riuscita a garantire nessun traghettamento, anzi si sono mangiati pure il traghetto. Che teste! Che Pancie!
Fraterni Abbraci
Ignazio Scimè
c'è un limite a tutto. quando le cose possono essere sfruttate per interesse proprio e quando, osservando un paese devastato, dovrebbe far nascere la repulsione verso i propri interessi e suscitare la voglia di aiutare a risollevare. Se no, che uomini si è?
RispondiEliminaFrancesco