Avremmo voluto
evitare ogni parola oltre quelle, come
suggerito in un nostro articolo, dettate dal cuore, dalla riflessione, in un
particolare periodo che dovrebbe rappresentare il confronto con la nostra
interiorità. Ma , essendo stati citati
pubblicamente, forse nel tentativo di sottolineare una nostra assenza, un nostro silenzio, come
detto più volte, avvertiamo la necessità
di rimettere le cose al proprio
posto. Abbiamo preferito non agitarci perché avevamo delle notizie, ancora da
verificare, che tanto si stava facendo per arrivare ad una soluzione che conciliasse
tradizione e legalità. Nel nostro
articolo: ”Oltre lo schiaffo, oltre il duello”, del 25 giugno u.s., avevamo parlato, accennando all’allora
presidente della Pro Loco, professoressa Giovanna Lauricella, la possibilità di
far “acchianari” cavalli regolarmente
assicurati..... Sapevamo che si stava lavorando alacremente per trovare una
giusta soluzione. Così è stato, è stata mantenuta la tradizione, rispettando la
legalità. Quella legalità che riempie la bocca di molti in determinate
occasioni ma che viene frettolosamente
dimenticata e sostituita con una
spallata da proclami alla Bud Spencer:
“altrimenti ci arrabbiamo….”
Questo è successo in occasione del carnevale, quando l’allora
commissario Dr. Petralia, giustamente,
non autorizzò la sfilata dei carri, in quanto non omologati. Questo si
paventava adesso, con i tre commissari,
quando non c’erano norme di sicurezza per persone ed animali. La
legalità non conosce deroghe. Che qualcuno voglia arrogarsi meriti, anche in
manifestazioni così emotivamente sentite e sfruttare ogni occasione per ergersi
a paladino delle tradizioni, sbandierando prima, un’ostentata energica
opposizione a mafia, illegalità e
cattiva politica e dopo, dimenticando che solo il buon senso, la collaborazione,
la trasparenza riescono a conciliare
tradizione e legalità, non è un nostro problema: la Madonna accoglie tutti tra
le pieghe del suo manto, senza distinzione alcuna. E visto che qualche altra
cosa è sfuggita dal suo legittimo posto, nell’ottica di fare ordine, vogliamo
chiudere un altro cerchio rimasto ancora aperto. C’era una proposta – non
importa lanciata da chi – di coinvolgere più persone per pulire la fontana di
Garamoli. Un accenno era apparso in questo blog. Nell’illusione o nella
presunzione che i commissari abbiano letto tale proposta ancora in gestazione,
la fontana è stata pulita. Non vogliamo arrogarci nessun merito, sicuramente era un intervento già programmato
e non ancora eseguito. Ci risulta che
esponenti di un giornale on line, ben
più rappresentativo di un blog, abbiano scattato delle foto dove appare la
fontana di Garamoli pulita.
Eravamo certi che tale notizia avrebbe trovato il giusto spazio. Non vogliamo pensare che, per evitare
risaltasse un’iniziativa partita da un blog…..anzi, meglio dire, da
alcuni compaesani volenterosi, tutto sia stato taciuto. E così, districandoci
tra “acchianati” e fontane ripulite, ci piace riprendere
una frase attribuita a Gesù: “Date a
Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”.
Racalmutese Fiero - Salvatore Alfano
Condivido pienamente quanto si afferma"non ci sono deroghe alla legalità". Il confronto delle
RispondiEliminaopinioni va benissimo ma tenendo sempre presente quel paletto di civiltà,altrimenti tutte le altre storie sono'ciciri e fasoli'
Maria
Molte tradizioni della Festa del Monte non si possono mai conciliare con le regole, intese in modo ristretto. La salita dei cavalli comporta certamente dei pericoli ma è insito nella prummissione, i devoti mettono a repentaglio la propria vita per la Madonna, così la rissa di la pigliata di lu ciliu che rompe tutti gli schemi di una civile convivenza. Da fonti certe li prummisioni a cavallo rischiavano di saltare, dopo la manifesta contrarietà dei Racalmutesi onesti e rispettosi della legalità (ci tengo a dirlo, perché la tradizione non c'entra nulla con la mafia e l'illegalità), Racalmutesi che tengono a cuore la cultura e le tradizioni del nostro paese; il comitato festeggiamenti e i commissari hanno rivisto le loro posizioni; inserendo tra le manifestazioni le prummissioni a cavallo. Per noi è un risultato che ci riempie di orgoglio, perché amiamo e respiriamo l'aria della nostra terra, le pietre della nostra terra, la cultura della nostra terra.
RispondiEliminaSai benissimo e, forse, meglio di me, che la "rivolta mediatica" non ha influenzato la decisione di nessuno dei tre commissari. Allo studio vi era già la ricerca della soluzione che, ottemperando alle regole, non scontentasse i racalmutesi e mantenesse le tradizioni. Ti esorto PUBBLICAMENTE ad essere rispettoso delle verità e, di conseguenza, dell'intelligenza di tutti i racalmutesi.
EliminaSalvatore Alfano
Sergio non sei corretto, tu la sai la verità e non puoi scrivere o dire le cose a modo tuo!
EliminaNon si può pensare che, facendo la voce grossa con i commissari, questi cambino le loro decisioni. Non instauriamo questa pericolosissima idea nella mente dei racalmutesi. Racalmutese fiero ha sempre parole che centrano il problema.
RispondiEliminaGiuseppe
C'è stato un incontro comitato - commissari. Il comitato ha avanzato le aspettative della cittadinanza, ma la decisione è stata presa dai commissari. Racalmutese Fiero ha ragione.
RispondiEliminaAngelo
Comunque sia andata la faccenda, bisognava osservare il silenzio. Hanno, come al solito sfruttato qualunque aspetto, anche quello religioso, per emergere e raccontare la storiella che se non fosse stato per loro, la salita dei cavalli non si sarebbe fatta.
RispondiEliminaGiusy
Pericolosissima la dichiarazione di Scimè. Non si può pensare che i commissari facciano quello che lui dice di fare.
RispondiEliminaAntonella
Hai pienamente ragione!
EliminaSergio SCIME' sa benissimo la verità ed il fatto di non raccontarla o di non scriverla la dice un pò lunga
RispondiEliminaLUIGI IANNELLO: Comunque, tutta la situazione relativa agli ex-voto a cavallo, naturalmente dissociandomi dalla rivolta popolare che Sergio Scimè stava fomentando in Facebook, come mie varie comunicazioni dal mio profilo, sono state da me inoltrata ai commissari e al ministero dell'interno e al capo dello stato tramite lettera e protocollo al comune.[omissis]
RispondiEliminaCaro Luigi, scusa se ho eliminato la parte finale del tuo messaggio, ma già quello che appare rende perfettamente quello che è il tuo concetto, senza fare supposizioni non riscontrabili, che suonerebbero come pure illazioni.
EliminaGrazie, comunque, per il tuo commento
Salvatore Alfano
Ma se le cose stanno così, e il problema è stato risolto ragionevolmente col dialogo tra i principali attori di questa faccenda, il Comitato dei festeggiamenti e i Commissari prefettizi, io mi chiedo e chiedo: dove sta il miracolo sparato nel titolo di un articolo apparso sul web?
RispondiEliminaIl miracolo solitamente avviene su una situazione da miracolare, una rottura da sanare, un male da guarire, il maligno da esorcizzare, ma nel precedente articolo non c’era niente da miracolare dando per assodata e pacifica una “Festa del Monte senza ‘prummisioni a cavallo”, e anche il resto: “Varato il programma. Omologato alle vigenti normative il carrello del Cilio”.
Nel giro di ventiquattr’ore la metamorfosi, dalla normalità al miracolo; ma perché? cosa è successo nel frattempo? Forse il miracolo del web? Forse.
In ogni caso, sull’onda della notizia, del “web miracolo”, vengono date frettolosamente e a posteriori le umane pezze giustificative che involontariamente ne destituiscono la valenza prodigiosa; la prima: “L’Italia intera è piena di feste del genere, dove le tradizioni popolari non sempre si conciliano con il rispetto assoluto delle regole”; la seconda: Sciascia questa festa l’ha descritta, Scianna l’ha fotografata, e quindi…
Dati questi ragionamenti, non si può non concordare, nel senso che di miracoloso resta ben poco.
Come nel 1978, del resto (e quella volta i commissari non c’erano).
Un blog cittadino è importante se riesce ad innalzare il livello del dibattito. Se, attraverso un ampio spazio, promuove l'incontro di opinioni anche diverse, ma sempre protese alla crescita culturale. Senza crescita culturale non ci può essere crescita civile; senza verità ogni civiltà è destinata a fare la strada sbagliata; il nostro paese è l'esempio lampante di ciò. Chiaramente, un pò di verità, coscienza e severità avrebbero scongiurato il commissariamento. Nonostante siamo ancora in tempo!
RispondiEliminaCarmelo Mulè
vi chiedo: perché nel programma festeggiamenti 2012 non sono state inserite le "prummissioni"? perché dopo l'iniziativa del blog Regalpetra libera supportata da molti cittadini i commissari hanno rivisto le loro posizioni? Io mi sono fatto una mia idea: a Racalmuto ci sono persone che all'indomani della festa avrebbero investito in malafede sull'impopolarità dei commissari. A noi interessa Racalmuto cercando di salvaguardare senza ipocrisia quando di bello c'è ... e quanto di bello si può fare in futuro.
RispondiEliminaMi chiedo, E FINISCO QUI LA POLEMICA, perchè hai lanciato un movimento insurrezionalpopolare, dicendo che i commissari vietavano l' acchianata dei cavalli e poi, sul tuo blog, nell'articolo "Cambio di programma, nessun divieto...." scrivi: "I commissari non hanno MAI vietato lo svolgimento delle prummisioni a cavallo...." Caro Sergio, dici tutto e il contrario di tutto. Infine ringrazi tutta Racalmuto (grazie, grazie, grazie....), facendo intendere che la protesta aveva risolto la faccenda. A parte che la legalità dovrebbe essere un "sentimento" appartenente a tutti, sinonimo di civiltà e di democrazia. Ma, concludo definitivamente, i racalmutesi hanno un cervello che ragiona, sanno capire e discernere. Hanno deciso i commissari, INDIPENDENTEMENTE DALLE PROTESTE. Come fece il dott Petralia a carnevale, che non si fece intimidire da nessuna manifestazione. Stavano da tempo studiando la soluzione. Qua nessuno torna sui propri passi, sarebbe un vero guaio, se no! Ed è sbagliatissimo far passare un simile convincimento! Tutti si sentirebbero autorizzati, per ottenere, a fare insurrezioni e, di contro, i commissari dovrebbero far rispettare la legalità, a costo, anche di inasprire comportamenti e soluzioni! FINE!
EliminaSalvatore Alfano
la coerenza di Sergio Scimè è caratterizzata dalla sua "ormai nota incoerenza", che in più di un'occasione lui stesso ha definito "segnale di libertà di pensiero e di opinione", all'insegna del "vissi e mi contraddissi". Probabilmente tutto ciò è frutto di buonafede e dello spirito "caliente" che contraddistingue Sergio, ma all'occhio di quei pochi che ancora ragionano con la propria testa, e che intravedono possibili strumentalizzazioni di tutto ciò che accade a Racalmuto, le cose non stanno così: non si può Orwellanamente sostenere oggi che l'Eurasia è alleata con l'Oceania e domani che l'Eurasia è alleata con l'Estasia, confidando nella capacità orribile che ha il WEB di sovrascrivere il "presente" sopra il "passato prossimo" per indirizzare verso i propri interessi il "futuro". E' per questo che reputo saggia la posizione di Racalmutese Fiero, nel creare un Blog che si occupa di un passato "molto remoto" chiamato "memoria", che mai il web potrà cancellare.
EliminaRingrazio Sempre Racalmuetese Fiero per la possibilità che mi da di esprimermi in anonimato, sperando di non aver compromesso la parola FINE! del precedente commento.
Cordialmente
Il Suo commento rappresenta il "miracolo del buon senso". Quindi, nessun fine, nessuna FINE!
EliminaAspettando con speranzosa fiducia... cordiali saluti
Racalmutese Fiero
Nessuna intimidazione, non è nella mia cultura, ma qualcuno esce volutamente fuori tema: è libero di farlo. Io mi limito alle cose: nel 2011 quaado c'era il dott. Petralia le "prummissioni" erano inserite nel programma della festa. Nel 2012 nel programma della Festa le "prummisioni" non sono state inserite. In questa discussione ci sono due ex assessori alla cultura (Carbone e Mulè), mi devo far capire se durante il loro mandato la festa del Monte ed il carnevale si sono svolti nel rispetto delle regole oppure no. Se le prummissioni erano regolari oppure no. Se il comitato era legale oppure no. Se dobbiamo mettere in dubbio tutto abbiamo il dovere di confrontare l'oggi con ieri. I commissari hanno cambiato la loro decisione iniziale (non c'è nulla di male)non è debolezza, ma grande intelligenza. I commissari non conoscono la festa, le tradizioni di Racalmuto, pensavano che il cavallo subiva dei maltrattamenti o cose del genere, poi hanno visto i video, hanno visto che è una tradizione popolare e contadina di un paese che dimostra con le prummissioni la forte devozione e fede per la Madonna, hanno letto alcuni commenti nel blog Regalpetra libera e in autonomia e libertà hanno cambiato idea. Il prossimo anno sono certo che le prummissioni saranno reinserite nel programma. Io non ho capito invece la posizione degli amici del blog: sono per le prummissioni a cavallo oppure pensano che le prummissioni non vanno fatte perché illegali, paramafiose o non lo so. Da parte mia nessuna polemica ma semplice ragionamento, "vissi e mi contraddissi" non una ma cento mille volte ... solo i duri non ballano, io non sono un duro. Come sempre mi limito alla discussione, non esco fuori tema, ancor di più quando non so chi c'è dietro la maschera. Io ho sentito il dovere in quel momento di prendere una posizione per la continuità delle tradizioni, sostenuta da tanti giovani e non; non poteva passare l'idea che azioni semplici che si ripetono da anni, condivisi da gran parte della comunità, venissero giudicati scorretti e irrispettosi. Non bisogna uscire dai binari; il commissariamento prefettizio è legato a fatti specifici della pubblica amministrazione; non certamente per l'agire comune dei Racalmutesi. Il commissariamento è un fenomeno eccezionale e straordinario; la normalità non ha nulla da temere. Grazie sempre, sperando che la Fine non è unidirezionale; per me la vita è un divenire senza fine.
RispondiEliminaCaro Sergio,la festa in onore della Nostra Madonna del Monte ha sempre presentato qualche lato oscuro. Ciò per quanto riguarda il tipo di gestione, mentre per la parte popolare ha rappresentato un momento di incontro fra tutti i racalmutesi del mondo.Credo che anche sarà lo stesso per altri paesi.
RispondiEliminaNon penso che tu possa avere un sentimento diverso dal mio o dagli altri racalmutesi, diciamo che è la nostra festa e che per i più lontani, è la festa dei loro ricordi.
La tradizione, secondo me, è altra cosa e abbisogna di adattamento al tempo nel quale si realizza. Certamente nel 1.610 la presa del cero sarà avvenuta in modo diverso di come avviene adesso; già avveniva diversamente quand'ero ragazzo io, era un'altra storia, impostata in un tempo nel quale la società era strutturata in classi ed i borgesi ostentavano il loro senso di appartenenza. oggi è coreografia, ostinata voglia di lasciar vivere tradizioni che non rispondono alla realtà. Potrebbe essere positivo, tutto questo, se noi ci credessimo fino in fondo!
Ma andiamo al mio essere stato assessore alla cultura, anno 1980/81 e forse 1982.
La festa era diversa, i cavalli erano condotti in modo più sobrio, e poi diciamolo chiaramente: il problema sicurezza è sempre stato un punto di discussione. Alcuni provvedimenti, che in altri paesi vengono adottati, per mettere in sicurezza il tragitto, solamente da noi hanno trovato mille resistenze. Nessun comitato, vero o presunto, ha mai voluto spendere soldi per transennamenti, la politica è stata debole e ha delegato alla Madonna il compito di evitare incidenti. Non voglio dilungarmi in altre storie nate da incomprensibili incomprensioni tra pubblica amministrazione e comitato religioso, le quali spesso hanno, a suo tempo, provocato scontri, sino ad arrivare al punto di creare un comitato parallelo per la gestione dei fondi pubblici, cosa che dovrebbe essere normalissima in una società che vuole pretendere di essere parte di uno stato di diritto. Fondi del bilancio comunale del cui impiego sarebbe buona norma darne conto all'intera comunità.
Spero di aver soddisfatto la tua voglia di sapere e credimi che questa festa è anche: "La Mia Festa"
Subito dopo la pubblicazione del programma della nostra amatissima festa Maria SS. del Monte, sui blog e su Face book, le proteste e le inventive contro i commissari che avevano bloccato le “prummisioni” a cavallo viaggiavano alla velocità prossima a quella della luce. Contemporaneamente al CERN davano la notizia dell’esistenza del BOSONE. Tutti si dichiaravano sconcertati per il grave attentato alle tradizioni Racalmutesi, alcuni chiamavano “alle armi” : fimmini, schetti e maritate, pensionati e lavoratori, precari e disoccupati, racalmutesi residenti e non residenti, persino i bambini. Come Racalmutese anche io ero interessato e assai dispiaciuto che si interrompesse la tradizione. Il miracolo è accaduto il 04/07/ 2012 alle ore 12,00, sempre tramite blog e Face book, veniva comunicato che non c’era nessun problema; le “prummisioni” a cavallo si potranno fare e, soprattutto si sottolineava, che: “I commissari non hanno mai vietato lo svolgimento delle "prummisioni" a cavallo, si sono limitati a dire che il cavaliere, chi guida il cavallo, ha il dovere di controllare il comportamento del cavallo, non creando pericoli e problemi di sicurezza a persone e cose”. E allora? Di cosa stavamo parlando? Tanto rumore per nulla. Insomma, un contrordine compagni ci siamo sbagliati. Comunque sia, tutto è bene quel che finisce bene. La festa può “sbampari” , viva le prummisioni a cavallo! W. Maria SS. Del Monte.
RispondiEliminaCaro Salvo il problema è che in questo paese si deve sempre e comunque cercare la polemica, anche infondata, con il concreto rischio di metere gli uni contro gli altri ed in questo caso i racalmutesi contro i Commissari o contro il comitato che non c'entrano nulla. REGALPETRA LIBERA, ha fatto passare alcune informazioni che non rispecchiano la verità, per quale motivo?
EliminaLa verita una sola_il sig.Sergio Scimè, con la sua compriccola non sà come raccogliere consensi( raccogliere voti!!)li cerca tutti..!!!dopo l'UDC ora il M5S..ancora il bello deve venire...
RispondiEliminaSergio Scimè è la novità in un paese che rischiava di morire, con Regalpetra libera sta mettendo in crisi la caste di Racalmuto. Vai avanti, proprio oggi riflettendo con mia moglie dicevo: se Sergio Scimè con il suo blog e su facebook non avesse tirato questa storia di li prummisioni nessuno avrebbe espresso il suo sentimento per la festa e per le tradizioni. Invece è riuscito a far parlare tutti, questo non è facile. Riesce a mettere in moto tutta la rete, questo blog, redazioni giornalistiche, facebook in piazza si parla di prummisioni. Non è la prima volta, dimenticate la storia del cilio ristrutturato di qualche anno fa, tutta quella polemica, anche quella volta c'era Sergio. Questa è comunicazione e fa bene alla festa e al paese. Lillo, ROMA
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