Leggo su Malgrado Tutto
l’articolo di Felice Cavallaro che parla di Racalmuto, la visita dei Ministri
Cancellieri e Ornaghi, di un paese attonito e non ancora pronto, anzi
riluttante ai cambiamenti e all’intraprendenza attraverso una catartica
consulta cittadina che possa dialogare con Commissari, aperti al confronto e alle soluzioni. Poi leggo, sempre sullo
stesso giornale, che forse e dico forse,
ad accendere curiosità, abbiano contribuito movimenti come lo stesso Malgrado
Tutto e i siti “Regalpetra Libera” e “Castrum Racalmuto Domani” , seppur adoperandosi
tutti “ad intermittenza”. Ringrazio
Felice Cavallaro per aver citato il blog Castrum Racalmuto Domani che ricordo,
ha visto la luce il 20 marzo del 2012, libera espressione non asservita a
movimenti politici e men che meno votata ad interessi personali e che si discosta
da altre voci per scelta, differenziandosi nella forma e nei contenuti. Mi chiedo, perché quando le cose non mi sono
del tutto chiare chiedo: ma il dottor Felice Cavallaro, dove è stato tutto
questo tempo? Cosa ha scritto su Racalmuto sia sul foglio locale, “suo figlio
prediletto”, che sul Corriere della Sera, organo di stampa nazionale che ospita
la sua prestigiosissima firma? Abbiamo gustato un suo sapiente articolo il 4
aprile del 2012, in
occasione dell’insediamento dei Commissari e della visita del Ministro degli
Interni. Ne assaporiamo un secondo, per il ritorno della Cancellieri e del
Ministro Ornaghi. Possiamo intuire la risposta: “c’è stato tutto un lavoro
dietro che ha visto un prodigarsi con gli alti vertici dello Stato”. Adesso,
durante la mattinata alla Fondazione, ascoltiamo le parole di Cavallaro che
parla dei “ragazzi di Malgrado Tutto” come unica espressione di impegno sociale
e “spinta del nuovo”. In questo modo si annulla quanto detto, dallo stesso giornalista,
in precedenza; augura la nascita di una consulta cittadina, ma nega quanto
fatto da varie parti, delegittimando di fatto l’operato di Regalpetra Libera e
Castrum Racalmuto Domani e facendo intendere che l’unico strumento di dialogo
con Viminale e Commissari è rappresentato da Malgrado Tutto. Racalmuto non è
solo estate, cene e fresco vino della Noce. Racalmuto e i problemi che vivono
gli abitanti sono tutto l’anno. Racalmuto non è esclusivamente la visita di
determinate rappresentanze istituzionali. Racalmuto c’è anche quando si spengono i riflettori. Chi
scrive, insieme a Roberto Salvo risiede in Lombardia. Piero Carbone, che
risiede a Palermo. Unici “stanziali”
Ignazio Scimè e Johnny Salvo che
raccolgono gli umori della piazza e, con spiccato senso critico e costruttivo, esprimono
le loro idee. Tutti animati da un unico esclusivo obiettivo: IL BENE DI
RACALMUTO, nessuna voglia di rivestire cariche rappresentative o
istituzionali. E non mi risulta che
nulla sia stato tentato per intraprendere un dialogo con chi amministra il
paese in questo particolare e delicatissimo momento; alcuni esponenti di partito e nello specifico
Carmelo Mulè, hanno inviato ai
Commissari le loro proposte che riguardavano, anche, l’inserimento di Racalmuto nella zona franca.
Nessuna risposta è mai arrivata. Da questo blog, più
volte, sono partite esortazioni, proposte, semplici suggerimenti o critiche,
sempre in maniera intelligente, civile e propositiva. Più volte ci siamo
rivolti ai Commissari proponendo quello che, nel protocollo per Racalmuto,
adesso leggiamo. Non ci risulta che ci
sia stata indolenza nel costituire una consulta cittadina. Siamo felici che sul paese pioveranno €
1.200.000,00 ma credo sia importante sapere da chi e come verranno gestiti.
Penso che Racalmuto abbia l’urgenza di risolvere i problemi del quotidiano:
occupazione, commercio e semplici adempimenti.
Vanno benissimo i proclami sul Teatro, la Fondazione, preoccupandosi
magari, di chi andrà a gestire le
strutture che, senza possedere poteri di “diminaglia”, già da tempi remoti
avremmo azzeccato i nomi. Siamo consapevoli, che il Regina Margherita e la
Fondazione Leonardo Sciascia, investono un importantissimo comparto del
turismo, dello spettacolo e della cultura.
Ma tutto questo deve trasformarsi in “PANE PER IL POPOLO”. Solo così
potrà essere evitato il reiterarsi di alcune aggregazioni malavitose. Altrimenti, dottor Cavallaro, tra quindici
mesi, assisteremo non ad una catarsi ma a una metempsicosi.
Salvatore Alfano – Racalmutese Fiero
Il giornalista Felice Cavallaro penso che ha fatto tanto per il paese in questi mesi, come Gaetano Savatteri e altri. Se oggi è stato firmato un protocollo dove i ministri hanno preso degli impegni precisi mettendo a disposizione dei commissari prefettizi 1.200.000 euro per finanziare progetti attesi dai giovani e dalla cittadinanza è certamente un grande risultato, dopo tre mesi di commissariamento. Aprire il teatro a norma di legge è una bella cosa dopo 40 anni di chiusura e dieci anni di mancata agibilità. Sentire che il ministro ai Beni culturali autorizza l'apertura di un'uscita di sicurezza dalla platea è un altro ottimo risultato che ci farà recuperare i 50 posti persi dentro il teatro. Oggi incassiamo questo risultato, domani si vedrà. Malgrado tutto è un giornale locale con tanta storia dietro, in questi ultimi anni ha condotto, prima del commissariamento, delle battaglie importanti contro il degrado degli organi rappresentativi comunali, impegnandosi concretamente, subito dopo lo scioglimento nella nuova fase "costruens" del paese; questo è innegabile. Quel che vedo scrivo. Io credo e non credo nella consulta ribadita da tanti, mi piace questa libertà di opinione e di proposta dentro e fuori la rete di internet, la consulta mi da' l'impressione di un organo simile ad un consiglio comunale ma con una aggravante quello di non essere eletto dai cittadini, con il rischio di non essere rappresentativo delle istanze della gente. Per quanto mi riguarda non sono interessato e non è alla mia portata dialogare con il Viminale o personalità di questo livello, anche se in questo momento lo ritengo importante ed è per questo che mostro la mia gratitudine e stima verso Cavallaro e Savatteri. Io preferisco dialogare con la gente del mio paese, vera linfa dei post che scrivo nel blog di Racalmuto, Regalpetra libera. Grazie dell'ospitalità, con affetto Sergio Scimè.
RispondiElimina(p.s. chiedo scusa se, vista l'ora tardi, il mio pensiero probabilmente non è espresso in modo chiaro e può presentare degli errori, mi affido alla bontà e alla riconosciuta capacità interpretativa di ognuno di voi)
Caro Sergio,
Eliminati ringrazio per l'intervento perchè mi hai fatto capire che quando scrivo qualcosa, devo usare dei disegnini. Mi scuso se non l'ho fatto in questa occasione. La prossima volta provvederò.
Saluti
Racalmutese Fiero
Poiché perfettamente in tema, riporto su questo spazio libero e disinteressato, anche per i lettori di Castrum, i commenti che ho inviato a Sergio Scimé al suo post “Ricominciamo con Gaetano, Felice e tutti gli altri protagonisti per una nuova stagione Racalmutese”
RispondiEliminaPrimo commento.
Ma Gaetano e Felice avallano un giornale che enfatizza ciò che i suoi redattori o i loro amici portano avanti e censurano o ignorano quello che fanno gli altri: sono e sono stati sempre esclusivi, non inclusivi. Come si fa a iniziare da loro?
Secondo commento
Caro Sergio, ricordati, e non è un demerito, che un blog è una sorta di diario in pubblico on line (Virttorini lo ha fatto cartaceo) ovvero un luogo virtuale di memoria e di riflessione, non è un giornale e tu non sei un giornalista, sei un blogger.
Invece, i giornalisti riportano per mestiere gli accadimenti rispettando la linea editoriale del giornale che li stipendia, chi giornalista non è riflette liberamente su quei fatti e ne rivela la trama sottostante approntando una sorta di segnaletica, dopodiché ciascuno è libero di seguire l'indicazione che vuole, se poi, nonostante un segnale di strada interrotta, uno prosegue lo stesso e va a ruzzolare in qualche scarpata "ddra sutta a pinninu", non dia colpa alla segnaletica se si sfracella la testa!
Il tuo blog fino ad un certo punto, mentre era in auge la vecchia politica, ha svolto egregiamente il suo ruolo di blog, ha piazzato la sua segnaletica sovrapponendola a quella ufficiale, ha rappresentato uno spazio di libertà per riflettere su quello che stava avvenendo a Racalmuto negli ultimi anni, perché appiattirlo ora alle politiche e ai giochetti altrui? (Pensando che siano e saranno semplicemente altrui).
Vale per tutti: può dire che amerà il paese nel futuro soltanto chi ha dimostrato di averlo amato nel passato in tutte le sue espressioni, anche in quelle più umili e non soltanto nei dì di festa, in occasione di passerelle strategiche, di misfatti eclatanti o di funerali importanti o per gestire direttamente o indirettamente questo o quel contenitore culturale.
Un altro centro!
RispondiEliminaComplimenti!
I racalmutesi hanno bisogno di intercessioni, magari non del tutto disinteressate?
RispondiEliminaAi Signori Ministri Cancellieri e Ornaghi, ai Signori Commissari Tramonti, Galeani, Buda.
RispondiEliminaMeditate, Racalmuto è anche il semplice cittadino
Nel mese di maggio per caso navigando in rete ho scoperto il blog Castrum Racalmuto Domani. Ho iniziato a seguire questa iniziativa quotidianamente e mi sono convinto che essa aveva un unico scopo, un disperato quanto improbabile tentativo di coinvolgere i Racalmutesi a riflettere sulle questioni e i tanti problemi di questo nostro amato paese, con l’esclusivo scopo di migliorarlo. Chi non ricorda le amorevoli raccomandazioni della propria mamma? Ne ricordo una in particolare che mi faceva spesso mia madre, “nessuno fa niente per niente”. Sono convinto che “Castrum”, sia l’eccezione che conferma questa regola. Questo blog avrà la mia fiducia e stima sino a quando: opererà in perdita, non venderà pubblicità, non organizzerà eventi guadagnando decine di migliaia di euro, non avrà mire di gestire apparati economici e di potere, non realizzerà iniziative con costi che ricadono sulla comunità, non appoggerà mai le pur legittime aspirazioni politiche di alcuno, non avrà né santi in paradiso né guru che lo sponsorizzano, come unica risorsa per il paese; sino a quando non tradirà lo scopo della sua esistenza, l’esclusivo bene di RACALMUTO.
RispondiEliminaMai tanta verità è stata detta in così poche righe.
RispondiEliminaAntonio
Quando si dice: togliere le parole di bocca; Caro Sig. Alfano, Lei ha fatto questo! Mi ha tolto le parole. Evidentemente: o la pensiamo allo stesso modo, o c'è un'evidenza nei fatti che non può scattaiolare da nessuna parte.
RispondiEliminaPurtroppo accade ciò che qualcuno aveva, a suo tempo, paura che accadesse.
a RACALMUTO e andata a finire che ci fanno la PIPÌ addosso e ci vogliono far credere che PIOVE. Ma smettetela RACALMUTO Ha bisogno di rinascere UNIAMO Le nostre idee per tutti questi GIOVANI ANZIANI MALATI HANNO BISOGNO DI FIDUCIA. Non di certo se il TEATRO E CHIUSO O APERTO. CERTO IL PAESE HA BISOGNO PURE DEL TEATRO. Io lo metterei in secondo posto. Le priorità sono quelle di cui o accennato prima. ANGELINO
RispondiEliminadeve smentirsi sign. Roberto Salvo leggendo i nomi del pino mi accorgo che sono quasi tutti politici intellettuali che hanno ricoperto cariche politiche di assessori e consiglieri. Leggo pure il nome di Mulè segretario delll'UDC. Buon Lavoro.
RispondiEliminaBasta non essere politici o non essere stati amministratori per essere persone oneste, perbene, dignitose? Magari! Ma non è così. De Nicola è stato un Presidente con cappotto unto e bisunto per la non ricchezza, lo statista De Gasperi ha dato dignità all'Italia, il sindaco di Firenze La Pira è stato un santo! E anche tu hai sognato l'alternativa col nuovismo della Rete e hai anche amministrato. E allora? Ti senti per questo condannato alla dannazione eterna dal civile e onesto consorzio umano? Fare sana e disinteressata politica, amministrare onestamente e bene, dovrebbe essere motivo di apprezzamento pubblico, altroché!
EliminaPer favore non ragioniamo per categorie, altrimenti faremmo un favore ai politici ladri, disonestie arruffoni dicendo che tutti i politici sono ladri, disonesti e arruffoni, che tutti gli amministratori hanno disamministrato.
Chiarito questo, puntiamo gli occhi al presente e portiamo il nostro contributo pratico o teorico affinché
si costruisca una realtà a misura d'uomo. Non a misura del tornaconto di qualcuno che vuol essere più furbo degli altri e vuole strumentalizzare tutto ciò che gli capita a tiro.
Se tutti tacessimo lasceremmo campo libero al male agire degli altri.
Gentile sign. Vincenzo.
EliminaCosa devo smentire? Sotto il pino potevano esserci mille politici, e allora dov’è il problema? Nel mio commento asserisco che la mia fiducia nei confronti del blog cesserebbe qualora questo in modo diretto o indiretto, appoggi o sostenga l’azione politica di alcuno. Può Lei gentilmente segnalarmi un articolo in cui il blog fa questo?
Facciamo girare la ragione.
Non essendo il Comune l'equivalente del Potestà e lo Stato l'equipollente di Mussolini i decreti di sciogliento dovrebbero essere ben motivati da ragioni esposte in modo molto circostanziato. Il sospetto non è bastevole a gettare ombra su una intera comunità dove non è escluso che ci sia anche mafia ma non è detto che la mafia abbia i suoi tentacoli dentro il palazzo municipale. La norma di sciogliemento dei comuni per mai mi pare altrettanto vaga di quella riguardante il concorso esterno per associazione mafiosa. Penso che bisognerebbe approfondire la questione e non spellarsi subito le mani in applausi ai grandi giustizieri dello Stato (che poi non è vero che siano tali).
RispondiEliminaPietro Ancona www. medioevosociale.com/
Non mi sembra normale che un organo burocratico nominato dall'alto e composto da persone estraenee alla realtà racalmutese abbianno portato le tasse locali ai più alti livelli possibili e nessuno abbia niente da dire.
RispondiEliminaLe polemiche, anche se ben calibrate, non portano mai frutto. Ognuno, nell'ambito delle proprie peculiarità operative, professionali, scientifiche, politiche, etiche, ecc. potrebbe, ove lo volesse, fare qualcosa a beneficio del nostro paese. "Fare", però, non significa necessariamente "fari scrusciu" e mettersi in ogni modo in evidenza. Si può dare al paese in tanti altri modi e, talvolta, con
RispondiEliminaun operoso silenzio.
Leggo volentieri il Blog ,per seguire le "storie" di Piero Carbone e solleticato anche dal nome "Castrum Racalmuto Domani" oggi mi accorgo che molti dei nickname fantasiosi con cui si firmavano molti post,si sono per cosi dire "trasmigrati" con nome e cognome.Mi accorgo che molti sono "racarmutisi" che vivono "fora paisi" come me e che il loro unico scopo è "il bene di Racalmuto"attraverso la sensibilizzzione ed il loro contributo per la risoluzione dei problemi di Racalmuto.
RispondiEliminaBene è già un passo avanti verso la trasparenza ed un modo per coinvolgere quei tanti racalmutesi che vivono fuori ma allo stesso tempo ne sono legati in maniera viscerale,perchè da lì provengono le proprie radici . Proporrei per una maggiore individuazione di firmare i post anche con il soprannòme .Continuate nella meritoria opera
Lillo Mendola, inteso "pignatello" Bari
La "gestione culturale non partecipata" a Racalmuto nata con Sciascia, anche se non consapevolmente voluta dallo stesso, oggi acquisisce caratteristiche e sfumature preoccupanti, essendo la cultura rimasta l'ultima attività produttiva proponibile per il futuro di Racalmuto. Il problema sta nel concetto di fondo del "gestire la cultura", che implica necessariamente l'individuazione di operatori del settore più o meno competenti che dovrebbero svolgere questa mansione nel migliore dei modi e (solo in linea teorica) per il bene di una comunità, che ha sempre mantenuto le dovute distante da ogni iniziativa culturale svoltasi nei decenni a Racalmuto. Tutto ciò non è avvenuto, perché la cittadinanza non poteva capire cosa si stesse facendo dietro le mura della fondazione Sciascia o fra le stanze del Circolo Unione; tutto ciò non è avvenuto perché la cittadinanza si era resa conto che Sciascia, culturalmente parlando, doveva essere per Racalmuto un buon punto di partenza e non un "folkloristico punto di arrivo"; tutto ciò è avvenuto esclusivamente per un'atavica ritrosia da parte della cittadinanza nei confronti dei discendenti di coloro i quali fondarono le loro ricchezze sul sudore dei loro antenati, e che da generazioni ormai non vivono Racalmuto pur ritenendosi senza ombra di ipocrisia racalmutesi. Qualcuno potrebbe però giustamente dire che le mie sono solo elucubrazioni mentali gratuite, e che la questione è molto più semplicemente spiegata da Fedro ne “La volpe e l’uva”: forse non avrebbe torto! A tal riguardo comunque Sergio Scimè ha individuato bene il problema di fondo quando dice che “preferisce dialogare con la gente del suo paese"...... ma questa è tutta un'altra storia.
RispondiEliminaChi ha amministrato il paese non ha diritto di parola perché sono tutti respomsabili.
RispondiEliminaCeeerto! Allo stesso modo, ragionando per assurdo, poiché in Sicilia c'è la mafia, tutti i siciliani sono mafiosi, compresi quelli che di mafia sono morti, pertanto tutti i siciliani non avrebbero diritto alla parola, compreso l'Anonimo e i discendenti, secondo il suo stesso ragionamento. Invece, chi mafioso non è, non è stato e la mafia ha combattuto, ha diritto alla parola più degli altri.
EliminaMischiando e bollando tutti allo stesso modo, indiscriminatamente, mafiosi e antimafiosi, chi male amministra e chi amministra bene, chi dà disinteressati suggerimenti per la valorizzazione dei contenitori culturali e chi mira subdolamente ad accaparrarseli, chi butta le cicche a terra e chi ne ha orrore a farlo, si fa un favore ai mafiosi, a chi amministra male, a chi mira ad accaparrarsi subdolamente di questo o quel contenitore culturale e a chi butta le cicche per terra, sentendosi pubblicamente giustificati visto che ", tanto, siamo tutti gli stessi" e nessuno ha diritto alla parola.
Non è così se uno riesce a supportare le affermazioni di principio con i fatti, tanti fatti, piccoli o grandi che siano.
Altrimenti, non avrebbe diritto alla parola neanche quell'amministratore della storia di Racalmuto che, se per realizzare meritorie opere pubbliche i soldi pubblici non erano bastevoli, provvedeva di tasca propria. Confondendo i tirchi con i generosi, ci guadagno i tirchi, "tanto, sono tutti gli stessi". E la gratitudine dove va a finire?
(Non Anonimo)
Prima la catrsi, poi la metempsicosi. Adesso assistiamo alla metamorfosi del blogger Scimè che un tempo era contro commissari, poi pro, un tempo a favore della proloco e contro malgradotutto, poi contro proloco e promalgradotutto. Un vero trasformista, accecato forse da facili promesse. Ne vedremo ancora delle belle
RispondiEliminaDalle critiche agli applausi a spellamani. Noi siamo così. Quando tutto dovrebbe passare dalla dignità e dal rispetto di noi stessi che non dovremmo acconsentire alle prese in giro di chicchessia
RispondiEliminaIn questo post di racalmutese fiero, c'è tutto il concentrato della storia. Racalmutesi, siete in tempo per ravvedervi ed evitare altri monopoli
RispondiEliminaGli applausi più sinceri non a chi lancia proclami più o meno credibili, ma a Racalmutese Fiero, per la coerenza e l'onesta
RispondiEliminaApprofittarsi di un paese disastrato equivale a rubare il pane ad un bambino affamato. Ci sono altri pascoli. Peccato non poter osservare che tutti, proprio tutti, si adoperino per il paese natìo. Senza secondi fini, per spirito di amore e solidarietà e per rispetto ai loro antenati che hanno vissuto in questi luoghi.
RispondiEliminaSi perde un'occasione, quella di poter fare, per una volta disinteressatamente e provare quella grande soddisfazione che tacita le coscienze.
Complimenti a Salvatore Alfano
Senza offesa per il Signor Alfano Salvatore.Non capisco tutti questi COMPLIMENTI,Aspettavate che il Signor Alfano con la sua intelligenza,e la sua Tenace, A dimostrato in quale situazione VIVE IL POPOLO RACALMUTESE,Ma non Capisco ma tutti voi dove VIVETE,forse per caso non avete OCCHI per vedere,ORECCHI per sentire,e BOCCA per PARLARE.Ho avete bisogno della "TAVOLA APPARECCHIATA"qualcuno li ha definiti (spirtuna)Povero Paese.....
RispondiEliminaA.M.
All'amico Piero Carbone che arricchisce questo blog con un pregevole contributo di idee e di letteratura, del quale abbiamo seguito l'operato durante la breve permanenza in giunta,stroncata,forse, per troppo fare, porgo sentimenti di stima per il suo operato passato, per quello che continua a fare e per ciò che promuove con il suo sapere, messo a disposizione di tutti compresi i contestatari.
RispondiEliminaIn questi giorni ho seguito con molto interesse il blog. Ho assistito alla visita dei Ministri e alle discussioni alla Fondazione. Si è parlato anche di Teatro. Mi rendo conto che l'apertura dello stesso era necessaria; la struttura non andava abbandonata al degrado. A proposito del "Paese del silenzio", articolo di Roberto Salvo, Nessuno ha visto, sentito e parlato della presenza dell'onorevole Angelino Alfano. Era presente, anche se è andato via in anticipo. Mi domando: chi lo ha invitato e cosa è venuto a fare a Racalmuto? Forse è stato invitato da qualche esponente politico locale per tastare il terreno in vista delle prossime elezioni regionali? E magari, il politico locale ha ricevuto promesse future? Intanto noi poveri racalmutesi abbiamo visto il duplicarsi delle tasse comunali. E' la politica lo strumento che con promesse di rinnovamenti serve a...non cambiare nulla e a strumentalizzare tutto e tutti.
RispondiEliminaAngelino
Caro sig. Vincenzo M. lei sarà racalmutese come noi, sotto il pino. Mi dica: secondo lei aver fatto politica è un fatto che ti mette fuori l'ombra del pino? O forse lei vorrebbe che la politica, in questo paese la deve fare solamente chi politica non fa! Dica piuttosto le cose che, secondo lei non vanno e si firmi con nome e cognome in modo da poter discutere,magari sotto il pino.Assapori il senso di libertà che spinge una persona ad usare la propria firma per esteso.
RispondiEliminaCaro Totò, ti volevo chiedere ma se l'articolo che hai scritto, che in parte condivido, lo avesse scritto un altro lo avresti pubblicato?
RispondiEliminaProbabilmente, per giustificarne la censura, avresti detto che non pubblichi documenti che parlano e danno giudizi su persone facendo nome e cognome.
Ho altre cose da dirti ma in questo momento mi manca il tempo.
Ciao a presto Peppe Guagliano.
P.S.
A proposito perchè non hai pubblicato la lettera aperta che la Pro Loco ha mandato ai sig. Ministri?
E' sempre per lo stesso motivo della volta precedente?
Caro Peppe,
Eliminacerto che avrei pubblicato l'articolo anche se lo avesse scritto un altro, perchè non offende personalmente nessuno ma mostra disaccordo per l'operato di qualcuno. Questa, ripeto per l'ennesima volta, è la filosofia di questo blog. Puoi scorrere tutti i post pubblicati da marzo ad ora, non troverai una sola offesa nei confronti di alcuno. Fare nome e cognome, non significa sminuire le persone. L'eventuale considerazione, stima e altro, può andare oltre il disaccordo.Mi dispiace leggere sempre, nelle parole che scrivi, il "processo all'intenzione" e constatare tuoi giudizi gratuiti.
Non ho pubblicato la lettera aperta della Pro Loco perchè aveva già provveduto il comune amico Sergio Scimè sul suo blog e perchè non condivido che si portino avanti battaglie o proposte da solisti, non coinvolgendo gli interessi della comunità in toto.
Con affetto Totò, Salvatore Alfano o Racalmutese Fiero
Il Foglio di Ferrara si occupa del Sindaco prossimo venturo
RispondiEliminahttp://www.malgradotuttoweb.it/prima-pagina/22-notizie-mt/386-buttafuoco-per-racalmuto-un-sindaco-felice.html
(segnalato da Pietro Ancona)
Abbiamo strettissime, brutte, scomode frequentazioni con la " diminaglia"....
EliminaCi ha anche rivelato chi si prendera' cura, al Teatro, del tenore Puma.
A tutti capita di avere dubbi.
RispondiEliminaA tutti capita di interrogarsi su qualcosa o su qualcuno.
(Vucca ca non parla e ca nun na dumanna si chiama cucuzza)
Per non fare la figura della "cucuzza" voglio chiedere qualcosa al mio caro amico Totò.
Non ti sembra che per i Racalmutesi (anche per quelli più o meno fieri) la vera offesa è quella di essere contraddetti?
Piace molto rimarcare il disaccordo con l'operato degli altri; piace molto meno quando eguale disaccordo viene manifestato sul nostro operato anche se fatto in modo soft e garbato.
Un serio problema di maturità culturale, che neanche la lontananza dal nostro paese riesce a lenire.
Addurre come motivazione per la mancata pubblicazione dell'ultimo documento della Pro Loco e di precedenti altri, la non primo genitura mi sembra veramente pretestuoso e poco professionale.
L'altra motivazione, che riguarda le battaglie e le proposte solitarie, la ritengo fortemente offensiva perchè dimostra superficialità, e mancanza di rispetto.
Esprimersi con basso profilo in nessun caso alleggerisce la portata del giudizio, a meno che non ci si rende conto del significato di ciò che si afferma.
Per la verità non è la prima volta che succede; sempre per quel principio che il Racalmutese ama contraddire ma non essere contraddetto.
Caro Totò critichi Cavallaro quando dimentica a citare il Tuo Blog nell'intervento davanti al Ministro e poi tu fai lo stesso nelle tue note nei confronti di altri che hanno fatto e fanno battaglie da anni pagando altissimi prezzi personali per i diritti di tutti.
Totò, prova a fare un pò mente locale su quanto ti ho detto.
A tutti può capitare di sbagliare, l'importante è non innamorarsi troppo delle proprie idee.
Sempre con affetto Peppe Guagliano. ( solitario, ma buona compagnia )
Peppe, ma a te, cosa brucia? che non ti ho citato insieme a teatro, fondazione e comune? O che non riesci più a portare avanti le tue battaglie? O ancora, che comprendi, benissimo direi, che la TUA Pro Loco potrebbe essere non esente? A me non brucia che Cavallaro o altri non nominano il blog. Io faccio un altro mestiere, non faccio il giornalista e non lo sono e non sarei capace di farlo e non traggo benefici da quello che scrivo e che sento, trascinato dal cuore. Che la mia maturità culturale non incontri la tua, mi dispiace. Probabilmente la tua è intrisa di politica passata e, quindi, lontana mille miglia dalla mia. Che tu creda o meno alle motivazioni addotte dal sottoscritto, circa la non pubblicazione dei tuoi articoli, mi dispiace ma riuscirò a dormire anche stanotte. Reputo che tutte le proposte che, in maniera isolata o in compagnia di un solo amico, hai portato ai commissari, andavano prima condivise con tanti altri in paese. Non sono innamorato delle mie idee. Penso, da persona discretamente intelligente che, cambiare parere, sia sintomo di grande apertura mentale. Sarò pronto a ricredermi, quindi, se di mostreranno al paese di operare per il bene di tutti e se, finalmente Racalmuto, potrà iniziare a vivere la sua primavera preludio di un'estate e mai di un autunno.Mi reputo una persona libera e coerente e, come tale, mi batto per quello in cui credo. In ultimo, ti ricordo che non risiedo a Racalmuto, non risiedo in Sicilia e quindi non ho mire di nessun tipo ne motivi per schierarmi con l'uno o con l'altro. Ti auguro che la tua maturità culturale ti porti a considerare comportamenti meno polemici e che tu possa limitare i tuoi giudizi a priori, non confortati, tra l'altro da fatti.Ricambio lo stesso affetto,
RispondiEliminaSalvatore Alfano