domenica 22 luglio 2012

GALEOTTO FU QUEL PINO

Torno per pochissimi giorni a Racalmuto. Il tempo di sbrigare un po' di faccende ma non puo' mancare l'incontro con gli amici. La cerchia si infoltisce. Veniamo invitati sotto il pino allo Zaccanello per un aperitivo: pomodorini, acculazzati e fette di pane casereccio con marmellate della signora Maria, niente di più buono.  L'atmosfera è piacevolmente familiare. Si discute del più e del meno, ma l'argomento principale resta sempre Racalmuto e il futuro che l'Amministrazione comunale e tutti gli uomini di buona volontà vorranno riservargli.  Sarà l'aria dello Zaccanello, saranno gli effluvi del pino ma assistiamo alla metamorfosi  di  un uomo mite che si trasforma in "rivoluzionario";  non riusciamo più a frenare gli accesi entusiasmi di Piero.  A rincarare la dose, ci si mette anche Roberto che....lancia il sasso e nasconde la mano. Giovanni (per ora lo chiamo così), riflessivo e sorridente, è l'ultimo arrivato, concentrato a capire chi sono questi individui a volte un po' strani. Carmelo, con la sua aria sorniona, esprime in maniera lapidaria  i suoi pareri ora su un personaggio, ora su un fatto. Ignazio, con sottile ironia, riesce a carpire i più profondi pensieri di tutti i presenti. Siamo semplicemente degli amici che hanno a cuore il proprio paese, Racalmuto!

Racalmutese Fiero
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8 commenti:

  1. “Miegliu n’amicu a la chiazza ca centu onzi ni la cascia!”, se poi gli amici sono anche simpatici e divertenti, i discorsi interessanti e piacevoli, il tempo trascorso insieme vola e qualcuno rischia anche il divorzio per abbandono coniugale.
    Nelle anguste cantine Genovesi, deposito per il carbone, alcuni giovanotti sognavano l’Italia. Sotto un pino di “mangiuomini”, un pugno di amici, sognano che il loro paese possa un giorno essere migliore.
    In merito alla metamorfosi e la nascita del novello “Che”, ricordo a tutti che anche Achille partecipò alla guerra di Troia con riluttanza e ad un certo punto non voleva più combattere, poi Ettore uccise Patroclo e….. si scatenò l’inferno.

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  2. Gli articoli di Racalmutese Fiero danno sempre un'emozione. Bravo.

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  3. E' vero, a me piace lanciare sassi, se potessi lancerei anche macigni, ma nascondere la mano è un modo che non mi appartiene.

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    1. Tira il sasso e nasconde la mano, da intendere: "Pari ca nun ci curpa".
      Vietato essere permalosi.
      Un abbraccio

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  4. Carmelo, per ora, vive in mezzo al trambusto; nel corso Garibaldi si lavora alacremente per rifare le strisce pedonali. Si mettono cartelli di divieto e si otturano i raccoglitori di acqua piovana.
    Tutto il percoso deve essere sistemato: e se per una volta, una soltanto, faceste venire un Ministro a fare il giro di tutto il paese, contrade comprese?

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  5. Posso, a questo punto, comprare uno zanichelli nuovo o devo camminare a piedi? Questa domanda la pongo ad Ignazio perchè mi saprà dare la risposta.

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  6. Sarebbe uno zig-zag tra scaffe capienti e muri di cinta "scuffati".

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  7. Sai mio figlio è stato promosso con il massimo dei voti e gli comprerò un zanichelli nuovo. E tu che gli compri?
    Mio figlio non vuole studiare ed è stato promosso con il minimo dei voti e secondo te gli dovrei comprare lo Zanichelli? A la pedi avi camminari.
    Ci sono diversi approcci allo zanichelli.
    Comunque cammiare fà bene e lo Zanichelli mi ricorda i compiti in classe di Italiano, quando tutti nascondevamo i temi dentro il vocabolario per poter copiare. Forse è meglio tralasciare lo zanichelli e farsi una salutare camminata a piedi perchè "In moto vita". Non credi?
    All'amico Carmelo per lo spiccato senso dell'umor che contraddistingue le persone di spiccata intelligenza.
    Ignazio
    Ignazio

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