martedì 17 luglio 2012

DIMINÀGLIA, DIMINÀGLIA


     Quando eravamo piccoli, in campagna, d’estate, davamo la caccia alla “Diminàglia”. Presala, la deponevamo nel cavo della mano, e, stuzzicandola con l’indice, le domandavamo dove si trovasse il Nord.
      Il povero insetto si dimenava per liberarsi, ma noi, improvvisati sciamani, imperterriti e fiduciosi, continuavamo a porre le nostre domande: dove facesse l’uovo la gallina, chi fosse il più sciocco del paese, se dovesse piovere all’indomani.
      A mezzo tra gli àuguri latini, che divinavano il futuro interpretando il volo degli uccelli, e gli arùspici greci, che il futuro leggevano nelle viscere degli animali squartati, noi, da esperti seviziatori, sapevamo indovinare la risposta interpretando i disperati “gesti” della Diminàglia.
     La Diminàglia o Mantide religiosa, un comunissimo insetto dal collo di giraffa, con due piccoli occhietti fissi in una testina triangolare, mobilissima, era la Sibilla che, dimenandosi, dava risposta a tutto, ai nostri dubbi di ragazzi.
     Ora non ci credo più alla Diminaglia, interpellata dai ragazzi di altri paesi come Nniminàglia o Miniminàglia: ben altre domande avrei da rivolgerle ed essa non risponderebbe. Ma come si fa a sopprimere il bisogno di fare domande?
      Come si fa a non immaginare domande sulla vita, sulla morte, sull’odio, sulla violenza, sull’ingiustizia, sul cielo, sulla terra, sulla nostra terra? E, planando dalle generalissime questioni,  con il passare del tempo, quasi quasi si vorrebbe chiedere alla Diminaglia di dipanare i grovigli delle coscienze e degli interessi che ci stanno dietro inconfessate mire, ipocriti comportamenti, responsabilità inderogabili. Nella speranza che gli scatti nervosi della Mantide, senza farsi deviare dai lustrini del potere e del successo, senza mettere in conto calcolati silenzi per tornaconti futuri, saltando l’ostacolo di decoratissimi e impenetrabili paraventi,  individuino il marcio e aiutino a togliere di mezzo erbacce e cianfrusaglie metaforiche; nella speranza forse esagerata che i “religiosi” gesti dell’elegante insetto rendano possibile la prosecuzione di un cammino virtuoso che conduca in un paese migliore dove, anche se non scorrerà latte e miele, si potrà cogliere un solidale senso del vivere di persone sincere. 
      La Diminaglia non sa, non ha risposte da dare; ma io non so rinunciare ai miei dubbi, anche se potrei costringermi a non fare domande.
      La poesia è la Diminaglia che cerco e a cui chiedo com’era in Sicilia il passato, come sarà il futuro, perché i mali del presente.
      L’evocata immagine della Diminaglia sarà bella forse, ma è la poesia che viene il dubbio sia inattuale. Mientras haya esperanzas y recuerdos, habrá poesía! dice un poeta spagnolo. “Finché vi saranno ricordi e speranze, vi sarà poesia!”. E chi potrà sradicare dal cuore dell’uomo le speranze e i ricordi? Esperanzas y recuerdos.
       Ci ripenso, invoco la Diminaglia, e chiedo:

-         Diminaglia, Diminaglia,  cu ci fita nni la paglia?
-         La gaddriiina!
-         Diminaglia, Diminaglia, nni la staddra cu cci rraglia?
-         Lu sceeeccu!
-         Diminaglia, Diminaglia, cu è ca ntrezza e ma’ ca sbaglia?
-         Li baaabbi!
-         Diminaglia, Diminaglia, cu si cogli li stuppaglia?
-         Li picciliiiddri!
-         Diminaglia, Diminaglia, u maritu a cu si piglia?
-         A la muglieri!
-         Diminaglia, Diminaglia, ccà s’arridi o si sbadaglia?
-         Boooh!

Brava fusti, Diminaglia,
nun sgarrasti mai na vota:
si cchjù saggia di ma nannu,
e giacchì m’arrispunnisti
senza dubbi e senza sbagli,
pi stasira mi vastà,
iu ti pozzu libbirari.
Si quarcunu già t’aspetta,
nun lu fari cchjù aspittari.
Via! Vatinni ppi lu munnu.
E portami na bona nova!

Mantide, Mantide, / chi fa l’uovo nella paglia? / La gallina! // Mantide, Mantide, nella stalla chi è che raglia? / L’asino. // Mantide, Mantide, chi è che sempre ci azzecca  e mai sbaglia? // Gli scemi! //  Mantide, Mantide, chi racimola i tappi (nelle feste)? // I bambini! //Mantide, Mantide, il marito con chi si sposa? / Con la moglie! // Mantide, Mantide, qui si ride o si sbadiglia? / Boooh! // Brava sei stata, Mantide religiosa, / non hai sbagliato neanche una volta: / sei più saggia di mio nonno, / e giacché hai risposto / senza dubbi e senza errori, / per questa sera sono soddisfatto, / ti posso liberare. / Se qualcuno già ti aspetta, non lo fare più aspettare. / Via! Vai per il mondo. / E portami buone nuove.

                                                                                           
                                                                                                                                    Piero Carbone
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12 commenti:

  1. Bellissima; a volte mia figlia mi chiede il senso di alcune cose che facevo da ragazzo e le rispondo semplicemente: Nessuno!
    Carmelo

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  2. Le rispondi così "picchì t'annoia", non perchè non lo sai

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  3. La mantide, lasciata libera, scapperebbe dal paese

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  4. Vediamo di chiedere alla diminaglia chi vuole approfittarsi di Racalmuto e stiamo a guardare verso chi si dirige

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  5. Indovinava sul serio
    Donatella

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  6. Diminaglia, diminaglia,

    Quante cene han procurato

    I soldini del teatro?

    Diminaglia, diminaglia

    Or la festa è già passata,

    ogni cosa è già scordata,

    ci vogliam ripresentare

    ributtarci come cani

    su quegli ossi da spolpare.

    Ma la carne non ci basta

    Ci conviene allor mirare

    Allo scranno comunale.

    (In…diminaglia veritas)

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  7. Tina Ferlisi - Grazie Piero! Avevo dimenticato la Diminaglia ! Grazie per le attente riflessioni che fai e ci fai fare!

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  8. Anche io mi chiedo com’era in Sicilia il passato, come sarà il futuro, perché i mali del presente.

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  9. Sal Marchese
    interessante. grazie.

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  10. Domande nell'imminenza della reiterata inaugurazione del Teatro comunale Regina Margherita di Racalmuto (teatro civico e non fondazione):

    Ma i tanti e qualificati giornalisti racalmutesi d.o.p. o semplicemente originari, residenti o gravitanti, non hanno il dovere di fare chiarezza sulla gestione e sullo stato effettivo dei nostri beni culturali, invece di servirsene per fare il loro "pezzo" da esibire o addirittura per accaparrarsene o peggio ancora fare passerella, invece di stare dalla parte dei fruitori cioè del popolo racalmutese?

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  11. Brigida Bellomo: Chissà se la cara Diminàglia sarebbe in grado di rispondere??!!!

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  12. Carmelo Rizzo: Ho letto con un sorriso e con riflessione questa tua bellissima pagina.....

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