Racalmuto rischia di essere ribattezzato il paese delle feste. Festa della
Madonna del Monte, del Carmelo, Carnevale, Giovedì delle comari; non di antica
istituzione quest’ultimo, ma di fondamentale importanza, tanto da richiedere la
sospensione delle attività scolastiche il giorno in cui ricade. Queste sembrano
essere le cose su cui non si può transigere di certo. E se per puro caso i festeggiamenti rischiano di subire dei tagli
o adattamenti alle situazioni economiche
attuali che il paese vive, non si sente proprio ragione: i soldi vanno trovati a tutti i costi. E non
importa se questo denaro viene sottratto a cose più impellenti, di pubblica
utilità. Le feste sono feste!
Un mio caro amico, racalmutese DOC, un giorno ebbe a dirmi che i popoli
hanno necessità di tre concetti
fondamentali: Farina – Feste – Furca. Le famose tre F, insomma. Intendendo con
questo che alla popolazione i governanti
non dovrebbero far mancare il benessere, successivamente dar loro momenti di
svago, occasioni di aggregazione, ma applicare anche, ove e quando necessario,
il rigore. Poi, secondo sempre alcuni, le feste andrebbero anche onorate con la
chiusura delle scuole, per…santificarle meglio. E se così non si fa, sono pronti pure a protestare.
Racalmuto è veramente un paese straordinario; da una parte un Comune che
versa in gravissime condizioni finanziarie, con un debito che ha
lasciato di stucco quanti, sembra, ne sono venuti a conoscenza nelle ultime ore
– come se le notizie che trapelavano dal palazzo fossero inventate o esagerate.
Un Ente che rischia di non poter quasi accollarsi la quota del 10% degli
stipendi per i contrattisti che vedrebbero compromesso, in futuro, il rinnovo del loro contratto di lavoro. Dall’altra, nel pieno della coerenza e
correttezza, schierandosi dalla parte del popolo e non dei “Potenti”, alcune
frange di racalmutesi, che si battono per la realizzazione di tutti i
festeggiamenti con i sacri crismi.
Io credo si sia persa un po’ la strada verso quella ragione che alberga in
tutti gli abitanti di questo paese. E continuo a fare l’esempio del buon padre
di famiglia che, in ristrettezze economiche, pur di provvedere alle necessità
della propria prole, senza alcun ripensamento, risoluto, taglia ciò che non è
necessario pur di poter portare pane ai propri figli. Ben vengano quindi le iniziative che ho letto sul web, ad opera di
alcuni ragazzi, che avanzano proposte del “fai da te” – finalmente i giovani
che si adoperano! - disposti ad autofinanziarsi se proprio non si vuole
rinunciare al carnevale. Avremo tempo per le feste. Per ora sarebbe forse
il caso di pensare alle…Farine.
Racalmutese Fiero
Ho l’impressione che Racalmuto, ormai, sia un paese straordinario solo per via dei Commissari Straordinari.
RispondiEliminaAnche la ragione sembra aver preferito altri lidi. Che resta? Se i Commissari si trovano qui non è certo in seguito ad un colpo di Stato da loro perpetrato ai danni della comunità racalmutese che si deve quindi ribellare per riscattarsi. Questi sono arrivati per svolgere il proprio lavoro per cui sono stati incaricati in seguito al verificarsi di fatti precisi. Che ci piaccia o non ci piaccia questa è la realtà e chi non la riconosce agisce in malafede.