Si
discute spesso quali sono stati gli anni migliori, i periodi che ricordiamo con
maggiore nostalgia perchè caratterizzati da eventi indimenticabili. Sentiamo
parlare, soprattutto, degli anni ’60 che, a detta di chi li ha vissuti, rappresenterebbero
la vera rivoluzione generazionale. L’inizio di quegli anni li ho vissuti da bambino, la fine da
adolescente. Quindi la mia testimonianza potrebbe non
corrispondere alla realtà. Posso solo dire che ricordo un periodo
sereno, fatto di semplicità. Ma forse è così per tutti i ricordi del passato.
Gli
anni che ho vissuto appieno, invece, sono stati gli anni ’70. Un decennio che
definirei storico per tanti motivi. Ci eravamo lasciati alle spalle il ’68, con
tutto quello che comportò. La società stava cambiando, cominciavano ad
affacciarsi sulle scene politiche e sociali i movimenti giovanili che spinsero
lo Stato ad attuare grandi riforme. Gli anni ’70 furono anni di libertà, di
creatività e trasgressione. Furono gli anni caratterizzati dalla voglia di
progresso, degli Hippie. I jeans a zampa e i tessuti a fiori erano la moda
all’ultimo grido. Nacquero le prime radio private, si trasmetteva da postazioni
improvvisate, spesso da scantinati, impostando la voce e imitando i presentatori
radiofonici di successo.
Quel periodo vide la nascita di un’attività musicale
la più intensa e creativa degli ultimi tempi. Tanti gli artisti, da Bruce
Springsteen, a Lucio Battisti, Bob Marley, Renato Zero, i Bee Gees, Elton John,
tanto per citarne alcuni. La moda italiana cominciava ad affacciarsi sul
palcoscenico internazionale con le più grandi firme, conquistando le più
affascinanti ed eleganti donne del mondo. Quegli anni videro il raggiungimento
di traguardi che rappresentarono un vero
cambiamento della società civile. La maggiore età fu fissata a 18 anni,
l’inglese, in sostituzione del francese, diventò la seconda lingua a scuola.
Venne introdotto il divorzio e fu abolito il delitto d’onore, retaggio di una
cultura maschilista fuori dal tempo e da
ogni logica. In quegli anni nacquero i movimenti femministi che sanciranno, in
seguito, pari diritti tra gli
appartenenti ai due sessi. Una donna, Nilde Jotti, viene eletta Presidente
della Camera dei Deputati. E cosa dire infine del cinema italiano? In quegli
anni toccò il massimo della produttività con registi come Vittorio De Sica,
Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Mario Monicelli.
Gli anni ’70 li ricordo
con grande emozione. Dieci anni che sono volati e che hanno espresso i più grandi cambiamenti. A
proposito, in quegli anni l’autostop era il modo più in voga per girare il
mondo.
Racalmutese Fiero
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