martedì 12 febbraio 2013

PAROLE PAROLE PAROLE


I tempi cambiano e cambiano pure le parole per descriverli. La lingua parlata è in perenne evoluzione, cambia continuamente, si adegua ai modi di vivere, pensare, agire degli uomini, diventa specchio della società che la utilizza.  Conoscerne l’evoluzione ci permette di capire i cambiamenti di una società, la sua cultura ed infine il suo pensiero. Il: ” siamo quello che mangiamo”  riferito  all’alimentazione, linguisticamente si potrebbe tradurre con :“siamo come parliamo”.

Con il passare del tempo, molte parole diventano fuori  moda, come i vestiti invecchiano, si logorano. Ne nascono di nuove. Altre, non sono più adatte a rappresentare quel tempo e scompaiono  per riapparire magari dopo anni con un nuovo significato. Alcune cambiano così radicalmente da assumere  il significato opposto. Tante le prendiamo in “prestito” da altre lingue. Nascono neologismi. Un continuo divenire di cambiamenti, modifiche, nascite e morti.

Volendo seguire l’evoluzione di una di queste parole, tra tutte, quella che mi colpisce e incuriosisce per la sua  “mutazione genetica” è  la parola: POLITICA.  La sua prima definizione risale al IV sec. A. C. ad opera di Aristotele: ”amministrazione  della polis per il bene di tutti”.

In un passato, anche recente, è stata usata per descrivere le azioni di grandi uomini che hanno lottato, sognato mondi liberi, possibili e attuabili con la forza delle idee e dell’entusiasmo. Uomini che hanno guardato al bene di tutti. Oggi, del suo originario significato rimane poco. Il sentirla, evoca  piuttosto sospetto, disagio, irritazione. La politica è fatta di uomini e dagli uomini. Facendo un’analisi esiste una forma dualista della politica, la buona e la cattiva, a seconda degli uomini che la fanno e degli intenti che perseguono. Semplicistico come ragionamento ma efficace in quanto a chiarezza.

Oggi, a quanto si vede, è diventata “cattiva” politica. Noiosa, volgare, farraginosa, zotica, pornografica, ignorante, presuntuosa, arrogante , mistificatrice. Si potrebbe continuare con gli aggettivi perché molti altri ancora si adatterebbero a descriverla. Ma perché avvilirsi ancor di più?

La politica non convince  più, non affascina, non fa  più sognare. Non se ne sente neanche  più il bisogno per come  si è organizzata in questo momento. E’ diventata di parte. In nome dell’appartenenza politica si può offendere, denigrare, distruggere l’avversario.  Quello che NON  mi piace è  proprio questo: che  la gente si senta autorizzata ad insultare il prossimo  in nome di un appartenenza a questo o a quel partito politico. L’insulto, l’offesa, la volgarità dell’atto, sminuiscono e rendono piccolo colui o colei che adotta un tale sistema. Svilisce quello che rappresenta. In televisione assistiamo a risse di qualsiasi genere. La tivù spazzatura imperversa e fa audience. La gente metabolizza e, senza accorgersene, comincia a comportarsi  allo stesso modo. Lo vedo soprattutto tra le ragazze che invece di scambiarsi opinioni si scambiano insulti, ognuna per farsi ragione. Nell’uomo è insito quell’istinto primordiale di prevaricazione e sopraffazione nei confronti dell’altro che ai tempi aveva un perché, una logica legata alla  sopravvivenza. La politica serviva a questo: mediare senza ricorrere alla violenza, alla sopraffazione. Invece, ha finito con il rappresentare proprio questo. Si è perfettamente adeguata a questo malcostume. C’è quindi, adesso, un vuoto evidente. Una parola che manca.  Quella che riprenda  il significato originario  del termine politica .Bisognerà far nascere  questa parola,  questa politica. Ma anche questi uomini. Sarà l’imperativo categorico a cui attenersi. Aspettiamo fiduciosi che arrivi questo tempo. Che venga alla luce questa nuova parola.

                                                                                                                   Brigida Bellomo


Stampa il post

1 commento:

  1. Credo che la parola “POLITICA”, sia come un contenitore vuoto. Sono convinto che per riempire questo contenitore e quindi fare in modo che il tutto assuma un significato importante e soprattutto nobile, occorre aggiungere la parola “IDEOLOGIA”. Solo in questo modo la politica acquista dignità e suscita PASSIONE. Oggi purtroppo, ovunque rivolgiamo lo sguardo vediamo solo POLITICANTI, e la gente si sente smarrita, senza una luce da seguire e cade nella rassegnazione sprofondando nella totale apatia.

    RispondiElimina