Elezioni politiche 2013. La macchina
è in moto ormai da tempo e gli “strilloni” sono già in azione. E non c’è da
meravigliarsi se i nomi che girano, sostanzialmente, sono sempre quelli o se ne
aggiungono alcuni nuovi dalle capacità inconsistenti. Si prospetta un confronto
elettorale incerto e delicato. Incerto perché la gente è disorientata da tante
chiacchiere che, fino ad ora, sono rimaste tali e alle quali non sono seguiti
fatti significativi. Delicato perché è in gioco il futuro e la credibilità dell’Italia.
Una bilancia il cui ago propende ora a sinistra, poi a destra, passando dal
centro. E’ una disputa all’ultimo sangue fatta da tante parole, tanti proclami
ma, soprattutto, mille promesse. Sulla base della coerenza che stride con un
pregresso debito accumulato dalla nazione, da saldare, c’è chi azzarda promesse
di restituzioni di imposte e sgravi fiscali. Tutti snocciolano, marginalmente,
caratteristiche di un programma elettorale che sulle bocche di chi le elenca
appaiono sempre migliori di quelle degli altri. Qualcuno, poi, rimane
impigliato nella rete degli scandali dell’ultima ora, costruiti magari ad arte
per evitare sbalorditive e fastidiose impennate.
Insomma, le trame, le invettive, gli scontri , le supposizioni, rimangono
sempre, anche in queste elezioni le mode mai passate e rappresentano secondo i
candidati, l’unico modo per accaparrare voti. La campagna elettorale viene
condotta a scapito degli avversari. I programmi politici rimangono un tema quasi
di second’ordine, dimenticando che dovrebbero rappresentare l’unico motivo per
far preferire l’uno piuttosto che l’altro
candidato e che sarebbero garanzia di una scrupolosa pianificazione del futuro.
E questa è solo una parte di quello
che conosciamo, di quello che salta fuori dalle cronache trasmesse o dalle
conferenze che ascoltiamo quotidianamente. Noi elettori, gente comune, andremo
ad esprimere il nostro voto con coscienza e senso civico. Comunque vada, a una
promessa si da sempre credito. Un’illusione, specialmente in un periodo di
forte crisi, val sempre la pena seguirla. Tranne poi, a conclusione della
tornata elettorale, venire nuovamente disillusi da chi aveva promesso tanto
prima di mettere piede nelle stanze del potere. Sì, non c’è proprio nulla di
nuovo sotto il sole.
Racalmutese Fiero
Se avessero modificato la legge elettorale il deserto che vedi sarebbe stato meno deserto.
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