Il primo a parlare dell'esistenza di un
cervello nella pancia è stato l'esperto di anatomia e biologia cellulare
della Columbia University, Dr. Michael
D. Gershon, nel 1998, anno in cui ha pubblicato il suo libro: “Il secondo
cervello”.
“Sappiamo che, per quanto il concetto possa apparire inadeguato, il sistema
gastroenterico è dotato di un cervello. Lo sgradevole intestino, è più
intellettuale del cuore e potrebbe avere una capacità “emozionale” superiore.
E' il solo organo a contenere un sistema nervoso intrinseco, in grado di
mediare i riflessi in completa assenza di input dal cervello o dal midollo
spinale” afferma Gershon.
Le trentennali ricerche di Gershon, hanno portato il mondo accademico a
conoscenza dell'esistenza di una connessione strettissima tra intestino e
cervello poiché, nell’intestino, si trova una rete nervosa molto complessa
composta da oltre cento milioni di neuroni (sistema nervoso enterico) che
gestiscono le attività intestinali e che si collegano al cervello tramite il
sistema nervoso vegetativo. Inoltre, l'intestino
produce il 95% della serotonina del nostro corpo, neurormone noto per
garantire il buonumore ed il benessere dell'intero organismo.
A confermare e completare le ricerche di Gershon, il team di ricerca
canadese della McMaster University, guidato dal Dr. Stephen Collins, nel 2011, ha pubblicato sulla rivista
scientifica Gastroenterology i risultati di uno studio che dimostra l'influenza
della flora batterica intestinale, più precisamente chiamata microbiota, sul chimismo cerebrale e
sul comportamento. Nell'intestino di ogni persona vivono molte migliaia di
miliardi di batteri che concorrono a svolgere diverse disparate funzioni
essenziali per il mantenimento di uno stato di buona salute e dell'equilibrio
dell'umore.
Neuroni e flora batterica intestinale, dunque, sono direttamente coinvolti
nei meccanismi dell'ansia e della depressione, nei nostri comportamenti e
nell'umore con cui affrontiamo la vita.
Il nostro secondo cervello
decide i nostri stati d'animo, in base allo stato di salute del microbiota che,
a sua volta, incide sull'attività del sistema nervoso enterico.
Questi studi hanno risvolti molto importanti sia perché spesso le malattie
dell'intestino (come per esempio la sindrome dell'intestino irritabile) sono
legate a stati ansiosi o depressivi, sia perché numerose malattie, finora
ritenute neuropsichiatriche, potrebbero avere la loro genesi proprio
nell'intestino.
Dott.
Vincenzo Matera
Nessun commento:
Posta un commento