mercoledì 6 febbraio 2013

LA RIVALUTAZIONE DEL TERRITORIO


La questione che domina in questi giorni a Racalmuto è piazza Castello. Parcheggio o non parcheggio, sosta lunga o breve, zona pedonale, zona vietata sabato, domenica e festivi? Certo le ristrutturazioni effettuate non hanno reso facile definire e collocare quello spazio che parte dai piedi della Matrice e culmina al Castello Chiaramontano. In realtà anche il Monumento ai caduti ci si è messo di…mezzo; posizionato in maniera decentrata quasi a sottolineare la non idonea collocazione in uno degli spazi più ampi del paese.

Le lamentele, oltre che dai cittadini, di quanti vorrebbero godere quella piazza, partono soprattutto dai commercianti, che lamentano la mancata frequentazione dei loro esercizi, a loro dire, per divieti di sosta e strade escluse al transito degli autoveicoli che obbligano, quanti vogliono recarsi in centro, a lasciare l’auto fuori dalla zona storica. Ieri la riunione in Comune, presieduta  dal dottor Filippo Romano  che ha incontrato gli esercenti di Racalmuto. Alla fine si è arrivati ad una decisione che accomoda Ente e commercianti: sosta vietata il sabato e domenica, permessa negli altri giorni, ma limitata a un’ora, zona pedonale nel periodo estivo.

Più che proposte, vorrei esprimere un mio pensiero. Racalmuto conta  circa 8.500 abitanti, risente di una crisi economica e occupazionale, non è un paese territorialmente esteso, quasi a ridosso dell’abitato insiste un centro commerciale con all’interno negozi di varia tipologia, dal supermercato, all’abbigliamento, oggettistica, cinema, ristorazione, bar. Il paese gode di ampi spazi non sfruttati e lasciati all’abbandono. I racalmutesi amano recarsi in piazza usando la propria auto. Spesso le macchine sostano in doppia fila. Anche per l’acquisto del  pane è usanza sostare di fronte l’esercizio se proprio, proprio non si può entrare dentro con l’auto. Questo succede ovunque, in prossimità dei bar, nelle immediate adiacenze della posta, davanti alle rivendite di tabacchi, nei pressi delle edicole, a ridosso dei negozi di frutta e verdura, generi alimentari, macellerie, supermercati o semplicemente per discutere con un amico che transita a piedi per il corso.

La scarsa frequentazione degli esercizi commerciali, a mio giudizio, non è dovuta al divieto di sostare le auto in prossimità dei negozi. Ma dipende, oltre che dalla crisi economica e dai centri commerciali, da una mentalità acquisita e consolidata negli anni che non considera né l’adeguamento degli esercizi commerciali a nuove esigenze, tendenze e mode generazionali - proposte commerciali nuove, allettanti che invoglino i potenziali acquirenti - né l’idea che si possa sostare altrove e, facendo due passi - che farebbero anche bene alla salute - recarsi in centro per godere di una passeggiata o per l’acquisto di quanto necessario.

Piazza Castello, a mio giudizio, dovrebbe rappresentare il salotto di Racalmuto, abbellita da alberi, panchine e fontane (per carità! che non siano somiglianti a quella che deturpa piazza Crispi). Il corso Garibaldi, dalla piazzetta alla Matrice, almeno nei giorni festivi, dovrebbe essere chiuso al traffico e invogliare così i cittadini a frequentare il centro a piedi. Penso anche agli anziani, che potrebbero passeggiare indisturbati senza gli intralci del traffico. Sappiamo tutti che una sosta oraria rischierebbe di non essere mai per un’ora ma, con opportuni stratagemmi, potrebbe facilmente protrarsi per più tempo. Bisognerebbe sfruttare il piano Barona, lasciato al degrado. Si potrebbero creare appositi spazi per consentire la sosta oraria, magari anche con parchimetro. Gli esercizi commerciali non vengono disertati per un divieto di sosta  ma per il rifiuto di una diversa mentalità.

Racalmutese Fiero
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1 commento:

  1. riprovo.
    Sembra che a Racalmuto della manutenzione del verde non interessi a nessuno. Basta constatare lo stato di abbandono degli alberi, mal potati, non curati, e delle aiuole senza fiori. In viale Hamilton ho scoperto di recente una conca che ospita un giovane tiglio ed un ailantus (sommacco americano). Segnalerò l'anomalia. Ovviamente due alberi di alto fusto non possono coesistere in una unica conca. Come mai nessuno degli addetti ci ha fatto caso?

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