Calano
i consumi delle famiglie italiane, che sempre più scelgono cibi di scarsa
qualità, poco costosi e ipercalorici. Meno latte, formaggi, uova, pesce, carne
e frutta, e più pasta, snack, merendine. I conti, così, saranno forse più in
ordine, ma non la salute, di adulti e soprattutto dei bambini che, mangiando
male, sono più a rischio di obesità, ipertensione, diabete e dislipidemia. E
invece, anche in tempi di crisi è possibile nutrirsi bene spendendo poco: basta
prestare attenzione a dove si acquista, prediligere prodotti di stagione e
alimenti non confezionati e cimentarsi nella cucina casalinga. “Molto spesso,
cibi e bevande di scarso valore nutrizionale vengono offerti pubblicizzandoli
come cibi che danno la felicità, e questo non è vero” commenta la pediatra
Margherita Caroli, consulente dell’Unione europea, temporary advisor
dell’Organizzazione mondiale della sanità, nonché former president dell’European Childhood Obesity Group. L’importante,
aggiunge, è “non farsi suggestionare dal valore emotivo di bevande gassate,
snack e merendine”.
Dottoressa Caroli, ma è così difficile
tenere insieme qualità e prezzo nell’alimentazione dei propri figli?
“Il
problema del costo è importante, ma acquistare un cibo solo perché costa poco
significa rovinarsi la salute e quindi, alla fine, spendere molto di più. Ma
conciliare le esigenze del portafogli con quelle della tavola è possibile,
basta stare attenti a cosa si compra e a dove lo si compra. Ad esempio, il
latte è un alimento importante, che fa bene e costa poco, la carne bianca è un
alimento positivo e costa meno della carne rossa. Le uova si possono mangiare
fino a un massimo di due volte la settimana, quelle fresche costano circa 35
centesimi l’una e son un alimento ricco. Una frittata con le verdure dà fibra,
proteine e grassi nelle giuste proporzioni. Per spendere meno, esiste anche la
possibilità di fare acquisti nei discount, a patto che si leggano con
attenzione le tabelle. In generale, è consigliabile rinunciare alla comodità
dell’alimento confezionato e scegliere un alimento sfuso, ma di qualità
migliore. Nel momento in cui ci si percepisce più poveri di prima, si ha la
necessità biologica di sentirsi sazi perché così ci si sente meno a rischio e,
ovviamente, i genitori pensano prima a saziare i bambini. Tuttavia, si possono
benissimo fare acquisti più oculati anche per quanto riguarda la quantità: ad
esempio, quando si cucinano pasta o riso insieme ai legumi, non c’è bisogno di
un secondo piatto perché il pasto è già sufficientemente ricco. Una porzione
per un bambino di 8 o 9 anni, che è circa 50 grammi di pasta e 50
di legumi, costerà poco più di un euro. Questo è un pasto completo, a cui va
aggiunta solo la frutta”.
Partiamo dalla colazione e dalla
merenda. Spesso, anche per comodità, si danno ai bambini merendine e snack.
Qualche consiglio alternativo?
“I
genitori vengono catturati dall’idea che il bambino sia contento di fare
colazione in quel modo e quindi, nel momento in cui è necessario dire di no su
altri argomenti, tendono ad ‘accontentarlo’ comprandogli gli alimenti che si
suppone gli diano felicità. E invece per i bambini felicità è stare con i
genitori e giocare con loro, non mangiare. Al posto di comprare i biscotti per la
colazione, è possibile farli in casa: l’impegno è minimo e si risparmia molto.
Anche il pane del giorno prima è buonissimo nel latte, così com’è o tostato al
forno finché non assume la consistenza della fetta biscottata. In generale,
nella qualità del cibo che si consuma, molto dipende dalla capacità di cambiare
le proprie abitudini. Se i bambini chiedono qualcosa di dolce, una torta fatta
in casa è più buona di un dolce confezionato e costa almeno un quinto di meno.
Non si dica che non c’è tempo per cucinare, perché una torta con lo yoghurt
richiede non più di mezz’ora inclusa la cottura. Soprattutto, bisogna imparare
a volersi un po’ più bene e capire che ognuno di noi si merita un pasto su
misura. Comprare cibi confezionati è come vestirsi ai grandi magazzini,
cucinare in casa è come vestirsi da Valentino”.
Nella lista della spesa, i primi a
venir tagliati sono la carne e il pesce. Ma meno proteine, fosforo e omega 3
che cosa comportano sulla salute dei bambini?
“Non
è affatto necessario rinunciare alla carne e al pesce. È invece possibile
comprare prodotti meno costosi ma ugualmente nutritivi, come ad esempio il
pesce azzurro. Piatti come le alici in tortiera, il sughetto con le alici o con
lo sgombro, il pesce all’acquapazza con pomodorini, capperi, aglio e prezzemolo
sono sani, deliziosi e costano poco. Per la carne, due volte la settimana è più
che sufficiente: tacchino, pollo e coniglio costano meno e hanno proprietà
nutritive simile a quelle del filetto”.
Si risparmia anche su frutta e verdura,
che invece non dovrebbero mai mancare nella dieta giornaliera dei bambini.
Eppure i prodotti di stagione non sono costosi, no?
“Esatto,
i prodotti di stagione costano meno e aggiungo che non è necessario comprare,
ad esempio, le mele che abbiano il diametro massimo e il cui costo al chilo
sarà definito anche dalla grandezza: è possibile risparmiare comprando frutta
meno bella, ma altrettanto buona. Nessuno dovrebbe comprare le primizie, che
costano molto e hanno un potere nutritivo decisamente inferiore alla frutta di
stagione. Per risparmiare ci sono anche i ‘Gas’, i gruppi di acquisto solidali.
Dunque, si può strare attenti a dove si compra e risparmiare sulla quantità
degli alimenti e sulla loro tipologia, migliorando invece la qualità intrinseca
di ciò che si acquista. Ad esempio, perché comprare i pomodori d’inverno?
Questa è la stagione della zucca gialla, che costa pochissimo e con cui si
possono fare il risotto, i tortelli, l’agrodolce, la marmellata o si può
cucinare semplicemente al forno. Scegliere verdura e frutta di stagione aiuta a
variare la dieta e ad educare il gusto alla varietà”.
Lei, oltre a essere una pediatra, è
anche un’ottima cuoca. Qualche buona ricetta low cost da suggerire?
“Si
possono fare delle polpette di lenticchie o di legumi, che sono estremamente
nutrienti e costano poco. Si lessano e si spappolano le verdure, poi le si
mescola con pane grattugiato, uovo, prezzemolo, aglio, capperi. Le polpette si
cuociono al forno o si friggono: sono buonissime e hanno un alto potere nutritivo.
Stesso discorso per le polpettine di pesce, che cucineremo con il pesce meno
costoso. Dopo averlo lessato, realizzeremo le polpette aggiungendo pane
grattugiato, formaggio e uovo. Se non si può affrontare la frittura con l’olio
d’oliva, si può utilizzare l’olio d’arachidi, che è maggiormente resistente
alla cottura”.
Dott.ssa Margherita Caroli
Pediatra