Riflettevo
insieme a un amico. Si parlava dei valori della società. Di una società che non
finisce al confine. Però se devo essere sincero, non tutti i miei dubbi sono
stati chiariti. In questo particolare momento, ad esempio in Sicilia, in
occasione delle recenti elezioni regionali, abbiamo ascoltato vari proclami,
tutti volti al positivo, al miglioramento della Regione, al benessere comune.
Chi ha parlato di trasparenza e legalità e chi ha azzardato drastiche diminuzioni
di compensi. Tutto ciò sarà veramente possibile in uno scenario, la Sicilia,
sull’orlo del tracollo finanziario e morale?
Abbiamo
intravisto politici, divisibili tra idealisti e assetati di potere; giovani,
anche loro nei sottogruppi di idealisti e bramosi di diventar qualcuno. Quindi
lo scenario è quello di un popolo diviso a metà: idealisti e bramosi di potere. Certo, la
questione posta in questi termini anche a me fa venire una certa tristezza.
Come un’intera popolazione possa ridursi a questo!? E’ innegabile che ai miei
occhi, di semplice cittadino, la visione macroscopica è esattamente questa.
Parlando
col mio amico, la questione si è ridotta solo all’affermazione che la società siamo noi, per cambiarla dobbiamo
cambiare noi. Ho accettato questa riflessione ma nella mia mente sono rimasti
degli interrogativi. Se tutto ciò che vedo non è cambiato, evidentemente c’è
qualcosa che non va: o la gente non vuole cambiare, e allora non ho idea di
cosa io stia parlando, oppure la questione non è così facile come si vuol far
credere. Una società è quanto di più complesso l’uomo abbia mai pensato di
assemblare. Un insieme vasto, vastissimo, di uomini e donne che coabitano, che
condividono abitudini, modi di essere e di pensare.
Ed
è proprio in questo momento che sono nate le due fazioni: gli idealisti e i
bramosi di potere. Secondo me, gli idealisti sono tutti coloro che credono che
un mondo unico, unito, sano sia possibile. Coloro che credono in qualcosa, in qualcosa
che si possa ottenere senza bisogno di
prevaricare nessuno. Gli idealisti hanno
degli ideali in cui credere. Hanno degli obiettivi. E così viene spontaneo
chiedersi, al giorno d’oggi, nella
nostra amata Sicilia, gli idealisti in cosa credono? Che ideali hanno?
Ecco
a tal proposito, si inserisce a pennello l’altro grande gruppo: i bramosi di
potere. L’ignoranza che sta dietro alla bramosia di potere. A questa categoria
è appartenuta, soprattutto, la gente che
fino ad oggi ha governato. Ci siamo mai
chiesti perché si diventa politici? Come si diventa politici? Dilemma: per sete
di potere, perchè si è convinti di poter migliore la propria realtà politica o
perché si crede di poter migliorare la società in cui si vive? La domanda o la risposta, se preferite,
sostanzialmente è una: noi cosa decidiamo di essere? chi decidiamo di essere? e
soprattutto, perchè decidiamo di esserlo?
Secondo
me non basta il cambiamento del popolo. Credo che per migliorare questa società,
che sembra portarci solo allo sfacelo, bisognerebbe attuare una profonda, vera
e decisiva ristrutturazione. Bisogna cambiare tutto. Penso che la terra –
estremizzando il concetto - abbia bisogno di un nuovo popolo. E quindi si, io
appartengo agli idealisti che credono in
coloro che svolgono il proprio lavoro, la propria missione, per passione e non
per convenienza. Credo che si possa migliorare.
Racalmutese Fiero