Uno strano silenzio
incombe su Racalmuto……sembra l’inizio di un thriller e invece è
la realtà. E’ quello che si ascolta, un assordante silenzio, per dirla
con frasi fatte. Credevamo, avanzando le proposte su Castrum, invitando tutti a
partecipare al dialogo, al confronto, che i primi a farsi vivi sarebbero stati
proprio loro: i politici. Siamo stati smentiti
e, peggio ancora, tutto ciò suona come
un dissenso per quanto
proposto e che, volendo
travisare, si può interpretare
come l’attaccamento alla
poltrona e meno, molto meno al paese. Qualcuno riferisce che i tempi non sono maturi per
argomentare con scrupolosa saggezza e alto senso civico, ignaro quanto sia
costantemente necessario dialogare confrontandosi, innescando
gli animi per una presa di
coscienza che stimoli le menti a produrre soluzioni. Perché non pensare, da subito, ai rappresentanti
di quartiere che, facendosi carico dei problemi della propria zona, fungano da
collettore tra le istituzioni e la
cittadinanza. Gente capace, che porti
alla luce le necessità di quanti vivono nelle difficoltà o che abbiano a cuore
la manutenzione dei luoghi dove abitano. Buona parte pensa, in paese,
che ancora mancano quasi due anni alla fine del
commissariamento e non val proprio la pena rivelare in anticipo strategie e programmi; perché sprecare parole e azioni per qualcosa che ancora è lontano dal materializzarsi? Io sono sempre più convinto, invece, che
proprio nei momenti in cui si
rischia di toccare il fondo, dal punto
di vista economico soprattutto, debba
venir fuori d’impeto, con
prepotenza, la ribellione nel vedere
ferite ancora vive
di questa società che ha smarrito
la strada, non è una colpa, ma rischia di non riuscire a ritrovarne una nuova, questo
sarebbe grave. Le nuove generazioni a Racalmuto rappresentano una porzione
minima, tanti quelli che sono andati via da un paese
che offre poco come alternativa ad una
bottiglia di birra stretta tra le mani e non
riesce a creare nuovi posti di lavoro. Nonostante ciò, leggo
i commenti dei giovani che arrivano su Castrum e che denotano il
voler fare, stimolati anche da una mentalità che nel
corso degli anni si è evoluta partorendo giovani in grado non solo di
discutere con competenza di politica,
cultura ma anche capaci di valutare la
portata di un fenomeno politico del passato raffrontandolo ad un modello
istituzionale moderno e capace di trovare soluzioni veloci e proficue. Quello
che manca forse è, come ho già detto, la leadership
che permetta ai ragazzi di Racalmuto di seguirne idee e progetti.
Qualcuno che mostri il percorso e metta assieme
i tanti movimenti, le tante idee,
i tanti progetti, prendendo il
meglio da tutto e trasformandolo in metodo per raggiungere l’obiettivo. Credo
che il silenzio attuale, il disarmante declino, l’attesa per future elezioni,
ancora lontane, debbano far scaturire lo
stesso la voglia di fare, adesso, senza strategie, cercando le collaborazioni
che rappresentino il rifiuto all’apatia, inevitabile anticamera della
rassegnazione.
Racalmutese Fiero
Certo che c'è silenzio, cosa dovrebbe dire la politica?
RispondiEliminaI rappresentanti di quartiere sarebbe una buona cosa. Certo sig Alfano, lei parla di queste proposte perchè è abituato in una regione dove le cose funzionano. Qui si sciarriassiru cuomu li cani pi cu avissi a fari il rappresentante
RispondiEliminail leader sarà difficile trovarlo. perchè quelli onesti della vecchia politica hanno timore a farsi avanti e gli altri non sono leader
RispondiEliminaNel nostro amato paese tutti lo sanno, senza grana un si cantanu missi. Ma dove vi è venuto in mente di togliere gli stipendi ai politici e come dire che la politica a Racalmuto è morta.
RispondiEliminaA me dispiace sopratutto per quei giovani che preferiscono restare invece di partire. non avranno futuro
RispondiEliminaSig."RACALMUTESE FIERO", credo e mi auguro che i sui conti in matematica non funzionano tanto bene perchè questi PREFETTI (come i podesta) non hanno motivo di stare ancora 2 anni ovvero: Aprile-Dicembre/2012 (son 9 mesi)+ Gennaio-settembre/2013 (altri 9 mesi)e poi per come dice l'attuale Ministro CANCELLIERI, Visto che Racalmuto non è un paese di mafiosi e non cè profonda Mafia, una volta che abbiamo scontato la pena della colpa degli altri credo che potremmo avere democraticamente un sano consenso democratico con un nostro rappresentante SINDACO, (naturalmente capace e pulito),magari a tempo pieno e senza stipendio stratosferico.Sarà necessario sicuramente riassettare l'economia in quanto questi PREFETTI porteranno tutto il popolo Racalmutese a pagare il massimo delle tasse che il governo legifererà perche è un loro trionfo portare immediatamente le casse comunali al PAREGGIO DI BILANCIO, tanto così i nostri nonni dispiaciuti ci lascerqanno più in fretta perchè nel loro pensiero cè l'anzia di pagare "LE TASSE E I TRIBUTI" trascurando magari le medicine e l'alimentazione, i giovani andranno via perchè qui lavoro non c'è nè sarà, mi auguro che già da subito trovino anche a livello nazionale la soluzione per i PRECARI, magari lasciandoli lavorare tutti e sè è soluzione economica portandoli a una categoria inferiore contrattualmente, (Mamma Regionè l'ha fatto con i propri precari exs Art23),ma tenerli tutti a lavorare pensando che sono magari PADRI DI FAMIGLIA ed economia di risorsa finanziaria locale. L'idea dei rappresenati dei "COMITATI DI QUARTIERE",ma questi Prefetti non ricevono a nessuno,parlano solo con...ma non tutti penso che siamo...e allora a che vale, significa magari esporsi e rodersi dentro, non nè vale la pena. Un P.S. per RACALMUTESE PIERO ricordati salvatore che tutti i paesani sono "rudusi" ( se non capisci che significa fattelo spegare).
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