Racalmuto è sempre stato il centro nel centro di tutte le polemiche. Sono
state fatte più proposte qui che in qualunque altro paese siciliano. Tutti ci
siamo adoperati per trovare soluzioni che potessero dare respiro ad una situazione
fortemente penalizzante e in assoluto stallo. Tanto si è scritto e tanto si
continua a fare.
Alcuni amici oltre paese, non racalmutesi, leggendo le
dichiarazioni dei Commissari, circa la non facile gestione per mancanza di
fondi, delle strutture culturali in paese – Fondazione, Teatro, Castello
Chiaramontano – appreso di una auspicabile “adozione” da parte della Regione
siciliana, hanno avanzato l’ipotesi di una gara di solidarietà per Racalmuto,
una sorta di Telethon che possa far convergere denaro da varie parti d’Italia
da destinare, ovviamente, alle varie strutture. Del resto il paese di Sciascia,
troverebbe sostenitori in varie parti del mondo. Una simile iniziativa si
scontrerebbe, però, con procedure organizzative, amministrative e legali non
indifferenti che renderebbero il tutto di non facile applicazione e soprattutto
di difficile gestione. E non solo, diciamolo pure, anche per una mentalità che
si affianca spesso al pregiudizio e ci costringe a vedere torbida anche l’acqua
cristallina.
Ho letto con molto interesse l’articolo di Gaetano Savatteri su
Malgrado Tutto. In effetti raddoppiare per Racalmuto rappresenterebbe un forte
rilancio e un ritorno dal punto di vista economico e culturale. E sono pure d’accordo
quando Savatteri parla di puntare su frequentatori “forestieri”, sottolineando
una realtà locale che ha visto spesso i compaesani apatici nei confronti di
eventi culturali e, al contrario, molto attenti alle tradizioni. Non
dimentichiamo che la Fondazione Sciascia, tempo fa, ospitò la mostra fotografica di Robert Capa che
accolse circa dodicimila visitatori da tutte le parti della Sicilia e anche
oltre. Occasioni quindi, che possano far convergere presenze in paese, potrebbero
benissimo essere realizzate con discreto se non ottimo successo.
Ma il problema
di fondo a Racalmuto e solo in questo paese, è un altro: combattere una mentalità
che si ostina a vedere realtà distorte anche quando le linee intenzionali e
comportamentali sono perfettamente diritte. Qui alberga da sempre il concetto
dal quale scaturisce la domanda: “che vuole questo, perché fa questo?”. Non è
concepibile che ci si possa adoperare per un ideale, per un’appartenenza.
Sorgerebbe un ulteriore problema infine; la gestione delle strutture. Perché,
parliamoci chiaro, gli appetiti per la conduzione di Fondazione, Teatro e
Castello Chiaramontano sono tanti. E non mi riferisco solamente a un interesse
meramente venale ma anche a presuntuose aspirazioni, una sorta di vanto che
possa trovare conferme, in un contesto di cerchie ristrette, di un modello di
perfetto amministratore, organizzatore sempre pronto a vantare eventi e
stagioni “indimenticabili” a costi contenuti. Costi che non sempre sono stati
volentieri affrontati dai pochi frequentatori le manifestazioni culturali.
Frequentatori con possibilità di spendere quei pochi euro per un biglietto di
ingresso, per godere di una rappresentazione, un concerto e per contribuire,
così, a rendere sempre viva la struttura. Anzi, si è fatto di peggio, ci si è
pure vantati di aver assistito agli spettacoli da perfetto…”portoghese”.
Altro
aspetto e non trascurabile, ancora si discute se Fondazione o non Fondazione….implicando
in questo discorso contributi regionali, nazionali, consigli di amministrazione
vari, costituzioni di cariche dirigenziali, ambizioni spesso sovrastimate in
rapporto ad effettive capacità organizzative, relazioni sociali e manageriali. Certo, sono
pienamente d’accordo con Gaetano Savatteri, bisognerebbe istituire degli
appuntamenti annuali che siano caratterizzanti le strutture, da affiancare ad
altri eventi nel corso dell’anno e che possano portare ritorni economici.
Occorrerebbe inserire Racalmuto e tutta la sua storia culturale in circuiti più
vasti. Sciascia non è solamente il rifugio o la citazione per giustificare comportamenti, inefficienze o moniti da
lanciare a qualcuno. Lo scrittore, che ha tratto ispirazione per i suoi
componimenti da questi luoghi, deve rappresentare finalmente il punto di
riferimento, il richiamo per Racalmuto.
Fondazione, Teatro, Castello
Chiaramontano, hanno bisogno di una gestione competente, che abbia conoscenze
in ambiti culturalmente e artisticamente qualificati. Indispensabile, infine,
un cambio di mentalità, un altruismo, una collaborazione, anche una critica ma
che sia costruttiva e propositiva, che possano fare da volano e muovere un motore che deve funzionare a pieno
regime. Destinare le strutture presenti in paese esclusivamente alle
filodrammatiche locali, associazioni musicali o saggi scolastici, sarebbe solo
dimezzare e non certo raddoppiare.
Racalmutese Fiero
Signor SAVATTERI, apprezzo molto il suo intervento su Malgradotutto per mantenere viva la memoria del nostro amatissimo scrittore e migliorare la nostra società penalizzata da una pessima amministrazione passata.Mi perdoni, ma prima di pensare al TEATRO, non sarebbe meglio ridare fiducia al popolo e soprattutto ai giovani? Solo allora potremmo vedere il teatro pieno di RACALMUTESI ed apprezzare i valori CULTURALI. Fino a quando io genitore,debbo mandare mio figlio a scuola e farlo assistere alle lezioni in classe con l'ombrello aperto, mi sembra assurdo dirottare denaro pubblico per il teatro quando c'è una scuola che fa acqua da tutte le parti. Un articolo in merito a questo disagio è stato anche pubblicato dal suo giornale. Da premettere che amo il nostro paese quanto lo ama lei, ma le necessità mie e di altri padri di famiglia sono diverse dalle sue. Mi auguro, signor SAVATTERI di poter avere un suo parere. Mi scuso se non mi firmo. Rimango un suo amatissimo lettore
RispondiEliminaCaro Salvatore Alfano, la tua riflessione approfondisce e sottolinea uno dei temi attorno al quale, io credo, si gioca il futuro di un paese. Altrimenti per Racalmuto potremo dire quel che diceva Flaiano: "Coraggio, il meglio è passato". Quanto al commento che hai pubblicato, e che mi tira in ballo, pone una domanda la cui risposta è già contenuta nel mio e nel tuo intervento. Ma siccome ripetere non guasta mai, allora ripetiamoci: se a Racalmuto mancano perfino i soldi per la manutenzione dell'edilizia scolastica, è evidente che per la politica culturale (Teatro, Fondazione, Castello Chiaramontano) bisogna far ricorso a risorse esterne - pubbliche e private - per organizzare eventi capaci di creare indotto economico e ricadute positive per il paese. Non si tratta di pensare "prima" a questo o a quello, ma di pensare soluzioni diverse per diverse esigenze.
RispondiEliminaGaetano Savatteri