mercoledì 30 gennaio 2013

QUALIFICARE, RADDOPPIARE MA NON DIMEZZARE


Racalmuto è sempre stato il centro nel centro di tutte le polemiche. Sono state fatte più proposte qui che in qualunque altro paese siciliano. Tutti ci siamo adoperati per trovare soluzioni che potessero dare respiro ad una situazione fortemente penalizzante e in assoluto stallo. Tanto si è scritto e tanto si continua a fare. 

Alcuni amici oltre paese, non racalmutesi, leggendo le dichiarazioni dei Commissari, circa la non facile gestione per mancanza di fondi, delle strutture culturali in paese – Fondazione, Teatro, Castello Chiaramontano – appreso di una auspicabile “adozione” da parte della Regione siciliana, hanno avanzato l’ipotesi di una gara di solidarietà per Racalmuto, una sorta di Telethon che possa far convergere denaro da varie parti d’Italia da destinare, ovviamente, alle varie strutture. Del resto il paese di Sciascia, troverebbe sostenitori in varie parti del mondo. Una simile iniziativa si scontrerebbe, però, con procedure organizzative, amministrative e legali non indifferenti che renderebbero il tutto di non facile applicazione e soprattutto di difficile gestione. E non solo, diciamolo pure, anche per una mentalità che si affianca spesso al pregiudizio e ci costringe a vedere torbida anche l’acqua cristallina. 

Ho letto con molto interesse l’articolo di Gaetano Savatteri su Malgrado Tutto. In effetti raddoppiare per Racalmuto rappresenterebbe un forte rilancio e un ritorno dal punto di vista economico e culturale. E sono pure d’accordo quando Savatteri parla di puntare su frequentatori “forestieri”, sottolineando una realtà locale che ha visto spesso i compaesani apatici nei confronti di eventi culturali e, al contrario, molto attenti alle tradizioni. Non dimentichiamo che la Fondazione Sciascia, tempo fa, ospitò  la mostra fotografica di Robert Capa che accolse circa dodicimila visitatori da tutte le parti della Sicilia e anche oltre. Occasioni quindi, che possano far convergere presenze in paese, potrebbero benissimo essere realizzate con discreto se non ottimo successo. 

Ma il problema di fondo a Racalmuto e solo in questo paese, è un altro: combattere una mentalità che si ostina a vedere realtà distorte anche quando le linee intenzionali e comportamentali sono perfettamente diritte. Qui alberga da sempre il concetto dal quale scaturisce la domanda: “che vuole questo, perché fa questo?”. Non è concepibile che ci si possa adoperare per un ideale, per un’appartenenza. 

Sorgerebbe un ulteriore problema infine; la gestione delle strutture. Perché, parliamoci chiaro, gli appetiti per la conduzione di Fondazione, Teatro e Castello Chiaramontano sono tanti. E non mi riferisco solamente a un interesse meramente venale ma anche a presuntuose aspirazioni, una sorta di vanto che possa trovare conferme, in un contesto di cerchie ristrette, di un modello di perfetto amministratore, organizzatore sempre pronto a vantare eventi e stagioni “indimenticabili” a costi contenuti. Costi che non sempre sono stati volentieri affrontati dai pochi frequentatori le manifestazioni culturali. Frequentatori con possibilità di spendere quei pochi euro per un biglietto di ingresso, per godere di una rappresentazione, un concerto e per contribuire, così, a rendere sempre viva la struttura. Anzi, si è fatto di peggio, ci si è pure vantati di aver assistito agli spettacoli da perfetto…”portoghese”. 

Altro aspetto e non trascurabile, ancora si discute se Fondazione o non Fondazione….implicando in questo discorso contributi regionali, nazionali, consigli di amministrazione vari, costituzioni di cariche dirigenziali, ambizioni spesso sovrastimate in rapporto ad effettive capacità organizzative,  relazioni sociali e manageriali. Certo, sono pienamente d’accordo con Gaetano Savatteri, bisognerebbe istituire degli appuntamenti annuali che siano caratterizzanti le strutture, da affiancare ad altri eventi nel corso dell’anno e che possano portare ritorni economici. Occorrerebbe inserire Racalmuto e tutta la sua storia culturale in circuiti più vasti. Sciascia non è solamente il rifugio o la citazione per giustificare  comportamenti, inefficienze o moniti da lanciare a qualcuno. Lo scrittore, che ha tratto ispirazione per i suoi componimenti da questi luoghi, deve rappresentare finalmente il punto di riferimento, il richiamo per Racalmuto. 

Fondazione, Teatro, Castello Chiaramontano, hanno bisogno di una gestione competente, che abbia conoscenze in ambiti culturalmente e artisticamente qualificati. Indispensabile, infine, un cambio di mentalità, un altruismo, una collaborazione, anche una critica ma che sia costruttiva e propositiva, che possano fare da volano e  muovere un motore che deve funzionare a pieno regime. Destinare le strutture presenti in paese esclusivamente alle filodrammatiche locali, associazioni musicali o saggi scolastici, sarebbe solo dimezzare e non certo raddoppiare.

Racalmutese Fiero 
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2 commenti:

  1. Signor SAVATTERI, apprezzo molto il suo intervento su Malgradotutto per mantenere viva la memoria del nostro amatissimo scrittore e migliorare la nostra società penalizzata da una pessima amministrazione passata.Mi perdoni, ma prima di pensare al TEATRO, non sarebbe meglio ridare fiducia al popolo e soprattutto ai giovani? Solo allora potremmo vedere il teatro pieno di RACALMUTESI ed apprezzare i valori CULTURALI. Fino a quando io genitore,debbo mandare mio figlio a scuola e farlo assistere alle lezioni in classe con l'ombrello aperto, mi sembra assurdo dirottare denaro pubblico per il teatro quando c'è una scuola che fa acqua da tutte le parti. Un articolo in merito a questo disagio è stato anche pubblicato dal suo giornale. Da premettere che amo il nostro paese quanto lo ama lei, ma le necessità mie e di altri padri di famiglia sono diverse dalle sue. Mi auguro, signor SAVATTERI di poter avere un suo parere. Mi scuso se non mi firmo. Rimango un suo amatissimo lettore

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  2. Caro Salvatore Alfano, la tua riflessione approfondisce e sottolinea uno dei temi attorno al quale, io credo, si gioca il futuro di un paese. Altrimenti per Racalmuto potremo dire quel che diceva Flaiano: "Coraggio, il meglio è passato". Quanto al commento che hai pubblicato, e che mi tira in ballo, pone una domanda la cui risposta è già contenuta nel mio e nel tuo intervento. Ma siccome ripetere non guasta mai, allora ripetiamoci: se a Racalmuto mancano perfino i soldi per la manutenzione dell'edilizia scolastica, è evidente che per la politica culturale (Teatro, Fondazione, Castello Chiaramontano) bisogna far ricorso a risorse esterne - pubbliche e private - per organizzare eventi capaci di creare indotto economico e ricadute positive per il paese. Non si tratta di pensare "prima" a questo o a quello, ma di pensare soluzioni diverse per diverse esigenze.

    Gaetano Savatteri

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