sabato 19 gennaio 2013

CARTELLA DELLE VALUTAZIONI POLITICHE SULL’UTILIZZO DEL TERRITORIO IN ZONA INDUSTRIALE.

Riceviamo, da parte di Carmelo Mulè, una lettera indirizzata alla Commissione prefettizia. Tratta un argomento importante, il P.R.G del territorio di Racalmuto. Problema interessante che investe molti cittadini.


                                                                          



Spett.le Commissione del Comune Racalmuto

Il P.R.G., nella parte che interessa la zona industriale, è ormai scaduto da oltre venti anni. Ora, volendo lasciare da parte i commenti, che andrebbero fatti, al fine di snellire il ragionamento, sarebbe stato giusto, a suo tempo, quando si è conferito l’incarico di revisione, bloccare qualsiasi attività edificatoria nell’area interessata ed assegnare un breve tempo di sei mesi per lo svolgimento dei lavori di revisione del piano.

Ciò non si è fatto e quindi il piano continuò ad essere operante, nonostante tutte le aree adibite alle attrezzature fossero ritornate, per legge, alla loro originaria destinazione, cioè agricola.

Lasciare operante il P.R.G. nelle sole aree adibite a strutture, in assenza delle aree suddette, di fatto rende l’intero strumento squilibrato. Infatti, su alcune particelle che hanno riacquistato la caratteristica della ruralità, si sono rilasciate licenze edilizie con edificabilità agricola con residenza o sono state destinate ad altro.

La mancata zonizzazione, inoltre, e la volontà politica hanno fatto sì che in molte zone agricole sorgessero opifici di carattere artigianale, commerciale o di ricezione; cosa alquanto singolare che apre un vero e proprio conflitto, in termini di interesse privato, tra chi oggi deve pagare l’ IMU, perché possiede terreni in area industriale e che di fatto ha utilizzato le zone agricole per costruire le proprie aziende.

Messe fuori dal mercato, dunque dall’utilizzo agricolo, le aree industriali restano zavorra per chi le possiede, oggetto di contenzioso, gravame per l’economia familiare in favore delle casse dello Stato, del Comune e di quei cittadini e tecnici che hanno fatto profitto con le aree agricole.

Allo stato attuale, la costruenda strada 640 stravolge ancora una volta gli assetti di quel territorio, mettendo in discussione la destinazione urbanistica futura di tutta la zona in questione, oltre ai restringimenti, del piano stesso, che per motivi tecnici e politici devono essere necessariamente operati; con il conseguente fatto che i proprietari terrieri, domani, si troveranno con migliaia di euro spesi in IMU e con una proprietà che, forse, non avrà nessuna possibilità di produrre reddito adeguato.

Altra trascurata questione riguarda la molto spezzettata proprietà fondiaria, composta in maggior misura di piccoli appezzamenti che mai potrebbero essere utilizzati in proprio se non accorpati da un piano complessivo di lottizzazione che il comune avrebbe dovuto e potuto adottare, con l’aggravante che in molti di essi insistono fabbricati rurali storici al servizio dei fondi e fabbricati edificati con l’indice agricolo o addirittura abusivamente e oggetto di sanatorie successive, le quali creano ancor di più una disparità oggettiva tra chi, nel rispetto delle norme, non ha costruito e chi in dispregio delle stesse oggi si ritrova in una situazione di privilegio.

Regolari licenze edilizie che pongono il cittadino al riparo da ogni conseguenza, ma che creano nel tempo situazioni di arricchimento per alcuni e di impoverimento per altri, per non parlare dello stato di confusione che ne deriva, per il sol fatto di ritrovare una abitazione, anche stagionale, nelle immediate vicinanze di un’attività industriale, non v’è dubbio che una delle due dovrebbe non esserci: tutto ciò si può solamente appellare in un modo “dissennata politica del territorio”.

Le dovute correzioni devono essere immediate; se ciò non avviene ne deriverà un dispendioso ricorso al contenzioso e una continua lacerazione dei rapporti sociali fra le parti in causa.

Carmelo Mulè Segretario cittadino U.D.C.

                                                                                
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1 commento:

  1. Come si fa a non condividere quanto ha scritto Carmelo Mule' ? Dal suo scritto sgorgano inequivocabili verità' e concrete, quanto sagge e pacate proposte

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