Le
feste sono passate. Tra buonismi, critiche, buoni propositi e iniziative, si
torna ad una normalità che finisce appena di covare sotto la cenere e ritorna
ad infiammarsi. Durante il Natale si pensava: “Ma sì! facciamo anche noi uno
sforzo e scambiamo un sorriso col nostro eterno rivale”. Ci si sentiva anche
bene interiormente. Poi, dopo il capodanno, il sorriso si faceva sempre più a
denti stretti, fino ad arrivare, all’epilogo dell’Epifania, a bocca serrata. Proprio,
proprio se non se ne poteva fare a meno.
I discorsi in piazza non sono certo
mancati e continuano anche adesso, anzi si fanno più accaniti alla luce di
nuove tasse che flagellano la popolazione, vinta ormai dalla crisi e da
precedenti tributi già esosi. Come al solito, si ascoltano tante versioni,
tante interpretazioni, tante proposte di soluzioni.
Non vogliamo, adesso,
entrare nel merito di analisi specificamente tecniche e aspettiamo che si
faccia chiarezza di un’ingarbugliata vicenda come quella della TARSU, che torna
a battere cassa. Siamo certi che persone competenti possano documentarsi e dare
le giuste risposte ai tanti cittadini che spesso rimangono disorientati e non
sanno cosa fare.
Parlavo di tutto ciò con alcuni esponenti politici e azzardavo
un’iniziativa che raggruppi i vari rappresentanti locali di partito, che promuovano tutto quello
che è necessario, documentandosi presso le autorità competenti e, in seguito,
siano referenti per tutti i cittadini di Racalmuto. In questa delicata vicenda
non si può procedere per sensazioni ma con dati certi e risposte univoche e
chiare. Credo che la funzione della politica, soprattutto nella vita di una piccola comunità, debba essere anche questa. E se per una volta si mettono da parte gli
attriti, le ideologie diverse e le azioni personali, si renderà, finalmente e
veramente, un utile servizio al Paese.
Racalmutese Fiero
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