Con
enorme piacere ho pubblicato i commenti del sig Guagliano e di un altro
Anonimo, il cui anonimato, essendo il suo commento offensivo, non solo alla mia
persona, ma contrario a quanto scrivo, non disturba certo il sig Guagliano.
Dall’analisi
dei contenuti si evince chiaramente che per alcuni – non generalizzo certo,
poiché sono sicuro che la maggior parte dei racalmutesi è rappresentata da
persone intellettualmente integre -
quello che scrivono, contrario, a volte, a quanto affermano a parole,
portano avanti con esasperato accanimento, DEVE
rappresentare la VERITA’ ASSOLUTA,
mai contestabile. Nessun contraddittorio, quindi, nessun dialogo, ma solo ed
esclusivamente l’accettazione supina di proclami, demagogie, populismi parole,
parole e parole, non confortate, ancora da nessun fatto concreto.
Aver imparato
che si bussa, che si rispettano gli altri e le loro idee, che si è disposti a
mettere in discussione il proprio operato, che la critica deve servire a
migliorare, a fare esame di coscienza e analizzare dove, quando e come ci sono
stati degli errori e come fare per migliorarsi, serve ad elevare l’uomo a
persona coerente, competente e non arrogante e certa di non essere mai in
errore, sicura che i suoi comportamenti siano le migliori forme del buon agire
. Pescare poi in acque trasparenti e cercare a tutti i costi il torbido,
rappresenta quello che il sottoscritto, in questo blog, ha sempre condannato:
la calunnia e la forma più prepotente per affermare i propri interessi, espressione
di quanti vogliono dire: “ Io faccio
quello che voglio, come voglio, quando voglio e nessuno deve criticare perché
nessuno e niente deve frapporsi tra me e i miei futuri disegni”.
Il sig
Guagliano ha pensato, con tronfia presunzione, di aver colpito, lanciando
chiari messaggi che vogliono indurre al silenzio e non alla critica
costruttiva. Critica esclusivamente i commenti, anonimi, alla sua creatura,
l’Art. 1, forse pensando anche, con presunzione assoluta, che provengano tutti
da questo blog o da un’unica fonte. Non è disposto a mettere in discussione NULLA di ciò che fa, niente di ogni suo
comportamento. Non è disposto, insomma, a fare una sana e costruttiva
autocritica. Lamenta attacchi alla sua persona o alla sua creatura, quando
attacchi e misere calunnie vengono destinate al sottoscritto, alle persone
vicine e al sito che dirige. Con arroganza pensa di essere l’unico ad adoperarsi
per il bene di Racalmuto e accusa ogni pensiero contrario di fare tanto male a
questo paese.
In tutto questo trova facili alleati in quanti si arrogano
l’esclusività di essere i veri detentori dell’arte e della cultura e che si
pongono quindi come esempio cristallino per tanti giovani, futuri uomini e
dirigenti del domani, tranne poi cadere
in "cortilate piazzaiole", sintomo di una chiara
frustrazione personale.
Personaggi che erroneamente sono convinti che ogni individuo, contrario al
nostro pensiero, debba essere nemico da evitare e mai avversario col quale
confrontarsi. Esseri che vogliono far sentire solo la loro campana, evitando
che ci si possa fare un convincimento proprio, ascoltando i rintocchi
dell’altra campana.
Di tutto ciò non mi curo, mi dispiace solo quando per
tacitare voci diverse, mai distruttive, ma consigliere di buoni propositi (e
questo al sig Guagliano dovrebbe risultare), si infangano i buoni sentimenti e
le persone care che nulla hanno a che fare con ogni vicenda di cortile.
Complimenti anche a lei, sig Guagliano, dimostra che la sua calma ha dei limiti
e che essere contraddetto è qualcosa che la infastidisce notevolmente.
Cercherò, se riesco, a fare finta di non
vedere e a pensare che lei sia “L’UNICA
FORZA DEL NUOVO DI QUESTO PAESE. L’ UNICA ALTERNATIVA DI BUON GOVERNO”. Se
questi sono i presupposti…..!
Racalmutese Fiero
Caro Racalmutese fiero, non se la prenda, non faccia il loro gioco. Cercano di indurlo in una polemica sterile e "sguaiata" al fine di annullare ciò che di positivo Lei stà facendo per questo paese. Quando si critica chi, con garbo e delicatezza, scrive nel Suo blog, beh allora vuol dire che si vuole solo cagnara o tagaria come dicono a Favara.
RispondiEliminaCaro Racalmutese fiero sia indifferente a queste accuse e si ricordi che "lu gattu ca nun pò arrivari a la saimi dici ca è agra"
Cordialmente
Ducezio
povero Guagliano l'arroganza e una brutta consigliera...
RispondiEliminaAnonimo e ne sono fiero
Ricordo che nella mia infanzia amavo andare a trovare una mia nonna perchè abitava nella classica "vaneddra" dove i ragazzini potevano giocare indisturbati, ma ahimè, le "vaneddre" presentavano un'inconveniente: erano popolate da qualche "vaniddrara", che passava la giornata aspettando il pretesto per iniziare lunghe litanie ad alta voce che non risparmiavano nessuno, dal ragazzino che osò sfiorare con la palla la sua porta, fino ad arrivare agli antenati più lontani del medesimo. Qualche volta mi capitò di imbattermi in qualcuna di queste professioniste della calunnia e mi stupiva sempre l'atteggiamento di mia nonna, che sentendo le urla, mi veniva a prendere silenziosamente e chiedendo scusa alla signora, silenziosamente mi trascinava dentro casa. A me l'atteggiamento remissivo di mia nonna dava fastidio, perchè spesso l'ira di queste signore era immotivata, non avendo recato loro alcun disturbo, ed avrei preferito che prendesse le mie difese utilizzando magari gli stessi toni; ma mia nonna saggiamente mi diceva che "a mintisi cu li vaniddrara si perdi sempri, picchì iu mi stancu di parlari, nun ci sugnu abbituata, mentri iddri fannu chistu di mestieri". In realtà mia nonna aveva capito tutto perchè, dopo un quarto d'ora anche la vaniddrara non vendendo davanti a se interlocutori si stancava di gridare, rientrava nella sua casa e la pace ed il silenzio ritornava nella "vaneddra" di una Racalmuto che non esiste più.
RispondiEliminaCordialmente
Accetto lezione e consiglio.
EliminaGrazie, saluti