Niente di fatto, la terra ci dovrà sopportare ancora. La profezia
non si è avverata. Tanti hanno preferito anticipare le partenze.
Altri sono rimasti tappati in casa. Altri ancora hanno preferito
spostarsi in località a loro gradite: quale migliore fine, nel posto
migliore!
Ci si chiedeva chi sarebbe stato il prescelto per
continuare la specie. Certo, la scelta sarebbe caduta sui giovani e
non su quelle persone che, ormai, hanno poco da dire. Si puntava,
quindi sul vigore e non sull'esperienza. C'era chi avrebbe preferito
soccombere per non essere più costretto a sopportare le brutture e
le ingiustizie di questo mondo. Una sorta di arca di Noè, insomma,
dove rifugiare i buoni, i migliori e quanti destinati ad un compito
difficile e, al contempo delicato; tramandare i geni e partecipare
attivamente alla rinascita del nuovo mondo. Un mondo di giustizia, di
uguaglianza, di altruismo.
Forse, osservando la realtà in cui versa
il nostro pianeta e scendendo anche in ben più piccole realtà, che
tutto ciò non sia successo, potrebbe essere stato un danno. A volte,
situazioni incancrenite si risolvono solamente col rinnovamento e con
uno spirito sicuramente propositivo. Lungi da quelle calunnie che
soffocano il democratico pensiero e tendono a relegare quanti hanno
visioni più ampie e credono che tanto si possa fare per ricostruire
assieme, tutto quello che in molti si sono adoperati a distruggere,
sfoggiando a volte, con sfrontatezza, e arrogandosi meriti di
positività inesistenti.
La terra ha resistito e, probabilmente,
resisterà per altri millenni. Almeno fino a quando gli uomini, col
loro agire, con le loro calunnie, con mediocri e falsi atteggiamenti,
saranno gli unici fautori di questa distruzione totale. Abbiamo,
quindi, una sola possibilità: prendere coscienza che siamo gli unici
artefici di noi stessi e, quindi, del nostro destino. Per ora,
godiamoci ancora questo mondo.
Racalmutese Fiero
Posso assicurare che anche qui, a Racalmuto, non è arrivata la fine del mondo. Niente è cambiato.
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