Nei luoghi natii, dove affondano le sue radici, in uno spazio appropriato
all’interno del Castello Chiaramontano, punto di riferimento e di accoglienza
dell’Arte in ogni sua forma espressiva, sono accolte le opere che riassumono l’estro
creativo di Giampiero Cacciato artista cittadino del Mondo.
Cresciuto in un paese poco incline alla modernità e agli aspetti innovati
che ne conseguono, la prorompente vitalità creativa lo spinge verso altri lidi,
altre realtà in cui proporsi dedicando tutta la sua vita all’Arte.
E mentre nei primi anni 60^ si avvia ad una brillante carriera artistica,
in paese fa “discutere” il grande quadro collocato nella sala d’aspetto del
sig. Mulè, rinomato parrucchiere per signora, che fungeva da paratia con accanto
il salotto e l’immancabile tavolinetto pieno di riviste di moda.
Il dipinto su legno, ampio e spettacolare, ricopriva la parete da pavimento
a soffitto e l’impatto era forte, predominante sull’attenzione di chi entrava.
Incuriosiva e appassionava per le infinite sperimentazioni, le trovate
artistiche che invadevano lo spazio del dipinto: materico, corposo, con diverse
tramature che costringevano ad una maggiore attenzione.
Non era la solita rappresentazione di un risaputo quanto già visto
paesaggio, erano composizioni fantastiche, fantasiose, riconoscibili ad uno
sguardo che vuol vedere oltre il già conosciuto. Se ne ricorda ancora la
“straordinarietà” e la suggestiva “composizione”.
Pollock, Schifano, Fontana molti i grandi artisti che in quel periodo, come
Giampiero Cacciato, esploravano spazi sconosciuti nella smaniosa “ricerca”
creativa illuminata da una luce interiore che traspare di forza dalle tele.
Le tramature dei “Neroidi” o i paesaggi fantastici del “Selenismo”
sconvolgono per la teatralità di rappresentazione dove primeggia comunque la
luce sulle tenebre, la luminosità del colore che oltrepassa il nero cupo
sapientemente trasfigurato da sfuggenti colpi di spatola che lo rendono velato,
trasparente, scolpito su figure di donna, su citazioni mitologiche o
silhouettes filiformi in paesaggi astrali.
Successivamente le opere l’iporealiste” affondano la ricerca su ciò che “è”
alla base, che ne costituisce l’ossatura e quindi l’essenza di ciò che sarà - e
ancora gli “ideogrammi” e i “monocromi” in cui attua un’essenziale quanto
elegante ricerca di semplificazione con l’azzeramento del colore riportandolo
allo stato puro, primario tono su tono.
Particolare l’opera dal candore tonale bianco su bianco da cui fuoriesce
per magia un quasi visibile (ma riconoscibilissimo) vaso di girasoli in omaggio
a Van Gogh che incuriosisce e provoca lo spettatore lasciando spazio
all’immaginazione.
Tante le sperimentazioni, i percorsi artistici e le sofferenze nel
tracciarli, i clamori e i consensi, le delusioni e le amarezze, le fatiche di
un Artista caparbio e spigoloso, geniale e innovativo.
Artista sopra le righe si identifica Giampiero Cacciato fra genio e
sregolatezza, girovago del mondo senza mete definite nella vita reale come
nella pittura per assaporarla e dissiparla nella sua interezza.
nel 1996 una semi paralisi lo rende disabile costringendolo a rinunciare
alla creativa e naturale predisposizione per l’Arte.
E’ stato un onore per me nel 2004 aver avuto la possibilità di organizzare
in qualità di direttore artistico del Castello Chiaramontano una mostra
antologica che segnasse il ritorno al suo paese dopo diversi anni di inattività
espositiva.
Sembrava aver riacquistato una nuova carica, una nuova spinta vitale da
troppo tempo assopita, era teso ed emozionato ma compiaciuto nel rimettere in
moto i meccanismi dinamici di un’attività artistica predominante sulla sua
stessa vita.
Dal commento “Meditazioni fantastiche” di Francesco Gallo Mazzeo:
“…immaginario pittorico suggestionato da visioni, sensazioni, provenienti
dall’esperienza di tutti i giorni e innalzate da diciture formali poetiche, a
riflessioni sulla fisica e matafisica, sulla corporalità, intesa come
fondazione del senso comune, sulla spiritualità, intesa come fondazione del
senso fantastico, onirico…”.
Nella sala a Lui dedicata sono archiviate ed esposte diverse opere
storicizzate assieme alla bibliografia ufficiale, documenti, foto, cataloghi,
video ed interviste che riassumono il lungo percorso artistico che consentono
di approfondire ed apprezzare l’indubbio spessore artistico - Le sue opere
fanno parte di molte collezioni private e custodite in importanti musei e
gallerie in tutto il mondo.
Le opere di Giampiero Cacciato si aggiungono alla già consistente collezione di opere donate da artisti che hanno esposto al Castello Chiaramontano.
Il Direttore
Artistico Piero Baiamonte
Pensavo che Cacciato fosse un pittore solamente locale, che non avesse oltrepassato i confini, che la sua arte si fosse fermata a Racalmuto. Invece scopro, piacevolmente, che è stato un artista apprezzato anche all'estero. Un altro vanto racalmutese
RispondiEliminaUna descrizione precisa di questo artista che ho avuto il piacere di conoscere
RispondiEliminaUn carattere schivo, introverso, spigoloso ma generoso. Tipico di un vero artista. Questo era Giampiero che ricordo con vero piacere.
RispondiEliminaAngelo
Racalmuto, dal suo ventre, ha partorito grandi personaggi, da Pietro D'Asaro a Leonardo Sciascia e altri piccoli e grandi artisti dei nostri tempi. A causa, probabilmente, di cattive gestioni non è stato resa pienamente espressiva e libera la capacità intellettuale e artistica di questi grandi personaggi, di cui dovremmo essere tutti fieri e orgogliosi di appartenere allo stesso loro paese, Racalmuto. Mi auguro che questo Natale riesca a dare luce e colore al nostro amato paese e a tutti quei bambini che vorrei raccontassero un giorno, che anche questo anno è trascorso con l'albero in piazza e le strade illuminate. Mi auguro che anche il Castello Chiaramontano, nella persona, anche, del suo direttore artistico, possa regalare eventi e incontri, in occasione delle prossime festività, alla nostra amata e martoriata Racalmuto
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