lunedì 12 novembre 2012

CARCIOFI RIPIENI


Uggiosa domenica mattina. A stemperare un clima e un umore non tra i migliori,  mio figlio e Roberto. Argomento: i carciofi ripieni che così bene preparava mia madre e che, purtroppo, non ho più avuto modo di gustare. Mio figlio non è tanto in confidenza con espressioni e dialetto racalmutese. Le sue rare parole dialettali sono in nisseno, non meno pesanti di quelle in racalmutese. Quando mi sente parlare con Roberto o con gli amici di Racalmuto, mi dice che sembriamo arabi, stenta a comprendere.

Tutto, dicevo, nasce dai carciofi che Roberto si apprestava a preparare con l’ausilio della moglie, la signora Lina: “ a te, Gabriele, piacciono i carciofi ripieni?”. Risponde mio figlio: “mai mangiati, come sono?”  Non l’avesse mai detto! Roberto, dilungandosi minuziosamente nella descrizione, complicando quanto di più semplice possa esistere, “na cacuocciula china”, spiega a mio figlio la ricetta, descrivendo pure la disposizione in verticale dei carciofi nel tegame, per la cottura.

Prima domanda di Gabriele che…..mi scoraggia : “ma come tengono in piedi questi carciofi?”….”tagliaci lu trunzu” risponde Roberto e lì a ridere di gusto. La descrizione prosegue sempre in maniera dettagliata elencando gli ingredienti; per Roberto non va il pangrattato, per il sottoscritto, invece, va inserito e impastato con olio, prezzemolo, aglio, sale, pepe e formaggio – caciocavallo,  preferibilmente – Difficile smontare il sig Salvo dalle sue convinzioni. Quando scarseggia di argomenti da controbattere, per chiudere l’argomento a suo favore esclama: “ i carciofi a Racalmuto si fanno così. Tu nun c’ha statu e nun lu po sapiri!”. Questo è il chiaro segnale che la discussione è chiusa e la ricetta resta quella.

L’ho sempre pensato e l’ho pure detto all’interessato che l’illustre medico racalmutese Marco Antonio Alaimo aveva ragione e che i suoi studi sugli effetti patologici di legumi coltivati in territorio di Racalmuto, sono confermati dagli effetti che spesso noto in Roberto. Comunque, alla fine, per concludere, Roberto rivolgendosi a mio figlio: “ Gabriele, quando avrai quasi terminato di mangiare il carciofo,  ti dirò: levaci la varba….” e Gabriele: “ a chi?.....”

Racalmutese Fiero
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3 commenti:

  1. Qui a Racalmuto quando c'è qualche presuntuoso o uno che "sbuccazzia" in maniera indecente, diciamo che: "SI SENTI CACUOCCIULA". Non ho mai capito il perchè.

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  2. Carissimi Salvo e Alaimo, non vi dovete avvilire, perchè non siete compresi, diceva, credo un bravissimo scrittore: " avete un dono prezioso da fare ai vostri cari e alla società: 1) alla società, la saggezza che avete maturato con le esperienze negative e positive della vostra vita!
    2) ai vostri cari, una fortuna, perchè i vecchi valgono un TESORO, hanno i capelli d'argento i denti d'oro, pietre più o meno preziose nei reni, i piedi di piombo e i gas nello stomaco!
    meditate::::::::

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  3. Anonimo delle ore 13,29, errata corrige: Alfano e non Alaimo.

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