Leggo l'articolo di Francesco Merlo, giornalista della "Repubblica" e non posso fare a meno dal dissentire per i contenuti "rassegnati".E' vero, questa è una pagina poco edificante per Racalmuto, ma in questo modo si annulla quello che è insito in ogni siciliano: l'imperioso desiderio di riscatto.Sembra, da quello che leggo,che l'unica possibile conseguenza sia l'accettazione remissiva a ciò che, inevitabilmente è successo.Se questi sono i pensieri dei racalmutesi e non credo, allora non ci sarà futuro per il Paese. Toglieremo, in questo modo, la speranza ai giovani, espressione di democrazia e futuro delle generazioni, toglieremo la voglia di fare, di parlare e di voler mutare le cose.Toglieremo speranza alle famiglie che, in questo momento (e sarebbe il caso di parlarne e di cominciare a fare qualcosa nel rispetto della legalità), temono per il loro posto di lavoro, mi riferisco ai precari dell'unica azienda, mal funzionante ma in attività, che opera a Racalmuto: il Comune.E smettiamola di citare sempre Leonardo Sciascia addossandogli, a volte, anche pensieri che non avrebbe avuto.A differenza di qualcuno, pochi spero, a me piace guardare oggi, il monumento antimafia, non come la statua al perdente ma come il simbolo del riscatto.
Racalmutese Fiero
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