mercoledì 26 settembre 2012

MISSION IMPOSSIBLE


Leggo un interessante commento di Giuseppe Guagliano pubblicato su Castrum Racalmuto Domani,  parla del comitato cittadino, dell’annosa questione delle bollette e di eventuali aiuti economici destinati al comune di Racalmuto. Leggo, sempre nel commento, che il comitato avrebbe ottenuto un incontro a Roma  col  ministro Cancellieri. Immediatamente dai cassetti della memoria mi affiora un ricordo legato alla mia infanzia.

Quando ero bambino più volte mi capitava di ascoltare mio padre che raccontava una storia che riguarda il nostro paese. Il mio ricordo non è molto preciso, non mi tornano alla mente i nomi dei protagonisti, tranne quello di Francesco Crispi. Questo è  ciò che affiora alla mia mente: il nostro paese allora, tanto per cambiare, si era venuto a trovare in una situazione molto difficile che non riusciva a risolvere. Il sindaco, la giunta e tutti i consiglieri si riunivano quasi tutti i giorni per discutere e cercare una soluzione.

Fu durante una di queste riunioni che un consigliere chiese la parola e disse: “ signor Sindaco, signori consiglieri, solo il presidente Crispi ci può aiutare”. Il consigliere spiegò all’assemblea che l’unica cosa da fare era quella di chiedere direttamente aiuto al presidente del consiglio nazionale Francesco Crispi. Furono in molti in quel momento a pensare che il loro collega, poveretto, era uscito di senno. Come si poteva semplicemente pensare di arrivare al presidente del consiglio?

Il consigliere che aveva avuto l’idea invece non era per niente impazzito e spiegò che si poteva incontrare il presidente Crispi tramite il prof. “Caio” – lo chiamo così perché non ricordo il nome - che era stato suo compagno al liceo di Agrigento. Il sindaco e tutti gli altri intuirono che la cosa era fattibile o almeno si poteva tentare. Una delegazione, sindaco in testa, si recò dal prof. ”Caio” per convincerlo a partecipare a questa missione impossibile; non fu facile ma alla fine il professore, forse per stanchezza, cedette e diede la sua disponibilità.

Partirono per Roma in quattro: il sindaco, un consigliere di maggioranza, uno di minoranza e il professore. Dopo qualche giorno furono ricevuti dal presidente Crispi che si mostrò cordiale, in particolare nei confronti del suo amico e compagno di banco. Dopo i convenevoli, il sindaco illustrò al presidente il motivo della visita. Il presidente del consiglio improvvisamente si fece scuro in volto e, molto infastidito, disse che lui non era disponibile a fare favoritismi di sorta. Praticamente li mise alla porta in malo modo. I quattro, ammutoliti, si recarono in albergo, recuperarono le loro cose e andarono direttamente in stazione.

Tornavano in paese con le facce e l’animo di chi si sta recando al patibolo, il professore era il più afflitto e rifiutava persino il cibo e l’acqua. Per tutto il viaggio, il sindaco come un disco rotto ripeteva sempre la stessa frase: “cosa raccontiamo al paese?”.  Quando il treno ripartì dalla stazione di Grotte, i loro cuori cominciarono a galoppare, il professore si sentì mancare l’aria, aprì il finestrino e mise la testa fuori per respirare.

Una lunga curva li separava dalla stazione di Racalmuto, quando l’ebbero percorsa si accorsero che la stazione era gremita di gente, sembrava che tutta la popolazione si fosse data appuntamento. I quattro viaggiatori sembravano cadaveri pronti alla sepoltura, il treno raggiunse la piazzola della stazione e la banda cominciò a suonare a festa, sventolavano bandiere tricolori e altre con lo stemma di Racalmuto, il vicesindaco e tutta la giunta al seguito si precipitarono verso di loro abbracciandoli e congratulandosi per il grande successo, anche la gente li accolse con entusiasmo e ovazione.

Da più di dieci ore era arrivato il telegramma dalla presidenza del consiglio con il quale si informava la giunta comunale che Sua Eccellenza, il presidente Francesco Crispi, aveva disposto………… .

                                                                                                                  Roberto Salvo
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3 commenti:

  1. Spero che questo mio racconto sia di buon auspicio per la missione dei neo ambasciatori e che possano, come nel lontano passato, avere successo.

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  2. Corsi e ricorsi...nella speranza che il viaggio non si concluda con una bella cenetta ...code alla vaccinara!! e abbacchio!!!

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  3. Caro Roberto, questo viaggio nella memoria mi sembra una pagina bellissima, una pagina di buona letteratura! Complimenti!!

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