domenica 1 aprile 2012

ARIA NUOVA


Sabato mattina, mi trovo a Racalmuto, il paese è in fermento, le ultime notizie, ormai note, dello scioglimento del consiglio comunale, rimbalzano da punto a punto.Nelle bacheche, in piazza e lungo il corso, si legge: “Grazie Racalmuto, avrei voluto......ma...”, accennando, infine, un appuntamento rinviato tra diciotto mesi.Quasi al centro, un altro avviso: “Acquistate Malgrado Tutto”.Incuriosito mi reco in piazzetta, e in edicola compro la rivista.Leggo gli articoli di Felice Cavallaro, Francesco La Licata, Gaetano Savatteri; finalmente sappiamo le motivazioni per le quali il comune è stato sciolto.Parlano di mafia, di situazioni sensibili e che la criminalità organizzata a Racalmuto c'è sempre stata. Da fonti da cui attingo notizie riservatissime, non posso svelarne,ovviamente, le origini, vengo a sapere che cosa nostra, molto probabilmente, avrebbe presentato un esposto alla Magistratura, ove si dice che vorrebbe denunciare per calunnia tutti coloro che definiscono collusi, avvicinati, contagiati, indirettamente o direttamente, gli appartenenti al consiglio comunale. Se situazioni sensibili ci sono state, sono da ricercare nella dabbenaggine (forse esiste un sinonimo più appropriato) di ognuno dei consiglieri e assessori.Colpevoli, quindi, di indolenza, menefreghismo, trascuratezza, qualcuno mi suggerisce anche ignoranza.In prima pagina leggo, anche, la prossima visita, a Racalmuto, del Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri.Lo stato c'è! Ma io lo aspettavo anche prima, quando avrebbe dovuto favorire posti di lavoro per i giovani, quando avrebbe dovuto proporre soluzioni per gli annosi problemi.Racalmuto ha sempre partorito menti eccelse, alcune sono rimaste, altre sono fuoriuscite. Tali intelligenze, sono meno colpevoli di chi si è esposto sbagliando, magari rincorrendo l'illusione di un facile guadagno? Dovremmo capire tutti che non possiamo tenere un paese nell'abbandono e favorire la fuga dei giovani. Quale futuro ha una civiltà senza risorse giovani? Adesso arriverà la Triade Capitolina, riprendendo un appellativo caro al dott Taverna. Spero che non svolgano freddamente ed esclusivamente attività di tipo burocratico, ma che si facciano partecipi dei problemi del paese.Abbiamo una Fondazione, se non si è in grado di gestirla, di organizzare eventi e favorire la partecipazione della cittadinanza, si cambi.Abbiamo il Teatro, chiuso per inagibilità; manca un corridoio tra le poltrone e le uscite di sicurezza non confluiscono in locali atti al deflusso delle persone ma aprono direttamente all'esterno.I fuoriusciti, rappresentativi del panorama culturale italiano che vivono in città e a contatto con i centri di potere, si adoperino per far sì che, a Racalmuto, si possano attuare le normative, le leggi e quant'altro con sveltezza amministrativa e burocratica.Altrimenti, Racalmuto, sarà sempre il paese delle OCCASIONI PERSE!

Racalmutese Fiero
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1 commento:

  1. Carissimo Racalmutese Fiero,
    nobile il suo dire (ed anche elegante, che non guasta), fervido il suo sperare, etico l suo giudicare. Come ben sa, vi sono dissonanze con il mio avere in gran dispito il "governo nazionale";parafrasando il Gattopardo anch'io dico che non mi aspetto niente di buono da Roma, come niente di buono ci venne dai Savoia. Pensi un pò, mi sento cittadino del mondo nato a Racalmuto. La mia patria , nel piccolo (dimensione che molto mi si confà) è solo RACALMUTO; per lo "spazio vitale" mi basta il mondo intero: quello quaggiù, l'altro lo lascio a chi lo vuole.
    Dalla Triade Capitolina mi aspetto solo rachitismo burocratico, assenze esasperanti, incultura umiliante, moralismo becero, dissennata delega ad impiegatucci furbetti. Dopo un anno sabatico, avremo un biennio di aridità amministrativa. E tutto questo perché? mi creda per un sortilegio dei professionisti dell'antimafia.
    Calogero Taverna

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